Autunno seducente
di Graziella Cappelli
Senti
magiche gocce
tamburellare
sui tetti e sui tigli
sulle macchie indorate
sull'asfalto
che in nastro di seta
muta.
Piove
sulle vigne rossastre
sui canneti
a cresta dei campi
sugli olivi gonfi
di lamelle lucenti.
Scendono rivoli
dalle pendule foglie
nei rudi ceppi s'infiltrano
inzuppando la terra
che ora respira
sussurra
profuma.
Autunno
di Piera Maria Chessa
Malinconico o soave,
come i pensieri
di alcune giornate,
arriva
l’autunno.
Discreto
come voci sussurrate,
lascia la
calda mano
dell’estate che l’accompagna
e fugge
via.
Tenero e indulgente,
avvolto in dolci
soffusi
colori,
inganna con sapienza,
prima di abbandonarsi ai
piedi
dell’impietoso fratello.
Che lungo autunno
di Carla Malerba
Che lungo autunno
di nebbie e sole misto
di giorni tempestosi e di bonaccia
che strano autunno
di attese lente e grevi
nelle pause del tempo
che ci assedia
che odiato autunno
di speranze vano
mentre vorrebbe l’animo salpare
verso le terre infisse in alto mare
e da lì verso altre più lontane
dove il sogno davvero tale appare
dove non rischia il temerario
tra le braccia amorose del suo mare.
Da Di terre straniere (La Vita Felice, 2010)
Colori d’autunno
di Renzo Montagnoli
Odore di mosto sparso all’intorno
nel velo di nebbia mattutino
mentre procedo a lenti passi
per scorgere la nascita di un sole
di colpo impallidito, diafana immagine
dell’astro di fuoco che regnava in estate.
Ma là dove i raggi colpiscono ecco il risveglio
di una natura ancor prodiga di doni.
Dalle saporite castagne ai mielosi cachi
per non parlar dei funghi che timidi
e sospettosi s’affaccian nel fogliame
di un bosco che trascolora ogni ora.
Come la tavolozza di un pittore il rosso
al giallo s’accompagna in una policromia
che sbalordisce sotto un cielo ancora terso,
ma una punta di struggente malinconia
rallenta i battiti del cuore in un autunno
che ha bussato alla mia porta ed è entrato
a ricordarmi che il tempo passa, che la
primavera ormai è un ricordo e che l’estate
ha scandito l’età di mezzo che già è lontana.
Non voglio pensare all’inverno, voglio
cogliere i frutti che ogni stagione può dare
e questo giallo e rosso sono una luce
che giammai potrò scordare,
sono il lampione della vita
che allontana l’oscurità, sono
l’ultimo rifugio in cui poter ancor sognare.
Da Sensazioni ed emozioni
Foglie
di Donatella Nardin
Sussurrano sole le foglioline
dischiuse, fremendo d’oro
abbacinate assecondano
l’appena nato dei prati.
È forse amore ciò che nell’effimero
trova il suo compimento?
Disarma l’abbaglio la lacrima blu
dell’ultima foglia volata via
con il cielo d’autunno accartocciato
sul viso, come la rosa attorta
alla pelle flessuosa a fare corpo
con noi per rinvigorire nell’incolto
dei rami l’oscura crepa del mondo.
Trema la bocca corolla nel dire
il tempo che muore, docile cede
riponendo il sorriso perché solo
gli uccelli del bosco sanno la verità
dell’inverno che viene dal lieve
soffrire delle foglie.
Da Terre d’acqua (Fara, 2017)
Il castagno dorato
di Tiziana Monari
Tra rovi e fili d’erba
sull’alito casto del silenzio
si ergeva imponente il castagno dorato
i rami rivolti al cielo azzurro dell’inverno
il tronco maestoso che faceva l’amore con il bosco
era li’ da tante stagioni il castagno dorato
resistente alle bufere ed alle tempeste, al moto eterno delle cose
seguiva silenzioso il percorso delle stelle
si assestava al respiro delle nubi
era rifugio per i piccoli animali del bosco, per ghiri e volpi
scoiattoli e procioni
respirava piano tra le foglie morte dell’autunno il castagno dorato
carico di ricci e frutti maturi
faceva posto alle viole della primavera
ai mughetti che sbucavano tra l’erba verde di marzo
ed era lì alla fine dell’estate
quando sbocciavano i ciclamini fiammeggianti di rosso.
