mercoledì 15 dicembre 2021

Festività

 


Poesie del Natale 2021

 



Buon Natale
di
Dino Buzzati


E se invece venisse per davvero?
Se la preghiera, la letterina, il desiderio
espresso così, più che altro per gioco
venisse preso sul serio?
Se il regno della fiaba e del mistero
si avverasse? Se accanto al fuoco
al mattino si trovassero i doni
la bambola il revolver il treno
il micio l’orsacchiotto il leone
che nessuno di voi ha comperati?
Se la vostra bella sicurezza
nella scienza e nella dea ragione
andasse a carte quarantotto?
Con imperdonabile leggerezza
forse troppo ci siamo fidati.
E se sul serio venisse?
Silenzio! O Gesù Bambino
per favore cammina piano
nell’attraversare il salotto.
Guai se tu svegli i ragazzi
che disastro sarebbe per noi
così colti così intelligenti
brevettati miscredenti
noi che ci crediamo chissà cosa
coi nostri atomi coi nostri razzi.
Fa’ piano, Bambino, se puoi.




Dicembre

di Giovanna Giordani



Dicembre sopraggiunge all’improvviso

accarezzando i campi infreddoliti

con le sue lunghe dita affusolate

lasciando freschi baci sopra il viso



Ha camminato tanto ed è un po’ stanco

si sdraia in un giardino che l’attende

e osserva quieto il lento nevicare

sui rami nudi protesi verso il cielo



Nel mondo gli regalan tante luci

per dargli un po’ di gioia e di calore

ma lui aspetta fiducioso e tace

finché non sente gli angeli cantare



da una lontana grotta illuminata

dove l’accoglie una famiglia buona

con un bimbo gioioso appena nato

a cui s’inchina compiaciuto e grato



e unendosi alle voci dei cantori

intona i più bei cantici d’amore.








E tu nascesti, nasci e nascerai

di Claudia Piccinno




Ennesima potenza d' amore

scelse una stalla

per farsi beffa dei potenti

e Tu nascesti a scardinare status quo.

Nasci ogni volta che un rom

siede alla tavola di un Gagi.

Nasci ogni volta che un assassino

frena la sua mano.

Nasci ogni volta

in cui ci s’inchina alla saggezza di un anziano.

Nasci ogni volta in cui un malato

é accudito col sorriso.

Nasci nelle associazioni solidali,

nell' imprenditoria della blue economy,

nel rispettoso chiostro dei frati minori

e nei pensieri dettati dai valori.

Nasci ogni volta che un bambino è felice…

e nascerai quando ogni uomo avrà un caldo giaciglio

e un' altra mano da tenere tra le sue.

Nascerai quando ogni bocca sdentata

assaporerà cibo a sufficienza,

quando guerra e pace cesseranno

quest' assurda connivenza.



Da Ragnatele Cremisi (Il cuscino di stelle, 2015)








Er Presepio
di Trilussa


Ve ringrazio de core, brava gente,

pé ‘sti presepi che me preparate,
ma che li fate a fa? Si poi v’odiate,
si de st’amore non capite gnente…
Pé st’amore sò nato e ce sò morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare ‘na voce
sperduta ner deserto, senza ascolto.
La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più sfarzoso,
però cià er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l’amore
è cianfrusaja che nun cià valore.




Il Natale di chi?

di Danila Oppio



Penso a quel neonato

che morì sulla Croce

33 anni dopo esser nato

e che nei suoi ultimi 3 anni

forte fece udire la sua voce.



Ora chi più mai l’ascolta?

S’è cominciato a togliere

il Crocefisso dalle scuole

per non dover contrariare

chi ad altre religioni crede

e non lo vuol guardare.



Così il suo bel Natale

certo si festeggia ancora

ma senza alcun presepe.

Resta per tradizione

una festa di famiglia

pur se la Sua nascita

non desta più meraviglia.



C’è l’abete che di luci brilla.

La slitta di Babbo Natale

che nella notte scintilla

da Rovaniemi colma di doni

sia per bambini capricciosi

così come per quelli buoni.



Ma a Lui io penso ancora

e Lo prego che guardi quaggiù

perché il Covid svanisca fin d’ora…

Buon compleanno caro Gesù!






La buona novella
di
Giovanni Pascoli


Erano pochi
i pastori che vegliavano sui monti
di Giudea. Quasi spenti erano i fuochi.
Ognuno guardava i cieli,
ognuno aveva vicino
il dolce, uguale ruminar del branco.
E un canto invase allora i cieli: “Pace
sopra la Terra!”. E i fuochi quasi spenti,
arsero e desta scintillò la brace.
Erano in alto nubi, pari a steli
di giallo, sopra Betlehem; già pronti
erano, in piedi, attoniti ed aneli,
i pastori.
Ed un angelo era, con le braccia stese,
tra loro, come un’alta esile croce
bianca; e diceva: “Gioia con voi! Scese
Dio sulla Terra”.
Mossero: e Betlehem, sotto l’osanna
dei cieli ed il fiorir dell’infinito,
dormiva. E videro, ecco, una capanna.
Ed ai pastori l’accennò col dito
un angelo: una stalla umida e nera,
donde gemea un filo di vagito.





Mi manca il Natale

di Renzo Montagnoli




Mi mancano gli zampognari

agli angoli delle strade

i loro suoni echeggianti

un mondo antico di greggi belanti



di stazzi con un tetto di stelle

una vita ferma per millenni

passi che lenti si susseguono

verso una lontana capanna.



Mi mancano i fiocchi di neve

che dipingevano un paesaggio nuovo

che davano un’impronta di fiaba

per un bianco Natale.



E mi mancano mamma e papà

che rivedo con gli occhi di bimbo

raccolti intorno al desco

una famiglia che ormai non c’è più.



Mi manca tanto il Natale

della mia gioventù gli occhi stupiti

di fronte al presepe a rinnovare

un sogno che non tornerà mai più.



Da Lungo il cammino




Un Natale diverso

di Piera Maria Chessa



Un Natale con poca gioia

quello che velocemente

si avvicina.

Si avverte nei volti delle persone

incontrate per la strada,

nell’allegria meno intensa

dei bambini,

nella preoccupazione percepita

sui visi degli anziani.

Nei volti di tutti noi

che compiamo le azioni di sempre

per pura necessità,

che ci guardiamo intorno

in attesa di qualcosa

che sembra non arrivare mai.

Siamo spaesati, avvolti in una nebbia

dalla quale ci affacciamo

con fatica e paura.

Le nostre certezze si sono sciolte

nel malinconico sole di quest’autunno

che non riconosciamo,

che non ci è più familiare.

Un autunno

che non ci fa ancora sperare

in tempi migliori.






Nevica

di Gabriele Oselini


neve

forme rotonde

su rami d’argento



gabbiani

in stormo sulle acque

del canale



nel vecchio campo

una fata

vestita di bianco

sorride

al caco rosso

del magico cortile



Da Piove (Fara, 2011)






















MondoBlog del 15 dicembre 2021

 

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