sabato 19 novembre 2016

Orologi, di Nino Silenzi

                                                 Foto da web



Orologi
di Nino Silenzi



Ho tanti orologi in casa,
uno o due o più in ogni stanza,
che mi controllano
che m'inseguono
che mi segnano la vita
con il loro frenetico
ticchettio
o con le loro luci
ammiccanti.
Scherani di Cronos
fagocìta delle mie ore,
ladro di speranze e d'illusioni?
Forse solo amici annoiati
che ripetono sempre
la stessa cosa:
-Il tempo passa!-

Il mio preferito è una vecchia sveglia
rotonda
col bordo rosso e quadrante bianco,
ore in blu chiaro,
sferette nere con punte fosforescenti,
due campanelli rossi sulla sommità.
Ogni tanto si ferma
finalmente!
È a carica manuale.
Il suo affannato battito
mi riporta a quando ero fanciullo,
a quando non guardavo le ore fuggenti.
Cronos dormiva lontano,
il suo ansito non m'incalzava
ansioso, non lo sentivo,
non sentivo la sua ticchettante
cantilena, proteso ad altro.
Ora mi perseguita.


La colonna sonora:

https://www.youtube.com/watch?v=kzn5QeivM3w

2 commenti:

  1. Proprio così, quando si è giovani non si pensa allo scorrere del tempo, si vive in una specie di presente "eternità". Ma proviamo a pensare un attimo se togliessimo gli orologi dai nostri giorni, che sconquasso, che confusione! Non ci resta che "sopportarli" e magari snobbarli, se possibile, ogni tanto!
    Gio

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  2. Un testo che sa essere anche ironico, ma che in profondità evidenzia la preoccupazione, l'ansia, direi, del tempo che corre troppo in fretta. Si pensava di averne tanto davanti, a tal punto da poterlo sprecare, ora siamo consapevoli del fatto che lo dobbiamo centellinare.
    Piera

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