sabato 19 novembre 2016

Quisquiglie di ottobre 2016, di Renzo Montagnoli

Quisquiglie di ottobre 2016
di Renzo Montagnoli


Doping e antidoping


Ormai è assodato che il doping infesta lo sport mondiale e non c’è disciplina che ne appare immune. Per quanti sforzi facciano quelli dell’antidoping gli atleti sembrano essere sempre un passo più avanti e spesso i rei vengono scoperti con notevole ritardo, anche di anni. Addirittura c’é un doping di stato, cioè talmente diffuso, da sembrare una pratica imposta a chi fa sport in una determinata nazione. Ricordate l’esclusione di molti atleti russi dalle recenti olimpiadi di Rio? Putin e soci non l’hanno presa bene, anzi hanno parlato di un vero e proprio complotto, però sono stati calmi a leccarsi le ferite e intanto non meglio identificati hacker, ma certamente russi sono riusciti a entrare negli archivi riservati della Wada (World Anti-Doping Agency), la potente organizzazione volta a contrastare il fenomeno dell’assunzione di sostanze dopanti. E che hanno trovato? Che non pochi atleti, di fama mondiale, sono di fatto autorizzati a ricorrere a sostanze proibite per curare malanni di cui sono affetti. C’è un campionario incredibile di allergici, di asmatici e addirittura di diabetici che ricorrono a medicinali che innalzano anche le prestazioni. Sarà vero che sonio tutti malati? Non é per sfiducia innata, ma nutro più di un dubbio, tanto che ritengo calzante la massima di Andreotti: a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.






Schiappa e Schiaparelli


Strombazzata ripetutamente la missione europea su Marte, a cui ha dato un notevole contributo l’Italia, si è purtroppo conclusa male. La sonda, anziché effettuare un atterraggio morbido, si è schiantata sulla superficie del pianeta rosso. Pare che l’inconveniente sia stato un errore nel programma di discesa che ha fatto spegnere i retrorazzi ben prima del tempo. La scienza è costellata di insuccessi, utili, però, se considerati tali, per esiti successivi più favorevoli. Purtroppo noi abbiamo fatto una figura barbina, a partire dal Presidente del Consiglio che ha osannato l’esito positivo prima ancora che la sonda atterrasse, e poi dopo, con tutta una serie di interventi di giornalisti televisivi e anche di alcuni scienziati che non solo hanno cercato di minimizzare l’insuccesso, ma addirittura hanno attribuito alla missione un risultato eccezionale, a dimostrazione che si propina volentieri la menzogna. Infatti sarebbe bastato dire che tutto era andato bene, che il mancato atterraggio morbido era sì un insuccesso, ma rappresentava un’utile esperienza per il seguito: un po’ di verità e di umiltà non guastano mai.






Il presidente ombra


Che Sergio Mattarella non abbia manie di protagonismo è indubbio, ma è altrettanto vera che la sua immagine non riluce quanto la carica che riveste richiederebbe. Deve essere un buon uomo, onesto e anche capace, ma dovrebbe, secondo me, essere più presente fra gli italiani, avere un po’ di iniziativa, dimostrare che il suo incarico non è onorifico. Ogni tanto ha qualche buona uscita, ma è un piccolo lampo nell’ombra in cui si è rinchiuso.


2 commenti:

  1. Tre testi molto interessanti, riflessioni che portano ad ulteriori riflessioni. Il primo scritto è veramente inquietante, se penso che lo sport nel passato sembrava quasi un'oasi felice, le cose si sapevano e non venivano alla luce oppure davvero procediamo su un terreno sempre più sporco? Che tristezza!
    Per quanto riguarda il secondo articolo, mi sembra che siamo davvero maestri nell'elogiarci sempre, la presunzione è alle stelle e l'umiltà assolutamente inesistente.
    Riguardo al Presidente mi viene da difenderlo, dopo aver visto la tracotanza che c'è in giro. Sì, hai ragione, dovrebbe essere più incisivo, più carismatico, tuttavia, rispetto alle esternazioni diffuse viste nel passato, se dovessi scegliere opterei per un atteggiamento magari un po' dimesso ma perlomeno onesto e scrupoloso.
    Grazie.
    Piera

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  2. Proprio per aver intravisto le sue doti da te citate di “buon uomo, onesto e anche capace”, fin dalla sua elezione il nostro Presidente Mattarella ha suscitato in me istintiva fiducia e simpatia.
    E il suo atteggiamento elegante, sobrio e rispettoso, oserei dire umile, è da parte mia molto apprezzato. Non dimenticherò mai la vecchietta terremotata che gli accarezza il volto sorridendo. Del resto, essere Presidente di uno Stato così eterogeneo come l’Italia, penso proprio che non sia facile.
    Sapere di essere il Presidente anche di italiani corrotti, mafiosi, ‘ndranghetisti e camorristi penso che sia per lui una spina nel cuore che gli provoca quell’ombra di tristezza che mi sembra di intravedere a volte nel suo sguardo. Ma per sanare queste piaghe della sua, nonché nostra, bella Italia ci sono degli organi preposti, i cui migliori rappresentanti coraggiosi di buona volontà, come ben sappiamo, sono stati “sistemati” tragicamente. Stessa sorte è toccata anche a un suo consanguineo che si era coraggiosamente opposto al malaffare.
    Pur essendo io una semplice cittadina estranea ai meccanismi della politica, mi sembra stavolta di poter dire che "ci si azzecca a pensar bene" del nostro Presidente Mattarella.
    Gio

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