Quisquiglie
di ottobre 2016
di
Renzo Montagnoli
Doping
e antidoping
Ormai
è assodato che il doping infesta lo sport mondiale e non c’è
disciplina che ne appare immune. Per quanti sforzi facciano quelli
dell’antidoping gli atleti sembrano essere sempre un passo più
avanti e spesso i rei vengono scoperti con notevole ritardo, anche di
anni. Addirittura c’é un doping di stato, cioè talmente diffuso,
da sembrare una pratica imposta a chi fa sport in una determinata
nazione. Ricordate l’esclusione di molti atleti russi dalle recenti
olimpiadi di Rio? Putin e soci non l’hanno presa bene, anzi hanno
parlato di un vero e proprio complotto, però sono stati calmi a
leccarsi le ferite e intanto non meglio identificati hacker, ma
certamente russi sono riusciti a entrare negli archivi riservati
della Wada (World Anti-Doping Agency), la potente organizzazione
volta a contrastare il fenomeno dell’assunzione di sostanze
dopanti. E che hanno trovato? Che non pochi atleti, di fama mondiale,
sono di fatto autorizzati a ricorrere a sostanze proibite per curare
malanni di cui sono affetti. C’è un campionario incredibile di
allergici, di asmatici e addirittura di diabetici che ricorrono a
medicinali che innalzano anche le prestazioni. Sarà vero che sonio
tutti malati? Non é per sfiducia innata, ma nutro più di un dubbio,
tanto che ritengo calzante la massima di Andreotti: a pensar
male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.
Schiappa
e Schiaparelli
Strombazzata
ripetutamente la missione europea su Marte, a cui ha dato un notevole
contributo l’Italia, si è purtroppo conclusa male. La sonda,
anziché effettuare un atterraggio morbido, si è schiantata sulla
superficie del pianeta rosso. Pare che l’inconveniente sia stato un
errore nel programma di discesa che ha fatto spegnere i retrorazzi
ben prima del tempo. La scienza è costellata di insuccessi, utili,
però, se considerati tali, per esiti successivi più favorevoli.
Purtroppo noi abbiamo fatto una figura barbina, a partire dal
Presidente del Consiglio che ha osannato l’esito positivo prima
ancora che la sonda atterrasse, e poi dopo, con tutta una serie di
interventi di giornalisti televisivi e anche di alcuni scienziati che
non solo hanno cercato di minimizzare l’insuccesso, ma addirittura
hanno attribuito alla missione un risultato eccezionale, a
dimostrazione che si propina volentieri la menzogna. Infatti sarebbe
bastato dire che tutto era andato bene, che il mancato atterraggio
morbido era sì un insuccesso, ma rappresentava un’utile esperienza
per il seguito: un po’ di verità e di umiltà non guastano mai.
Il
presidente ombra
Che
Sergio Mattarella non abbia manie di protagonismo è indubbio, ma è
altrettanto vera che la sua immagine non riluce quanto la carica che
riveste richiederebbe. Deve essere un buon uomo, onesto e anche
capace, ma dovrebbe, secondo me, essere più presente fra gli
italiani, avere un po’ di iniziativa, dimostrare che il suo
incarico non è onorifico. Ogni tanto ha qualche buona uscita, ma è
un piccolo lampo nell’ombra in cui si è rinchiuso.
Tre testi molto interessanti, riflessioni che portano ad ulteriori riflessioni. Il primo scritto è veramente inquietante, se penso che lo sport nel passato sembrava quasi un'oasi felice, le cose si sapevano e non venivano alla luce oppure davvero procediamo su un terreno sempre più sporco? Che tristezza!
RispondiEliminaPer quanto riguarda il secondo articolo, mi sembra che siamo davvero maestri nell'elogiarci sempre, la presunzione è alle stelle e l'umiltà assolutamente inesistente.
Riguardo al Presidente mi viene da difenderlo, dopo aver visto la tracotanza che c'è in giro. Sì, hai ragione, dovrebbe essere più incisivo, più carismatico, tuttavia, rispetto alle esternazioni diffuse viste nel passato, se dovessi scegliere opterei per un atteggiamento magari un po' dimesso ma perlomeno onesto e scrupoloso.
Grazie.
Piera
Proprio per aver intravisto le sue doti da te citate di “buon uomo, onesto e anche capace”, fin dalla sua elezione il nostro Presidente Mattarella ha suscitato in me istintiva fiducia e simpatia.
RispondiEliminaE il suo atteggiamento elegante, sobrio e rispettoso, oserei dire umile, è da parte mia molto apprezzato. Non dimenticherò mai la vecchietta terremotata che gli accarezza il volto sorridendo. Del resto, essere Presidente di uno Stato così eterogeneo come l’Italia, penso proprio che non sia facile.
Sapere di essere il Presidente anche di italiani corrotti, mafiosi, ‘ndranghetisti e camorristi penso che sia per lui una spina nel cuore che gli provoca quell’ombra di tristezza che mi sembra di intravedere a volte nel suo sguardo. Ma per sanare queste piaghe della sua, nonché nostra, bella Italia ci sono degli organi preposti, i cui migliori rappresentanti coraggiosi di buona volontà, come ben sappiamo, sono stati “sistemati” tragicamente. Stessa sorte è toccata anche a un suo consanguineo che si era coraggiosamente opposto al malaffare.
Pur essendo io una semplice cittadina estranea ai meccanismi della politica, mi sembra stavolta di poter dire che "ci si azzecca a pensar bene" del nostro Presidente Mattarella.
Gio