domenica 14 febbraio 2021

Poesie per San Valentino

 



A Silvia

di Giacomo Leopardi


Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?
Sonavan le quiete
Stanze, e le vie dintorno,
Al tuo perpetuo canto,
Allor che all’opre femminili intenta
Sedevi, assai contenta
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
Così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove il tempo mio primo
E di me si spendea la miglior parte,
D’in su i veroni del paterno ostello
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,
Ed alla man veloce
Che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
Le vie dorate e gli orti,
E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
Quel ch’io sentiva in seno.
Che pensieri soavi,
Che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Un affetto mi preme
Acerbo e sconsolato,
E tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
Perchè non rendi poi
Quel che prometti allor? perchè di tanto
Inganni i figli tuoi?
Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,
Da chiuso morbo combattuta e vinta,
Perivi, o tenerella. E non vedevi
Il fior degli anni tuoi;
Non ti molceva il core
La dolce lode or delle negre chiome,
Or degli sguardi innamorati e schivi;
Nè teco le compagne ai dì festivi
Ragionavan d’amore
Anche peria fra poco
La speranza mia dolce: agli anni miei
Anche negaro i fati
La giovanezza. Ahi come,
Come passata sei,
Cara compagna dell’età mia nova,
Mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
I diletti, l’amor, l’opre, gli eventi
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte dell’umane genti?
All’apparir del vero
Tu, misera, cadesti: e con la mano
La fredda morte ed una tomba ignuda
Mostravi di lontano.




E noi ad amarci

di Antonio Messina


Quel tuo corpo,

del profumo intenso,

che la luce ci unisce,

ed io potevo con carezze invitarti,

a me,

quel tuo cuore lontano,

i tuoi occhi indecisi.

Avremmo potuto esser felici,

bastava osservare i giochi del vento,

abbracciati, nel sudore e nel pianto,

ed amarci mentre le neve cadeva,

e il mondo oltre la finestra periva,

silenzio in noi,

fuori un ignobile latrato,

il potere, l'essere dei,

e noi ad amarci,

non lontano da qui,

fiumi di sangue a scorrere,

tra alberi, il nero a spandersi,

la notte a cercare fantasmi indecisi.

Saremmo stati felici,

nel possedere il diluvio e l'ignoto,

l'amore di carne, il desiderio dell'anima,

il sapore delle cose trascese,

io a te, uniti per labbra,

pioggia lenta nel cuore,

io e te favola antica,

polvere che s'insinua,

posseduti dall'idea che strazia,

dal calore,

racchiusi nel desiderio,

noi simulacri nel vuoto,

gocce di pioggia alla deriva,

icone smarrite,

di una notte senza lacrime.




Il modo tuo d’amare

di Pedro Salinas


Il modo tuo d’amare
È lasciare che io ti ami.
Il si con cui ti abbandoni
è il silenzio. I tuoi baci
sono offrirmi le labbra
perché io le baci.
Mai parole o abbracci
mi diranno che esistevi
e mi hai amato: mai.
Me lo dicono fogli bianchi,
mappe, telefoni, presagi,
tu, no.
E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla, per timore
che non sia vero
che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con domande, con carezze,
quella solitudine immensa
d’amarti solo io.




Il tuo sorriso

di Piero Colonna Romano


Brillio di stelle è sceso a generarlo
quel tuo sorriso fresco di rugiada
e quando vai gentile per la strada
pare che a tutti tu voglia donarlo.

Lieve è il tuo andare ed è un piacer guardarlo,
la veste ondeggia ed il profumo aggrada
sembra prodigio che dal cielo cada,
regala incanto e si può solo amarlo.

Se nei miei sogni mi verrà a cercare
il tuo bel riso che cuori spalanca
e toglie ad ogni vivere tormento,

di certo mi darà l'incantamento
quel rivederlo (…il fiato già mi manca)
e d'amore un canto farà gemmare.






Ma posso sognarti

di Silvano Notari


Cammino col sole in tasca

spulcio una manciata di stelle

ma nulla splende come il tuo sguardo.


Quei boccoli accarezzati dal vento

quei lineamenti scolpiti dal cielo

quante aurore, per eguagliarli.


Artisti per secoli hanno provato

nessuno è mai riuscito a scolpire

così tanta perfezione d’immagine.


Ed io che dalla vita, ho avuto il dono

di incrociarti sulla mia strada

ad ogni passo mi giro a cercarti.



