di
Salvatore Armando Santoro
Colori
di Calabria sopra il mare
mai la natura fu così benigna
ci regalò del mar l’intenso odore
pennellate d’amore.
Ci regalò il caldo del suo sole
un mare azzurro mischiato col viola
del vento sempre tenera carezza
ed anche la sua brezza.
Ci regalò i suoi monti
i boschi verdeggianti d’Aspromonte
i laghi della Sila, i monti del Pollino,
il rosso del suo vino.
Ci regalò il sorriso che ci onora
e l’accoglienza che sempre fu leale
ci regalò finanche la pazienza
mai resteremo senza.
mai la natura fu così benigna
ci regalò del mar l’intenso odore
pennellate d’amore.
Ci regalò il caldo del suo sole
un mare azzurro mischiato col viola
del vento sempre tenera carezza
ed anche la sua brezza.
Ci regalò i suoi monti
i boschi verdeggianti d’Aspromonte
i laghi della Sila, i monti del Pollino,
il rosso del suo vino.
Ci regalò il sorriso che ci onora
e l’accoglienza che sempre fu leale
ci regalò finanche la pazienza
mai resteremo senza.
di
Felice Serino
ho
sognato mio padre -non è giunto
il tuo momento- mi ha detto
il tuo momento- mi ha detto
di
nuovo agli alberi cresce
la folta chioma
è tempo dei gatti in amore
-il ciclo si ripete della vita
la folta chioma
è tempo dei gatti in amore
-il ciclo si ripete della vita
quante
ancora ne restano
di stagioni di sole -mi domando- di quel
sole che si spande come liquido oro
sul tavolo a cena
di stagioni di sole -mi domando- di quel
sole che si spande come liquido oro
sul tavolo a cena
di
Vincenzo D’Alessio
Fantasie
del grano
rinnovi
nel vento
la
fatica degli avi
l’urlo
della trebbiatrice
abbracciata
all’aia
arsa
di pietre vive
sotto
il sole.
Sudore
corre
nelle
sponde del tempo
pane
quotidiano
nelle
mani in fermento.
Da Immagine
convessa (Fara, 2017)
di
Aurelio Zucchi
Vedo
sogni appesi come panni
sotto
un sole del tutto impotente
che
pare quasi balbettare
davanti
a questa terra muta.
Forse
i fiori sbocciano ancora
anche
senza occhi che li possano guardare.
Forse
il mare fa più rumore,
grida
per farsi sentire da chi lo ama.
La
primavera ha quasi vergogna di esistere.
In
un tempo di silenzi prolungati
si
raccoglie quanta più vita possibile
per
conservarla nello scrigno dell'anima
mentre
vorremmo che le ore fossero giorni
per
dare inizio a una quiete assordante.
di Franca
Canapini
Sono
così belli i vecchi amori
così teneri i grandi vecchi amori
dolci come le luci d’autunno, esausti
come i vigneti spogliati dell’uva
così teneri i grandi vecchi amori
dolci come le luci d’autunno, esausti
come i vigneti spogliati dell’uva
Arretrano
fissandoti negli occhi
colmi di inimmaginabili stagioni
così ricchi, straricchi di emozioni
che mai vorrebbero darti la schiena
colmi di inimmaginabili stagioni
così ricchi, straricchi di emozioni
che mai vorrebbero darti la schiena
Rammentano
solo vaghe immagini
dell’onda fulminea di energia
che li stordì e li scaraventò
nella loro straordinaria primavera
dell’onda fulminea di energia
che li stordì e li scaraventò
nella loro straordinaria primavera
Sanno
che a cuore in gola
superarono il fiato ardente dell’estate
accecati di giorno dalla troppa luce
stupefatti nelle notti folli di luna
superarono il fiato ardente dell’estate
accecati di giorno dalla troppa luce
stupefatti nelle notti folli di luna
Stringono
in sé una cornucopia di tesori
e non temono l’inverno che verrà:
conservano legna molto nobile
per scaldarsi al fuoco della memoria
e non temono l’inverno che verrà:
conservano legna molto nobile
per scaldarsi al fuoco della memoria
di
Piera Maria Chessa
Sta
lì da solo,
in piedi,
nell’immensa piazza deserta
di San Pietro,
mentre il mondo intero
si appresta ad ascoltare.
