domenica 10 maggio 2020

Poesie di Maggio 2020





Colori di Calabria

di Salvatore Armando Santoro

Colori di Calabria sopra il mare
mai la natura fu così benigna
ci regalò del mar l’intenso odore
pennellate d’amore.
Ci regalò il caldo del suo sole
un mare azzurro mischiato col viola
del vento sempre tenera carezza
ed anche la sua brezza.
Ci regalò i suoi monti
i boschi verdeggianti d’Aspromonte
i laghi della Sila, i monti del Pollino,
il rosso del suo vino.
Ci regalò il sorriso che ci onora
e l’accoglienza che sempre fu leale
ci regalò finanche la pazienza
mai resteremo senza.



Di stagioni di sole
di Felice Serino

ho sognato mio padre -non è giunto
il tuo momento- mi ha detto
di nuovo agli alberi cresce
la folta chioma
è tempo dei gatti in amore
-il ciclo si ripete della vita
quante ancora ne restano
di stagioni di sole -mi domando- di quel
sole che si spande come liquido oro
sul tavolo a cena



Fantasie del grano
di Vincenzo D’Alessio


Fantasie del grano
rinnovi nel vento
la fatica degli avi
l’urlo della trebbiatrice
abbracciata all’aia
arsa di pietre vive
sotto il sole.


Sudore corre
nelle sponde del tempo
pane quotidiano
nelle mani in fermento.

Da Immagine convessa (Fara, 2017)



Forse i fiori sbocciano ancora
di Aurelio Zucchi


Vedo sogni appesi come panni
sotto un sole del tutto impotente
che pare quasi balbettare
davanti a questa terra muta.


Forse i fiori sbocciano ancora
anche senza occhi che li possano guardare.
Forse il mare fa più rumore,
grida per farsi sentire da chi lo ama.


La primavera ha quasi vergogna di esistere.


In un tempo di silenzi prolungati
si raccoglie quanta più vita possibile
per conservarla nello scrigno dell'anima
mentre vorremmo che le ore fossero giorni
per dare inizio a una quiete assordante.




I grandi vecchi amori
di Franca Canapini


Sono così belli i vecchi amori
così teneri i grandi vecchi amori
dolci come le luci d’autunno, esausti
come i vigneti spogliati dell’uva


Arretrano fissandoti negli occhi
colmi di inimmaginabili stagioni
così ricchi, straricchi di emozioni
che mai vorrebbero darti la schiena


Rammentano solo vaghe immagini
dell’onda fulminea di energia
che li stordì e li scaraventò
nella loro straordinaria primavera


Sanno che a cuore in gola
superarono il fiato ardente dell’estate
accecati di giorno dalla troppa luce
stupefatti nelle notti folli di luna


Stringono in sé una cornucopia di tesori
e non temono l’inverno che verrà:
conservano legna molto nobile
per scaldarsi al fuoco della memoria



L’uomo vestito di bianco
di Piera Maria Chessa

Sta lì da solo,
in piedi,
nell’immensa piazza deserta
di San Pietro,
mentre il mondo intero
si appresta ad ascoltare.
Piove tanto,
ma lui, impavido, recita
la sua lunga preghiera.


Sta lì,
l’uomo vestito di bianco,
le braccia e lo sguardo
spalancati
ad abbracciare il mondo,
in questa sera
che sembra irreale.
Parla di fede, Francesco,
della nostra e della sua,
parla di dubbi e di fragilità.


E poi un silenzio prolungato,
il bacio al Crocifisso,
il volto un po’ stanco,
prima di andar via
col suo passo incerto,
zoppicando un poco
questo nobile uomo
che non cede.



La gazza
di Nino Silenzi

La gazza mia amica
sta costruendo il nido
sul pino di fronte alla terrazza
di casa mia.
Porta fuscelli lunghi
anche mezzo metro,
si infila tra i rami
e col becco tuttofare
li piega, li adatta,
li intreccia sapiente
e veloce. Spicca voli
rapidi e poco dopo
eccola che torna
spavalda con un altro ceppo
tenuto a metà.
Mentre lavora
non ciancia e balla,
intenta all'opera;
solo di tanto in tanto
guarda verso la terrazza,
dove viene a prendere
qualche piccola ghiottoneria.
Perché ha scelto proprio quel pino?
Sa che sulla terrazza
potrà trovare sempre
oggettini luccicanti,
da rubare sveltamente,
pezzetti di pane e leccornie.
I suoi piccoli non avranno fame.



