domenica 18 settembre 2022

Poesie d'autunno

 




Autunno seducente

di Graziella Cappelli



Senti

magiche gocce

tamburellare

sui tetti e sui tigli

sulle macchie indorate

sull'asfalto

che in nastro di seta

muta.

Piove

sulle vigne rossastre

sui canneti

a cresta dei campi

sugli olivi gonfi

di lamelle lucenti.

Scendono rivoli

dalle pendule foglie

nei rudi ceppi s'infiltrano

inzuppando la terra

che ora respira

sussurra

profuma.








Autunno

di Piera Maria Chessa



Malinconico o soave,

come i pensieri
di alcune giornate,
arriva l’autunno.
Discreto
come voci sussurrate,
lascia la calda mano
dell’estate che l’accompagna
e fugge via.
Tenero e indulgente,
avvolto in dolci
soffusi colori,
inganna con sapienza,
prima di abbandonarsi ai piedi
dell’impietoso fratello.






Che lungo autunno

di Carla Malerba



Che lungo autunno

di nebbie e sole misto

di giorni tempestosi e di bonaccia

che strano autunno

di attese lente e grevi

nelle pause del tempo

che ci assedia

che odiato autunno

di speranze vano

mentre vorrebbe l’animo salpare

verso le terre infisse in alto mare

e da lì verso altre più lontane

dove il sogno davvero tale appare

dove non rischia il temerario

tra le braccia amorose del suo mare.



Da Di terre straniere (La Vita Felice, 2010)






Colori d’autunno

di Renzo Montagnoli



Odore di mosto sparso all’intorno

nel velo di nebbia mattutino

mentre procedo a lenti passi

per scorgere la nascita di un sole



di colpo impallidito, diafana immagine

dell’astro di fuoco che regnava in estate.

Ma là dove i raggi colpiscono ecco il risveglio

di una natura ancor prodiga di doni.



Dalle saporite castagne ai mielosi cachi

per non parlar dei funghi che timidi

e sospettosi s’affaccian nel fogliame

di un bosco che trascolora ogni ora.



Come la tavolozza di un pittore il rosso

al giallo s’accompagna in una policromia

che sbalordisce sotto un cielo ancora terso,

ma una punta di struggente malinconia



rallenta i battiti del cuore in un autunno

che ha bussato alla mia porta ed è entrato

a ricordarmi che il tempo passa, che la

primavera ormai è un ricordo e che l’estate



ha scandito l’età di mezzo che già è lontana.

Non voglio pensare all’inverno, voglio

cogliere i frutti che ogni stagione può dare

e questo giallo e rosso sono una luce



che giammai potrò scordare,

sono il lampione della vita

che allontana l’oscurità, sono

l’ultimo rifugio in cui poter ancor sognare.



Da Sensazioni ed emozioni






Foglie

di Donatella Nardin



Sussurrano sole le foglioline

dischiuse, fremendo d’oro

abbacinate assecondano

l’appena nato dei prati.

È forse amore ciò che nell’effimero

trova il suo compimento?

Disarma l’abbaglio la lacrima blu

dell’ultima foglia volata via

con il cielo d’autunno accartocciato

sul viso, come la rosa attorta

alla pelle flessuosa a fare corpo

con noi per rinvigorire nell’incolto

dei rami l’oscura crepa del mondo.

Trema la bocca corolla nel dire

il tempo che muore, docile cede

riponendo il sorriso perché solo

gli uccelli del bosco sanno la verità

dell’inverno che viene dal lieve

soffrire delle foglie.



Da Terre d’acqua (Fara, 2017)








Il castagno dorato

di Tiziana Monari




Tra rovi e fili d’erba

sull’alito casto del silenzio

si ergeva imponente il castagno dorato

i rami rivolti al cielo azzurro dell’inverno

il tronco maestoso che faceva l’amore con il bosco



era li’ da tante stagioni il castagno dorato

resistente alle bufere ed alle tempeste, al moto eterno delle cose

seguiva silenzioso il percorso delle stelle

si assestava al respiro delle nubi

era rifugio per i piccoli animali del bosco, per ghiri e volpi

scoiattoli e procioni



respirava piano tra le foglie morte dell’autunno il castagno dorato

carico di ricci e frutti maturi

faceva posto alle viole della primavera

ai mughetti che sbucavano tra l’erba verde di marzo

ed era lì alla fine dell’estate

quando sbocciavano i ciclamini fiammeggianti di rosso.



