Visualizzazione post con etichetta Canti celtici. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Canti celtici. Mostra tutti i post

sabato 6 giugno 2015

Il sogno del vecchio, di Renzo Montagnoli

                                                                         Foto da web



Il sogno del vecchio
di Renzo Montagnoli


Spento il lume, distese le membra,
accolse Morfeo fra la le stanche braccia.
Lesto s’alzò il vento del tempo,
come un destriero lo prese con sé
a galoppare per le strade di una vita.
Risa gioiose di bimbi a giocar con l’acqua,
sponde ombrose del fiume a rinfrescar
l’affanno di lunghe corse sul verde,
prati olezzanti nel vergine fulgor del sole.
L’ebbrezza d’un amore, un bacio strappato,
corpi ignudi che rotolano nella paglia.
I lavori del giorno, l’acqua dell’orcio
che placa l’arsura di una silente fatica.
E poi il fragore improvviso,
un cozzo d’armi,
asce e spade che si scontrano,
uomini che cadono,
nitriti folli di cavalli morenti,
l’urlo liberatorio della vittoria.
Poi, le immagini rallentano.
Tranquilli deschi familiari,
risa gioiose d’altri bimbi,
si alternano albe e tramonti,
volti che emergono, altri che scompaiono,
in tutta una vita,
tesori della memoria,
conservati con la tenerezza di un padre
e con il rispetto di un figlio,
la traccia di un passaggio
su una terra muta testimone di ogni evento.
Sbiadisce la luce nel viaggio,
il destriero avanza a fatica
in quella corsa quasi finita.
E nel buio improvviso che sopravviene,
s’alzan da terra su neri cavalli
le diafane immagini di chi ormai è stato.
Una cavalcata, l’ultima, per un saluto,
un definitivo commiato,
mentre cessa del tutto il vento del tempo.
Ancor domani sorgerà il sole,
per altri riprenderà il cammino
per dove il vecchio é alfine arrivato.

da Canti Celtici (Il Foglio Letterario, 2007)
 Ecco la colonna sonora:





lunedì 17 novembre 2014

Il futuro nel passato, di Renzo Montagnoli



Il futuro nel passato
di Renzo Montagnoli


Squarci di luce nel buio della notte,
zoccoli di cavalli al galoppo,
mantelli di ragnatele tessute dal tempo,
rivivono leggende sepolte nella nera terra
dell’oblio voluto da uomini senza passato.
S’alza il sipario su brughiere coperte d’erica,
mentre lontano s’ode il canto d’un uomo straziato,
di dolore pervaso per un ricordo smarrito nel tempo.
Mitica terra di cui si rammenta solo l’arcano,
mentre di genti,
ormai polvere,
s’ignora ogni cosa.
Fra il fragore dei tuoni si leva il lamento
di chi chiede un ricordo
per posteri che non hanno nemmeno il futuro.
Chi ignora il passato, chi non s’accorge del presente,
passa senza lasciar traccia.
Ma quelle genti
che già calpestarono il verde di questi prati,
se pur nel sogno, rivivono.
La memoria di chi fu
 traccia la strada del futuro.


Da Canti celtici – Il Foglio, 2007

La colonna sonora (una composizione celtica):




mercoledì 10 settembre 2014

Cocci, di Renzo Montagnoli

                                                             Foto da web


Cocci
di Renzo Montagnoli


Nell’oscurità del passato,
un segno, una traccia,
e si squarcia il velo dell’oblio.
Fionda la luce a fugare le tenebre,
oggetti di una vita altrui,
cocci di vasi, denti di lupo.
E la mente corre all’indietro,
scavalca i millenni del tempo,
a indovinare immagini
di genti ormai dimenticate.
Risa di bimbi, focolari accesi,
amanti distesi nel piacere dell’amore,
lacrime per partenze senza ritorni.
Ieri,
come oggi,
nulla è cambiato sotto lo stesso sole,
a indovinar fra le stelle
il percorso di un futuro
con quell’unica meta
che sfugge a ogni logica.
Si è cercato di lasciare traccia di sé,
un messaggio di povere cose
a un mondo
che solo in cocci slabbrati
coglie il segno del suo essere,
riscopre la continuità,
infinita,
fra passato e futuro.