Piove tanto,
ma lui, impavido, recita
la sua lunga preghiera.
in piedi,
nell’immensa piazza deserta
di San Pietro,
mentre il mondo intero
si appresta ad ascoltare.
Piove tanto,
ma lui, impavido, recita
la sua lunga preghiera.
Sta
lì,
l’uomo vestito di bianco,
le braccia e lo sguardo
spalancati
ad abbracciare il mondo,
in questa sera
che sembra irreale.
Parla di fede, Francesco,
della nostra e della sua,
parla di dubbi e di fragilità.
l’uomo vestito di bianco,
le braccia e lo sguardo
spalancati
ad abbracciare il mondo,
in questa sera
che sembra irreale.
Parla di fede, Francesco,
della nostra e della sua,
parla di dubbi e di fragilità.
E
poi un silenzio prolungato,
il bacio al Crocifisso,
il volto un po’ stanco,
prima di andar via
col suo passo incerto,
zoppicando un poco
questo nobile uomo
che non cede.
il bacio al Crocifisso,
il volto un po’ stanco,
prima di andar via
col suo passo incerto,
zoppicando un poco
questo nobile uomo
che non cede.
di Nino
Silenzi
La
gazza mia amica
sta costruendo il nido
sul pino di fronte alla terrazza
di casa mia.
Porta fuscelli lunghi
anche mezzo metro,
si infila tra i rami
e col becco tuttofare
li piega, li adatta,
li intreccia sapiente
e veloce. Spicca voli
rapidi e poco dopo
eccola che torna
spavalda con un altro ceppo
tenuto a metà.
Mentre lavora
non ciancia e balla,
intenta all'opera;
solo di tanto in tanto
guarda verso la terrazza,
dove viene a prendere
qualche piccola ghiottoneria.
Perché ha scelto proprio quel pino?
Sa che sulla terrazza
potrà trovare sempre
oggettini luccicanti,
da rubare sveltamente,
pezzetti di pane e leccornie.
I suoi piccoli non avranno fame.
sta costruendo il nido
sul pino di fronte alla terrazza
di casa mia.
Porta fuscelli lunghi
anche mezzo metro,
si infila tra i rami
e col becco tuttofare
li piega, li adatta,
li intreccia sapiente
e veloce. Spicca voli
rapidi e poco dopo
eccola che torna
spavalda con un altro ceppo
tenuto a metà.
Mentre lavora
non ciancia e balla,
intenta all'opera;
solo di tanto in tanto
guarda verso la terrazza,
dove viene a prendere
qualche piccola ghiottoneria.
Perché ha scelto proprio quel pino?
Sa che sulla terrazza
potrà trovare sempre
oggettini luccicanti,
da rubare sveltamente,
pezzetti di pane e leccornie.
I suoi piccoli non avranno fame.
La
sabbia del mio mare
di Gavino
Puggioni
La
sabbia del mio mare e
il vento che m'accarezza...
in un abbraccio
senza fine,
ed io ne vivo.
il vento che m'accarezza...
in un abbraccio
senza fine,
ed io ne vivo.
Da Pensieri
in volo
(in
memoria di Falcone e Borsellino)
di
Angela Caccia
Lamenti
di madonne
ai
piedi delle croci
bandiere
offese
mutilate
nella gloria
ombra
lunga sul
bel
paese steso
al sole
spremi
lacrime
da
occhi asciutti
pieghi
destini
al
fondo salato del rancore
… fino
a quando
succhierai
linfa da
questa
terra magra?
