di
Danila Oppio
Il
suo amato Boatswain
quel
Nostromo peloso
che
gli ha rapito il cuore
se
ne andò una mattina:
aveva
di cinque anni appena,
Lord
Byron una ventina.
Il
Newfoundland comprova
d’esser
docile silente e amicale
compagno,
è il gran Terranova
nella
dolce lingua dello Stivale.
George
per lui fece costruire
un
luogo di degna sepoltura.
Scrisse
un epitaffio e a nessun
essere
umano potrebbe calzare
in
maniera tanto più degna.
La
stessa lapide insegna:
“Near
this spot are deposited
the
Remains of one
who
possessed Beauty without Vanity
Strength
without Insolence
Courage
without Ferocity
and
all the Virtues of Man without his Vices”
In
questo luogo giacciono
i
resti di una creatura
che
possedette la bellezza ma non la vanità
la
forza ma non l’arroganza
il
coraggio ma non la ferocia
E
tutte le virtù dell’uomo ma privo dei suoi vizi.
Perfetto
ritratto che gli riconosco
Da
amico fedele e affettuoso
sa
parlarti con sguardo dolce
senza
far mai uso della voce.
Giunse
un giorno Byron a Porto Venere
ed
erano già quattordici anni
che,
della presenza di Newfy
George
non potè più godere.
Con
nuotate lunghe si consolò
nel
far visita all’amico poeta
Shelley,
che un triste giorno
nel
mare di Lerici annegò.
Nostromo
riposa in una tomba
da
ben duecentodieci anni.
Indicata
da una lapide mortale
sulla
quale è inciso il suo tributo.
E
tanto fu il suo amore assoluto
che
di Nostromo la lastra sepolcrale
fu
più grande di quella deposta
sul
suo proprio tumulo composta.
Riprendendo
l’epitaffio
al
sepolcro dell’amato cane
Ecco
che scrisse Byron, e lì rimane:
“To
mark a friend’s remains these stones arise
I
never knew but one…and here he lies”
Esso
fu innalzato per segnare
il
luogo ove tutto quel che di un amico resta
un
sol ne conobbi… e qui giace.
Nostromo
riposa in pace!
Appare
chiaro che da questa chiusa
Byron
ottenne dal fedele amico
quel
che da altri non ebbe mai:
Il
cuore di Nostromo batteva sol per lui.