Oggi non vedrà l’alba il vecchio castagno
non vedrà più stagioni di more e di sorrisi
la luna che ammicca al cielo le sue illusioni
uomini senza scrupoli l’hanno abbattuto
per far posto al cemento, al grigio dell’asfalto
ai semafori, ai parcheggi
a soldi facili e sicuri.
Ma mentre mormora lontano il tempo
io lo vedo ancora lì il castagno dorato, in quell’angolo di felicità
con le api e le farfalle che svolazzano intorno
con il frinire delle cicale tra le foglie
con il tordo sopra i rami a fischiare l’ultima canzone
lo vedo ancora lì il castagno dorato
compagno di giochi della mia infanzia
scalfito dalla luce della memoria
dal fioco bagliore di una sola stella.
Ad illuminare i ricordi di una vita in cui si sta facendo sera.
La notte vedi le stelle
di Mariangela De Togni
La notte vedi le stelle
più chiare dell’acqua del mare,
più bianche delle ninfee,
a tessere tele di luce
sulla finestra a bifora
della chiesa vuota.
Ricucendo ombre solitarie
nel vento d’autunno.
I ricordi sono linfa
dei nostri pensieri,
armonia di voci
nel lento solfeggiare
del sospiro.
Da Nel fiato umido dell’autunno (Fara, 2019)
Nel bosco d’autunno
di Giovanna Giordani
Il ruscello che canta a squarciagola
come un bimbo felice
nel silenzio del tempio
Il sentiero che sa di tutti i passi
e conduce nel regno silvano
dai cangianti colori
che dispensa aromi
graditi agli dei
e agli umani
I pensieri presi al laccio
dagli incantesimi
Nel bosco d’autunno
avvolto nel suo mantello di nebbia
si aggira di sicuro un mago
buono
Nella luce d’autunno
di Giuseppe Carlo Airaghi
Nell’oro delle sere d’autunno,
nella loro simbologia fraintesa,
ci incamminiamo lungo il sentiero
che costeggia la roggia.
In faccia alla forza del sole che cala
non so dove poggiare lo sguardo
e il passo che non regge il fulgore.
Come renderti evidente questa luce,
condividere a parole il respiro
che mi illudo di avere compreso?
Ci abbaglia un rif lesso che canta
tra i rami di questi alberi spogli,
tra queste foglie gialle, arrese
alla luce clemente di ottobre.
Ripeto parole che in fondo
conosco, capisco da sempre:
quanta bellezza concessa
a sorreggere il peso del mondo.
Da Quello che ancora restava da dire (Fara, 2020)
Nessun arcobaleno
di Maria Allo
Restare
nell’ombra anche se
l’alba
filtra da una fessura
fino
alle giunture con la singolarità
dei
dettagli che gelano
la
nebbia d’autunno
Ma
ecco lo scoppio del temporale
fischia
acuto finché il pino secolare
crolla
a piazza Jolanda e la terra
tremante
gira nel campo visivo
a
metà mentre il panico cresce
A
ogni raffica scossa il solo filo
che
ci lega in un cerchio lievita
vicino
al cuore con diversa luce
e
nessun arcobaleno
Quadro
di Franca Canapini
Luce
biancastra. Grande Luna
appena appena calante
su prati
aguzzi di brina.
Pressa di gelo.
Dal cielo
uccelli in
picchiata sui campi.
Nel biancume
il rossastro dei fanali
non ancora spenti.
Nel silenzio
la frenata del bus degli
studenti.
Pettirossi merli storni a tratti
come foglie per
l’aria vaganti.
Ci prepariamo
all’ultimo spettacolo di
Autunno.
Tutto va e tutto similmente torna.
In questa
giostra del vivere
ipnotizzate dalla monotonia
girano e
girano
di brina bambine brillanti.
Rosso d’Autunno
di Vincenzo D’Alessio
Rosso d’Autunno
(occhi bruni)
profumo di castagne
ancora in riccio l’uva
tiene il cuore delle notti
avare di luna
Il melograno riporta
nenie di focolare
dove brillava la fiamma
più chiara dell’alba
attesa invano
Da Nuove anime (Fara, 2019)