La sabbia del mio mare
di Gavino Puggioni


La sabbia del mio mare e
il vento che m'accarezza...
in un abbraccio
senza fine,
ed io ne vivo.


Da Pensieri in volo



Lettera alla mafia
(in memoria di Falcone e Borsellino)
di Angela Caccia


Lamenti di madonne
ai piedi delle croci
bandiere offese
mutilate nella gloria


ombra lunga sul
bel paese steso al sole


spremi lacrime
da occhi asciutti
pieghi destini
al fondo salato del rancore
… fino a quando
succhierai linfa da
questa terra magra?


La tua mensa
ha pane amaro
e il pianto dei tuoi lutti
è canto di lutto in ogni casa


se sotto le foglie marce
cova il fiore
per cento bocci feriti
a cui recidi il capo
mille girasoli si volgeranno al sole.


Da Nel fruscio feroce degli ulivi (Fara, 2013)



Mare
di Piero Colonna Romano


e il suo respir che
chiama...

Vele lontane
sfumano all'orizzonte
speranze antiche.


…e odor di salso
penetra…

Spuma s'arrampica
su scogli immoti
rassegnati e scuri.

…e di brillar di luci
scintilla…

Così il pensiero
in quel lucor
si svaga.


…ed intimi ed onirici
i silenzi…

In lui discendo
vinta la gravità
di levità m'inebrio.

…e dolcemente sabbia
accarezzo…

carezze lievi
che su un viso
posi.

…e urlan forte
l'onde…

Ed un timore
prende
ed un rispetto.

…ed è di sangue che al tramonto
avvampa…

Pare
come l'amor
che cuori infiamma .

…e si specchian in lui
gabbiani …

La libertà
che sogni
nel suo immenso.

Così ancor lo invoco:
madre,
dammi il mare !



Si volse appena
di Mariangela De Togni

Quando lo salutai,
il mare,
si volse appena
intento com’era a giocare
con il vento.


Lasciare le sue onde
azzurre
in piena primavera
con il suo calore
denso come i tramonti
ambrati
all’orizzonte
è come rincorrere
i pensieri sulla battigia
solitaria
o il sospiro nell’ombra
della notte.


Da Nel fiato umido dell’autunno (Fara, 2019)



Sono nata d'aprile
di Graziella Cappelli

Sono nata d'aprile
al cessar
della guerra
in una casa
senza fiamma.
Ma c'era nell'aria
l'odore buono
delle stalle
e sotto la gronda
stupivano le rondini.


Infanzia ...
Un trenino di latta
ai muri crivellati
un motivo alla radio …


"Oh mama, mama, mama
oh mama, mama, mama …"


Non sapevo della vita
le amare canzoni
né dei lacci
nascosti
per le vie.
Eppure ...
tengo ancora malvarose
fra le mani …



Un bosco fitto
di Donatella Nardin


Ti ho evocato dal silenzio,
in silenzio hai risposto.


Eri solo un’intenzione, sorta
dalla periferia del vissuto.


Passando attraverso i ricordi
mi hai sfiorato i capelli


con le tue tenere mani di vento,
negli occhi una polvere lieve


come una dolce tristezza
protesa verso il nulla


e verso ogni cosa nel bosco
fitto dei nostri pensieri.


Da Rosa del battito (Fara, 2020)



Verdi anni
di Renzo Montagnoli


Verdi anni in cui cogliere
i succosi frutti della vita
con in mano il grappolo
delle occasioni da assaporare,


una ad una, da suggere con le labbra,
a volte invero amare, ma il più
dolci, zuccherose, un gusto che
scendeva fino al cuore


e lì scivolava negli anfratti dell’anima,
lì nascosto per sempre rimaneva
e ora che il tempo è passato
che nel mio viaggio sono invecchiato


i frutti riaffiorano come d’incanto
si fanno largo quando il giorno è nero
quando ogni speranza sembra finita
e addolciscono ancora l’albero della vita.


Da Lungo il cammino







MondoBlog del 10 maggio 2020


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