C h i u s o
p e r
F e r i e
Si riapre a settembre
Di luglio
di Giuseppe Ungaretti
Quando
su ci si butta lei,
si fa d'un triste colore di rosa
il bel
fogliame.
Strugge forre, beve fiumi,
Macina scogli,
splende,
E' furia che s'ostina, è l'implacabile,
Sparge
spazio, acceca mete,
E' l'estate e nei secoli
con i
suoi occhi calcinanti
va della terra spogliando lo scheletro.
Di lunga luce l’estate si colora
di Aurelio Zucchi
Di lunga luce l’estate si colora
quando gli azzurri fanno a gara
per dispiegare senza alcun compenso
la vera mappa che ci fa felici.
Non v’è bisogno di intestardirsi
nella ricerca degli amori nuovi.
Basta sdraiarsi sulla pietra a riva
ed aspettar dal cielo un cenno
che impartito gli verrà dal sole.
Si correrà ad abbracciare il mare
per farci raccontare antiche fiabe.
Lui ci dirà del come innamorarsi.
Estate che te ne vai
di Graziella Cappelli
All’improvviso
ti allontani
In riverberi
e labbra
imbronciate
di begonia.
A passo greve
trascini
la veste sfilacciata
sulle sterpaglie
in cimiteri
di girasoli
e poi scompari
oltre le colline
riarse.
Nel vento
la tua treccia
è una fiamma
che si contorce
e versa cenere.
Estiva
di Vincenzo Cardarelli
Distesa estate,
stagione
dei densi climi
dei grandi mattini
dell'albe senza
rumore
ci si risveglia come in un acquario
dei giorni
identici, astrali,
stagione la meno dolente
d'oscuramenti e
di crisi,
felicità degli spazi,
nessuna promessa
terrena
può dare pace al mio cuore
quanto la certezza di
sole
che dal tuo cielo trabocca,
stagione estrema, che
cadi
prostrata in riposi enormi,
dai oro ai più vasti
sogni,
stagione che porti la luce
a distendere il tempo
di
là dai confini del giorno,
e sembri mettere a volte
nell'ordine
che procede
qualche cadenza dell'indugio eterno.
L’estate lenta
di Donatella Nardin
Strofina l’azzurro sulla pelle l’estate
lenta: dai piedi nudi della mia terra
escono rondini alle verdi radici
e due ombre con il mio stesso
volto – quello di ieri, quello di oggi –
nell’ombra il passato è presente
ma scivola via veloce il tempo
dalla sue ritrosie.
Presto non potremo più correre
nell’aureo lucore delle sue sponde,
dalla memoria dei luoghi presto
non potremo più suggere calda
la vita, dimorarci in essa se tutto
passa smarrendo i suoi mari
i suoi venti lasciando la triste dolenza
di chi nel fuoco dell’estate come
in un rogo di farfalle si smarrisce.
Da Terre d’acqua (Fara, 2017)
La nuova estate
di Vincenzo D’Alessio
L’estate ritorna
nel fresco mattino,
la nebbia che ovatta.
La gente, i passi,
riprende un lavoro.
Vita in campagna.
In città una noia.
In campagna la vita.
Ogni estate più bella.
Tetti, spicchi d’arancio,
aprono fiati di torri.
Lavoro per sopravvivere.
Ogni anno un’ estate.
Vivere una nuova estate.
Da Nuove anime (Fara, 2019)
Le voci del bosco d’estate
di Giovanna Giordani
Le voci del bosco d’estate
sussurrano liete fra l’ombre
degli alberi scuri
che donano al sole
allegri spiragli gentili
Han trilli improvvisi
fra battiti d’ali
fruscianti fra i pini
e guizzi improvvisi fra l’erba
dei saltamartini
Le voci del bosco d’estate
raccontan le fiabe
più antiche
nascoste
fra i muschi e i licheni
nel magico incanto
ancora una volta
risorte
L'ultima estate
di Piero Colonna Romano
Nell'aria quel frinire di cicale
s'allarga come cerchio che si spande,
scuote e carezza pini un caldo vento.
Laggiù vedo la fine delle scale,
così la nostalgia nel cuor è grande,
scheggia di mar che solo dà tormento.
E' vela antica e vola sopra l'onde,
a questa vita guardo e mi confonde.
Dolce è il ricordo e, ricordando il mare,
resta certezza del non più tornare.
Mattinata
di Franca Canapini
Ci si sveglia
nell’aria asciutta dell’estate
nel sentore di paglia secca
nel mare verde
delle chiome dei pini.
Rombi di aeroplani a tratti
tagliano la cavità del turchino
il silenzio degli oleandri
subito la ricuce.
Soffia nel cuore la voce
di tutte le estati passate
voce di vastità marine.
Ore d’estate
di Renzo Montagnoli
Luce accecante,
non un filo d’aria,
stille di sudore lungo la schiena,
è rovente la voce dell’estate.
Dall’alba al tramonto sono
solo ore di grande calore
che impietose stroncano
ogni volontà di fare.
Resto allora sdraiato
immerso in un velo di torpore
senza pensare senza dormire
in queste lunghe ore d’estate.
Da Lungo il cammino
San Giovanni del Sinis
di Piera Maria Chessa
E’
inquieto oggi il mare
a San Giovanni,
non ha più
i
colori limpidi e avvolgenti
dell’estate,
una schiuma
rabbiosa
colpisce la spiaggia
con alte e lunghe
onde
bianche.
Sulla
sinistra
la torre del Capo San Marco
fa la guardia con
pazienza
controllando, come può,
le intemperanze del suo
mare.
Torrida estate
di Michael Santhers
Il
sudore brucia gli occhi
stropicciati a dorso di dita
e i
sogni hanno bisogno
di palpebre adagiate a riposo
Sole
e sabbia giocano
a ping pong con la calura
e a volte
s'impiglia nei capelli
altre fa un vino bianco coi
cervelli
Masticano a vuoto le bocche
le parole urtano
sui denti
e ove laschi fischiano
allertano cani che
rispondono
con un colpo di coda
mossa con pigrizia
cade
a ramo secco
e i bambini l'additano ai nonni
intenti a
fabbricare raucedini
A vuoto le notizie di qualche
giornale
utile a ventaglio alleggerisce bugie
pagate a
convincere che ogni colpa
è degli altri,del
governo
Afflosciate dormono
imitano pipistrelli
le foglie
con il loro verde patinato argento
nel riflesso
d'aria infuocata
mentre qualche tosse del mare
increspa
pigre onde a retromarcia
Fazzoletti alla fronte
pezze
a tamponare
la fuga di pensieri roventi
verso tane
d'animali
Da:Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie
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