lunedì 18 aprile 2016

Aenigma, di Lorenzo Beccati



L’«Aenigma» di Beccati tra Milano e la Germania

IL THRILLER. Torna in libreria con un nuovo «giallo» il famoso personaggio televisivo, che ha dato la voce al Gabibbo
L’aggrovigliata matassa di una sanguinosa rapina verrà dipanata dal commissario Ganz

Dopo «Pietra è il mio nome», ritroviamo in libreria Lorenzo Beccati, celebre voce del «Gabibbo» televisivo, con il suo «Aenigma» (Editrice Nord, pp. 379, 16,90 euro), un thriller fantasy che ci fa supporre la sua simpatia nei confronti di Lovecraft, se non altro per il sentimento d’inquietudine che riesce a generare nel lettore. È sempre nelle giornate qualsiasi che un autore di horror ama ambientare il suo plot narrativo, collocandolo là, quasi per caso, pallida cornice in cui il «dipinto» prenderà connotati ancora più da brivido.È proprio in una di queste giornate scialbe che clienti senza connotati speciali entrano in una banca: una coppia di anziani, una giovane madre, un timido agente di borsa, trasformandosi all’istante in efferati killer.Sparano senza esitare alle guardie giurate e si fanno consegnare un’ingente somma di danaro. Pochi se di borsa, trasformandosi all’istante in efferati killer.Sparano senza esitare alle guardie giurate e si fanno consegnare un’ingente somma di danaro. Pochi secondi dopo, come un tetro fantasma, nell’edificio immerso nel silenzio, compare un uomo vestito di nero che afferra il bottino e se ne va.Non avremmo voluto essere nei panni del commissario Davide Ganz a sgrovigliare questa insolita matassa, dove tutto aleggia in una realtà sospesa che sbalordisce ed inquieta. La soluzione, comprende ad un certo punto il detective, sta nella mente dell’uomo in nero. A dargli man forte sarà Rabiaa, la marocchina che sa trarre segnali dalla gestualità della gente. E noi andremo in «altalena» con questi personaggi da Meersburg, Germania, 1815, alla Milano odierna, con un «cielo novembrino che promette pioggia», pronti a fare un balzo anche nella Foresta dei Violini, 1999. «Aenigma» è l’indovinato titolo del romanzo, dove incontriamo anche un acronimo X Fam, su cui siamo esentati dallo scervellarci, perché ci viene svelato il significato: «Per Franz Anton Mesmer», celebre medico tedesco del ‘700 (da cui deriva l’espressione sguardo mesmerico) unanimemente conosciuto come l’antesignano dell’ipnosi. Pare che i suoi occhi avessero un potere irresistibile, mai più raggiunto in seguito da altri. Al punto che riuscì ad andare oltre l’ipnosi, pensando di entrare dentro il cervello umano. Potrebbe l’uomo nero del romanzo essere un suo imitatore? E in caso positivo, chi è? Avrà una bella gatta da pelare il commissario Ganz, accingendosi a viaggiare dentro la mente dell’uomo misterioso. Chi è curioso proceda nella lettura, gli horror hanno sempre sorprese nell’epilogo.Lorenzo Beccati è nato a Genova nel 1955. Dai primi anni ’80 è il più stretto «complice» di Antonio Ricci, col quale ha collaborato a creare alcuni dei programmi televisivi più fortunati di tutti i tempi. Il suo sito letterario, per chi volesse approfondire, è http://www.lorenzobeccati.com.

Grazia Giordani




1 commento:

  1. Un libro indubbiamente avvincente, a giudicare da questa recensione interessante e coinvolgente. Conosco poco l'autore, questa lettura spinge ad un approfondimento.
    Grazie.
    Piera

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