domenica 16 ottobre 2022

Poesie di Ottobre 2022

 



Al cippo di Sabbiuno di Piano

(Bologna)

di Claudia Piccinno




Li ho portati i miei studenti

al cippo di Sabbiuno di Piano

a leggere quei 34 nomi tenendoci per mano.

Arno e Vanes erano con noi a dir più volte

non eravamo eroi,

non c’erano né buoni né cattivi,

c’era la guerra

e urgeva difendere la nostra terra.

Ci narrarono il coraggio del Romagna

di Franco Franchini nome di battaglia

di quando assalì il casale del Guernelli

per liberare i compagni

in gabbia come uccelli.

36 furono i caduti in quel 14 ottobre del’44

ma 34 i nomi riportati

perché del polacco e del tedesco

i documenti non furon ritrovati,

s’erano uniti alla settima brigata

e al distaccamento di Franchini;

così ora sanno i miei bambini

a chi la scuola di campagna è intitolata.


Da Ipotetico approdo (Mediagraf, 2017)







Borghi

di Franca Canapini


Nelle torride giornate della giovinezza

i fiori allegri dei gerani
addolcivano le scalette di pietra
e le soglie delle case dei poveri


- l’aria profumava di cibi appena cotti –


Da invisibili piazzette giungevano
rumori e voci di ragazzi


- chiacchiericci scalpiccii schiamazzi -


Si camminava veloci per quei borghi
spinti dall’ansia per un futuro
che non sapevamo immaginarci








Di tutte le creature

di Giovanna Giordani


Di tutte le creature della terra

a mio parere la più bella

è la famiglia dei fiori

Gentili, minuscoli e grandissimi

colorano il mistero della vita

di bellezza e profumi soavi

nei giardini, nei prati, nei boschi

o in riva ai fiumi

Di tutte le creature della terra

la più somigliante a Dio

penso che sia

la sublime famiglia dei fiori.


Da Lungo il fiume della vita (Youcanprint, 2021)





Era una fettina di pane

di Carla De Angelis



Era una fettina di pane

quello buono

con la crosta dorata

la mollica color ambra…

forse erano due



Era un pane intero

lungo il cammino ha lasciato briciole

con passi farciti di sorrisi nel pianto



Ho tenuto ordinate quelle briciole

dentro pensieri antichi

conservato parole mai usate

come fossero una sorpresa da mangiare

oppure ostie benedette sull’altare


Da Tutto il tempo sul petto (Fara, 2021)








Il vecchio pino

di Renzo Montagnoli



Quante stagioni!

Il risveglio al tepore del sole

che scioglie i ghiacci a primavera

i primi voli fra le fronde.



Le pigne verdeggianti

al calore dell’estate

il monotono frinire delle cicale

le stelle cadenti in agosto.



Di mille colori si veste

il bosco d’autunno

ogni anno gli uccelli che

sciamano a mete lontane.



Il candore d’inverno

il gelo che fa fremere i rami

mille stelle di ghiaccio

a stringere il verde in un abbraccio.



Tanti gli anni passati

quanto vento fra le fronde

il profumo della vita

che lento se ne va.



Un ramo spezzato,

un altro seccato,

il tronco ingobbito

il percorso del pino è finito.


Da Lungo il cammino







La fontanella

di Michael Santhers



Ansima e tossisce

nella vecchia piazzetta

la fontanella

a monte una strada

le ha schiacciato un’arteria



Zoppicano al vecchio i ricordi

di giovane musa col secchiello

timida applaudiva con mani bagnate

rosee mascelle



Un emigrante donò vano le lacrime

a compenso di flusso mancante

-Clap clap,tof.. tof l’affanno

destino segnato



Ultimo seno nudo di balia

che svezzò gli avi

si sta seccando


Da Sorrisi Pignorati







La rabbia del mare

di Piera Maria Chessa



Il nostro mare è minaccioso
e autoritario quando si arrabbia,
talvolta disorienta persino noi
isolani da generazioni
che pure lo conosciamo.
Confonde la sua immensità,
il sembrare nel suo piccolo
quasi un oceano.


Così appare ai nostri occhi
quando le onde sembrano impazzite
e pronte a divorare la terra.
Ed è in quei giorni di furore
che portano via parte della spiaggia
lasciando sulla sabbia intrisa d’acqua
conchiglie grandi e piccole
di vari colori, legni di ogni dimensione
e un senso di devastazione.


Poi la rabbia si placca e ritorna la calma.
La sabbia si asciuga, il sole in alto risplende
già pronto a confortare gli abitanti di un’isola
che tuttavia è impossibile non amare.





Nevi

di Donatella Nardin


Fiocchi di neve sui volti

arrossati delle maree:



da quell’idillio tracima

la nudità delle attese.



Quando più non saremo,

riposo anche noi troveremo



nel tacito affidarsi ad una luce

bambina, tanto viva e generosa



quanto l’abbraccio furtivo

delle nevi, al di là delle cose



terrene appena sfiorate

dalle labbra voluttuose



del mare.


Da Rosa del battito (Fara, 2020)






Ora sei luce

di Mariangela De Togni



Ora sei luce di mitezza

tra eterni voli di petali

lassù a cantare insieme

agli angeli, a scrivere

il silenzio degli astri.



Ad attenderci.


Da Si fa soglia il mare nel silenzio (Fara, 2021)






Presenze

di Anna Maria Ercilli



La memoria raccoglie frammenti

immagini

suoni, respiri, le note sospese

nel labirinto

vanno in scena le nostre pretese

proiezione di desideri

ossessioni, omicidi procurati

senza corpi, immagini

cruente, nostri incubi di gente

perbene, onesti mentitori

rivestiti d’ombra



rumore di passi.


Da La porpora delle api (Fara, 2021)







Quella mattina

di Carla Malerba



Quella mattina,

pesce tra mille,

mi son trovata

sull’orlo del tempo:

giorno speciale

l’undici marzo,

l’acqua bianca

fa trasparire

i gradini del molo

e c’è il sole alto

sulla fascia di mare

dove Tripoli appare.


Da Vita di una donna (La Vita Felice, 2015)







Un magico specchio

di Aurelio Zucchi



Andate in cerca d’uno specchio antico

ma non del tipo dei soliti reami

e al ritorno vi ricompenserò

solo e soltanto se me lo porterete.



La magia, per queste brame mie,

dovrà armarsi di ben altre doti,

dimenticare fanatiche matrigne

e concentrarsi su quanto chiederò.



Andate quindi a controllare tutto,

entrate nella hall del Paradiso,

chiedete di color che m’hanno amato

e buoni indizi voi forse troverete.



Al bivaccar nei boschi primavera,

aprite i fiori senza danneggiare

quei petali che v’indicheranno

sentieri utili all’esplorazione.



Non disdegnate di fare un bagno

nel primo mare che certo incontrerete

e poi, giù per i fondali. acquisterete

misteri non del tutto rivelati.



Giunti al villaggio detto dell’amore,

contate i sospiri ad uno ad uno,

fatene ampolle solo dei migliori

ed imballatele con carta cuore.



Lo specchio magico che mi darete

rifletterà e fisserà i pensieri

che preannunciano l’ingresso ai sogni

e che i miei versi non sanno catturare.