La
tua mensa
ha
pane amaro
e
il pianto dei tuoi lutti
è
canto di lutto in ogni casa
se
sotto le foglie marce
cova
il fiore
per
cento bocci feriti
a
cui recidi il capo
mille
girasoli si volgeranno al sole.
Da Nel
fruscio feroce degli ulivi (Fara, 2013)
di Piero
Colonna Romano
e il suo respir che
chiama...
Vele lontane
sfumano all'orizzonte
speranze antiche.
…e odor di salso
penetra…
Spuma s'arrampica
su scogli immoti
rassegnati e scuri.
…e di brillar di luci
scintilla…
Così il pensiero
in quel lucor
si svaga.
…ed intimi ed onirici
i silenzi…
In lui discendo
vinta la gravità
di levità m'inebrio.
…e dolcemente sabbia
accarezzo…
…carezze lievi
che su un viso
posi.
…e urlan forte
l'onde…
Ed un timore
prende
ed un rispetto.
…ed è di sangue che al tramonto
avvampa…
Pare
come l'amor
che cuori infiamma .
…e si specchian in lui
gabbiani …
La libertà
che sogni
nel suo immenso.
Così ancor lo invoco:
madre,
dammi il mare !
di
Mariangela De Togni
Quando
lo salutai,
il
mare,
si
volse appena
intento
com’era a giocare
con
il vento.
Lasciare
le sue onde
azzurre
in
piena primavera
con
il suo calore
denso
come i tramonti
ambrati
all’orizzonte
è
come rincorrere
i
pensieri sulla battigia
solitaria
o
il sospiro nell’ombra
della
notte.
Da Nel
fiato umido dell’autunno (Fara, 2019)
di
Graziella Cappelli
Sono
nata d'aprile
al cessar
della guerra
in una casa
senza fiamma.
Ma c'era nell'aria
l'odore buono
delle stalle
e sotto la gronda
stupivano le rondini.
al cessar
della guerra
in una casa
senza fiamma.
Ma c'era nell'aria
l'odore buono
delle stalle
e sotto la gronda
stupivano le rondini.
Infanzia
...
Un trenino di latta
ai muri crivellati
un motivo alla radio …
Un trenino di latta
ai muri crivellati
un motivo alla radio …
"Oh
mama, mama, mama
oh mama, mama, mama …"
oh mama, mama, mama …"
Non
sapevo della vita
le amare canzoni
né dei lacci
nascosti
per le vie.
Eppure ...
tengo ancora malvarose
fra le mani …
le amare canzoni
né dei lacci
nascosti
per le vie.
Eppure ...
tengo ancora malvarose
fra le mani …
di
Donatella Nardin
Ti
ho evocato dal silenzio,
in
silenzio hai risposto.
Eri
solo un’intenzione, sorta
dalla
periferia del vissuto.
Passando
attraverso i ricordi
mi
hai sfiorato i capelli
con
le tue tenere mani di vento,
negli
occhi una polvere lieve
come
una dolce tristezza
protesa
verso il nulla
e
verso ogni cosa nel bosco
fitto
dei nostri pensieri.
Da Rosa
del battito (Fara, 2020)
Verdi
anni
di
Renzo Montagnoli
Verdi
anni in cui cogliere
i
succosi frutti della vita
con
in mano il grappolo
delle
occasioni da assaporare,
una
ad una, da suggere con le labbra,
a
volte invero amare, ma il più
dolci,
zuccherose, un gusto che
scendeva
fino al cuore
e
lì scivolava negli anfratti dell’anima,
lì
nascosto per sempre rimaneva
e
ora che il tempo è passato
che
nel mio viaggio sono invecchiato
i
frutti riaffiorano come d’incanto
si
fanno largo quando il giorno è nero
quando
ogni speranza sembra finita
e
addolciscono ancora l’albero della vita.