Oggi non vedrà l’alba il vecchio castagno

non vedrà più stagioni di more e di sorrisi

la luna che ammicca al cielo le sue illusioni



uomini senza scrupoli l’hanno abbattuto

per far posto al cemento, al grigio dell’asfalto

ai semafori, ai parcheggi

a soldi facili e sicuri.



Ma mentre mormora lontano il tempo

io lo vedo ancora lì il castagno dorato, in quell’angolo di felicità

con le api e le farfalle che svolazzano intorno

con il frinire delle cicale tra le foglie

con il tordo sopra i rami a fischiare l’ultima canzone



lo vedo ancora lì il castagno dorato

compagno di giochi della mia infanzia

scalfito dalla luce della memoria

dal fioco bagliore di una sola stella.



Ad illuminare i ricordi di una vita in cui si sta facendo sera.








La notte vedi le stelle

di Mariangela De Togni



La notte vedi le stelle

più chiare dell’acqua del mare,

più bianche delle ninfee,

a tessere tele di luce

sulla finestra a bifora

della chiesa vuota.

Ricucendo ombre solitarie

nel vento d’autunno.



I ricordi sono linfa

dei nostri pensieri,

armonia di voci

nel lento solfeggiare

del sospiro.



Da Nel fiato umido dell’autunno (Fara, 2019)








Nel bosco d’autunno

di Giovanna Giordani



Il ruscello che canta a squarciagola

come un bimbo felice

nel silenzio del tempio

 

Il sentiero che sa di tutti i passi

e conduce nel regno silvano

dai cangianti colori

 che dispensa aromi

graditi agli dei

e agli umani

 

I pensieri  presi al laccio

dagli incantesimi

 

Nel bosco d’autunno

avvolto nel suo mantello di nebbia

si aggira di sicuro un mago

buono








Nella luce d’autunno

di Giuseppe Carlo Airaghi



Nell’oro delle sere d’autunno,

nella loro simbologia fraintesa,

ci incamminiamo lungo il sentiero

che costeggia la roggia.

In faccia alla forza del sole che cala

non so dove poggiare lo sguardo

e il passo che non regge il fulgore.



Come renderti evidente questa luce,

condividere a parole il respiro

che mi illudo di avere compreso?

Ci abbaglia un rif lesso che canta

tra i rami di questi alberi spogli,

tra queste foglie gialle, arrese

alla luce clemente di ottobre.



Ripeto parole che in fondo

conosco, capisco da sempre:

quanta bellezza concessa

a sorreggere il peso del mondo.



Da Quello che ancora restava da dire (Fara, 2020)








Nessun arcobaleno

di Maria Allo


Restare nell’ombra anche se
l’alba filtra da una fessura
fino alle giunture con la singolarità
dei dettagli che gelano
la nebbia d’autunno
Ma ecco lo scoppio del temporale
fischia acuto finché il pino secolare
crolla a piazza Jolanda e la terra
tremante gira nel campo visivo
a metà mentre il panico cresce
A ogni raffica scossa il solo filo
che ci lega in un cerchio lievita
vicino al cuore con diversa luce
e nessun arcobaleno






Quadro

di Franca Canapini


Luce biancastra. Grande Luna
appena appena calante
su prati aguzzi di brina.
Pressa di gelo.
Dal cielo
uccelli in picchiata sui campi.
Nel biancume
il rossastro dei fanali non ancora spenti.
Nel silenzio
la frenata del bus degli studenti.
Pettirossi merli storni a tratti
come foglie per l’aria vaganti.
Ci prepariamo
all’ultimo spettacolo di Autunno.
Tutto va e tutto similmente torna.
In questa giostra del vivere
ipnotizzate dalla monotonia
girano e girano
di brina bambine brillanti.






Rosso d’Autunno

di Vincenzo D’Alessio



Rosso d’Autunno

(occhi bruni)

profumo di castagne

ancora in riccio l’uva

tiene il cuore delle notti

avare di luna



Il melograno riporta

nenie di focolare

dove brillava la fiamma

più chiara dell’alba

attesa invano



Da Nuove anime (Fara, 2019)