Ti vedo soltanto per una semplice prassi

mentre ogni giorno conto i tuoi respiri

sono un sussurrare dolce nel cuore.


Le tue movenze le sento nei brividi

pungono le corde del mio pensarti

costanti danzano nella mia mente.


La vita mi vieta di andare oltre

tu non puoi aspettarmi, il tuo passo

ha ben altre cadenze, ma posso sognarti!!






Questo amore

di Jacques Prevert


Questo amore

Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
Cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore così vero
Questo amore così bello
Così felice
Così gioioso
Così irrisorio
Tremante di paura come un bambino quando è buio
Così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che faceva paura
Agli altri
E li faceva parlare e impallidire
Questo amore tenuto d’occhio
Perché noi lo tenevamo d’occhio
Braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Perché noi l’abbiamo braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Questo amore tutt’intero
Così vivo ancora
E baciato dal sole
È il tuo amore
È il mio amore
È quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
Che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda viva come l’estate
Sia tu che io possiamo
Andare e tornare possiamo
Dimenticare
E poi riaddormentarci
Svegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognarci della morte
Ringiovanire
E svegli sorridere ridere
Il nostro amore non si muove
Testardo come un mulo
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Stupido come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
Ci parla senza dire
E io l’ascolto tremando
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti quelli che si amano
E che si sono amati
Oh sì gli grido
Per te per me per tutti gli altri
Che non conosco
Resta dove sei
Non andartene via
Resta dov’eri un tempo
Resta dove sei
Non muoverti
Non te ne andare
Noi che siamo amati noi t’abbiamo
Dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci morire assiderati
Lontano sempre più lontano
Dove tu vuoi
Dacci un segno di vita
Più tardi, più tardi, di notte
Nella foresta del ricordo
Sorgi improvviso
Tendici la mano
Portaci in salvo.




Rimani

di Gabriele D’Annunzio


Rimani!
Riposati accanto a me.
Non te ne andare.
Io ti veglierò.
Io ti proteggerò.
Ti pentirai di tutto fuorché d’essere venuta a me, liberamente, fieramente. Ti amo.
Non ho nessun pensiero che non sia tuo; non ho nel sangue nessun desiderio che non sia per te.
Lo sai.
Non vedo nella mia vita altra compagna, non vedo altra gioia.
Rimani. Riposati.
Non temere di nulla.
Dormi stanotte sul mio cuore…




Sei la mia schiavitù sei la mia libertà

di Nazım Hikmet


Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d’estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro




 Solo le labbra

di Renzo Montagnoli


Di una spiaggia deserta serbo il ricordo,

di dune grigiastre battute dal vento,

di un mare irrequieto che strappava la sabbia.

 

In un giorno d'autunno, d'un cielo corrucciato,

un incontro c'è stato e il ricordo sbiadito

ogni tanto riemerge dalle onde del tempo.

 

Due sconosciuti, soli nel mondo,

a calpestar la rena bagnata, senza una meta

e senza uno scopo in un arenile in disarmo.

 

Bastò una parola, quasi dispersa dal vento,

e in un attimo il cielo s'aprì nell'azzurro,

il mare riprese il suo sonno sornione.

 

Fu solo un istante, un bacio improvviso,

una fuga dal niente in un sogno dorato,

una vita vissuta in un solo momento.

 

Mai più la rividi, mai più la cercai,

nemmeno volli sapere chi era colei

dalle umide labbra intrise di sale.




T’amo

di Paul Eluard


T’amo per tutte le donne che non ho conosciuto
T’amo per tutte le stagioni che non ho vissuto
per l’odore d’altomare e l’odore del pane fresco
per la neve che si scioglie per i primi fiori
per gli animali puri che l’uomo non spaventa
T’amo per parlare
T’amo per tutte le donne che non amo
sei tu stessa a riflettermi io mi vedo così poco.
Senza di te non vedo che un deserto
tra il passato e il presente
ci sono state tutte queste morti superate senza far rumore
non ho potuto rompere il muro del mio specchio
ho dovuto imparare parola per parola la vita
come si dimentica
T’amo per la tua saggezza che non è la mia
Per la salute
T’amo contro tutto quello che ci illude
Per questo cuore immortale che io non posseggo
Tu credi di essere il dubbio e non sei che ragione
Tu sei il sole forte che mi inebria
Quando sono sicuro di me.







MondoBlog del 14 febbraio 2021

 

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