da Canti celtici - Edizioni Il Foglio, 2007

Da Kitaro la colonna sonora:




venerdì 4 aprile 2014

Eternità, di Renzo Montagnoli

                                                     Foto da blueplanetheart.blogspot.it



Eternità
di Renzo Montagnoli



C’è un sentimento senza tempo,
che si ritrova in ogni era,
un fremito uguale che sempre si ripete,
un incontro che non vuol mai terminare.
E voi lo provaste, in epoca antica,
quando ancora non si scriveva di questo,
fra capanne piantate nelle acque del lago,
fiere affamate all’intorno pronte a balzare
e Dei di cui ormai s’è persa la memoria.
Ma l’amore è rimasto, oggi come ieri,
oltre ogni logica, oltre ogni confine.
Giacché il tempo per voi era passato,
ci fu anima pietosa che rese gloria
a un sentimento imperituro nei secoli
e nell’abbraccio dell’ultimo anelito di vita
vi affidò alla morte
perché i posteri un giorno sapessero
che tutto finisce,
tutto cessa,
fuorché la forza dell’amore.  

(Dedicata ai due neolitici sconosciuti che gli scavi effettuati nei pressi di Mantova ci hanno restituito nell’ultimo abbraccio)

(Da Canti celtici – Edizioni Il Foglio, 2007)

La colonna sonora di  Kitaro:

Per sapere di più di questa straordinaria scoperta archeologica:





venerdì 14 febbraio 2014

La fonte antica, di Renzo Montagnoli

                                             Foto da web


La fonte antica
di Renzo Montagnoli


Fresca fonte del bosco,
polla d’eterna acqua,
in cui il vecchio salice
piange foglie ormai vinte
da gelide tramontane.
Nelle notti di plenilunio
s’indovinano volti
riflessi tanti anni fa.
Sono timorosi ovali
di fanciulle nella speranza
di un amore,
candide madonne
a ricercar conferma di bellezza,
occhi rapiti in sogni estatici,
timorosi della realtà del giorno.
Ma anche irsuti visi
di uomini in arme
prima di giorni di sangue,
di acque trasparenti
divenute poi rosseggianti.
E infine,
dianzi che il gallo canti,
e il tremor dell’alba
metta in fuga i sogni,
si scorge sull’acqua,
appena increspata
dalla brezza del mattino,
l’immagine di un femmineo cigno,
la signora di questi incanti,
la magia di un momento,
l’illusione che assopisce la mente
e apre il mondo al cuore.


da Canti celtici – Il Foglio, 2007)


La colonna sonora, di Kitaro:




martedì 7 gennaio 2014

La famiglia, di Renzo Montagnoli


                                                               Foto da web

La famiglia
di Renzo Montagnoli


Nella magia del tramonto,
lasciati i lavori del giorno,
il ritorno alla casa,
al riposo di un desco,
a chiacchierare con moglie e figli.
Fra le ombre del fuoco
che lento si spegne nel camino
l’ascolto della voce del nonno
che racconta storie e leggende
di un tempo che fu.
Son ricordi di cacce,
di prede braccate,
di pesche miracolose
nell’acque del fiume.
Di amori si parla,
di dei fattisi uomini
per capir la nostra vita.
Nell’ora che passa,
s’affaccia alfin la stanchezza
e Morfeo dolce ci accompagna
al riposo nel giaciglio di paglia,
a sognare fantasie
sulle parole dianzi ascoltate,
a portarci nelle ore del buio
alla luce di un nuovo giorno sereno.

(da Canti celtici – Edizioni
Il Foglio Letterario, 2007)


La colonna sonora: