Sugli
alti pascoli
di
Salvatore Armando Santoro
Sugli alti pascoli del cielo
dove per anni giovane ho volato
là dove s'ode il suono dei pendagli,
dei campanacci al collo delle vacche,
volo ancor oggi che il tempo mio è passato
qualche traccia di neve resiste e nuove bacche.
Primi fiori sui rosai selvaggi
rossi frutti in autunno
smaglianti tra la neve che già cade
muggiti al cielo, intensa nostalgia,
dei verdi pascoli, dell'argentina acqua di fonte
che gorgoglia tra pietre vecchie e nuove
tra fresche erbe e primi fior di roccia
e sulla fronte schizza qualche goccia
l'arsura in gola toglie
fiorisce il bucaneve e l'agrifoglie.
E mi ritrovo ancor con gli scarponi,
lo zaino con la corda e la picozza
le marmotte sui prati ad osservare
la fuga dei camosci
le aquile in cielo volteggiare coi falchi
i galli di montagna e il gracidare
dei corvi in cielo neri roteare,
trascinare il mio tempo, i miei ricordi,
la giovinezza che martella in mente
e i sogni, i sogni miei tutti ormai spenti,
il ritrovarmi sui pascoli dormiente.
In
sottofondo:
Molto bella, e, partendo dai ricordi, che bella riflessione sulla vita, in particolare sulla giovinezza.
RispondiEliminaPiera