Abete
di Natale
di
Graziella Cappelli
Ora
diffondi
il
tuo ultimo respiro
nelle
case surriscaldate
in
un burka
di
lustrini
e
palline.
Tra
breve
ti
vedrò defunto
al
cassonetto.
Cuori
caldi a Natale
di
Renzo Montagnoli
Non
c’è quasi più memoria
di
inverni gelidi e nevosi
e
chi ne racconta – e ormai son pochi -
stupisce
chi distratto ascolta.
Dice
il vecchio:
Cari
miei, ai miei tempi
sì
che c’era l’inverno
ghiaccio
e neve in abbondanza
freddo
tanto che crepava le piante.
Tremavi
solo al pensiero d’uscire
ma
vento o neve non si mancava
alla
messa di mezzanotte
perchè
altrimenti non era Natale.
Stretti
l’uno all’altro si scivolava
lungo
le bianche strade
e
nella chiesa le fiammelle delle candele
davano
l’illusione di un ricco tepore.
Eppure
se il freddo era fuori
caldi
erano sempre i nostri cuori.
Si
cantava per non gelare il fiato
si
camminava rapidi per non bloccarsi
ma
quella notte, la notte della Natività,
tutto
sembrava diverso,
anche
il freddo rafforzava l’entusiasmo,
era
un rinascere anche noi
era
la gioia d’essere parte di un mito,
di
trovare in quel bimbo di creta
nella
greppia del presepe
nuovamente
la speranza
per
un mondo diverso
che
solo a Natale si poteva sognare.
Da Lungo
il cammino
E’
già festa
di
Carla De Angelis
È
già festa, hanno appeso le luminarie
Quest’anno
anche il centro commerciale
brilla
di luci bianche e colorate.
Di
nuovo Natale con i pacchetti da scartare
il
rito degli auguri senza l’armonia delle voci
messaggi
su whatsApp e messenger.
Ci
saranno frigoriferi e tavole colme
poi
riciclo o spreco.
Questa
abbondanza non arricchirà
altre
mense dove la miseria farà la tavola vuota
Anche
a Natale
Faremo
come i bambini che credono alla favola
metteremo
una cometa sopra la capanna,
i
pastori, il gregge e la neve.
Un
canto sarà il nostro alibi.
Il
ciocco nel camino diverrà
rosso
di brace come la speranza
La
fiaba del folletto per
addormentare
di
Danila Oppio
"C'era una volta un cero di cera"
...iniziò
così questa sua fiaba...
"che
lentamente si scioglieva”.
-
Come si dice
se
una candela finisce? -
Ah
sì, “fino a ridursi
ad
un piccolo moccolo
che
quasi non si vedeva
neanche
con il binocolo.
Fu
calpestato con lo zoccolo
di
un bimbetto coccolo
seguito
da un anatroccolo".
E
dopo cosa accadde?
Successe
che, d'improvviso
la fiamma
del cero si spense
e
il folletto smise di leggere.
E
poi? Come finisce la storia?
Finisce
che fu acceso
un
altro cero di cera
e
questa è la storia vera.
Non
si può leggere
senza
un lumino
fosse
pure molto piccino.
E
ricominciò a narrare la fiaba.
"C'era
una volta un cero di cera...”
Purtroppo
si è di nuovo
consumata
la candela.
Natale
(1988)
di
Mariangela De Togni
Ho
l’anima leggera
come
la nota d’un flauto
perduta
nella
magnificenza
dell’immensa
vetrata
del
mattino.
Da Chiostro
dei nostri sospiri (Ibiskos Editrice, 1998)
Natale
(1990)
di
Mariangela De Togni
Colgo
tra le mani
l’aurora
per
dipingere
adesso
il
mio pezzo
di
cielo.
Da Chiostro
dei nostri sospiri (Ibiskos Editrice, 1998)
Natale
(1994)
di
Mariangela De Togni
In
un presente
che
sospende
il
tempo
i
rovi
sono
in fiore
intorno
alla
mia gioia.
da Chiostro
dei nostri sospiri (Ibiskos Editrice, 1998)
Natale
oggi
di
Graziella Cappelli
Gli
Angeli
han
riposto le trombe
e
annunciato
via
e-mail
la
nascita di Gesù.
Natale
breve
tregua
consumata
alle
tavole imbandite
tra
una fetta
di
panettone
e
un calice di spumante.
Domani
tutto
ricomincia…
Natale
di
Graziella Cappelli
Profumo di Natale
rarefatto
tra
i miasmi
di
una società
spazzatura.
La
Crudeltà
dirige
le
fabbriche
della
guerra
a
pieno regime.
La
Terra depredata
gli
animali torturati
le
foreste abbattute
mentre
i
bambini poveri
aspettano
…
Fiori
vilmente ignorati …
Orb*
di
Gloria Venturini
Puntualmente
appari
come
un fascio luminoso nel meriggio,
affiori
come uno scirocco
a
far muovere le girandole
- ti
penso così –
perché
i ricordi fanno rumore
e
la sacralità del tuo silenzio
va
oltre l’accendere candele votive
davanti
al granito e alla fotografia
che
sa di romanza e di ridondanze.
Risuonano
note di Chopin
tra
gli appunti della mente,
vibrazioni
cerebrali e contrappunti,
così
mi adagio nel sottofondo
di
un’immaginazione…
-
e ti ci porto.
Si
parlava dell’andare del tempo,
degli
anni passati e dei cammini non fatti,
delle
dimore e della fermezza,
e
mi chiedevi perché si perda strada
quando
abbiamo ancora scarpe ai piedi,
- ma
io non avevo più terra da percorrere,
vivevo
tra le nuvole e portavo temporali,
e
dentro un dolore incancellabile.
Ma
adesso, tu lo sai,
sai
che se anche la mente va per i fatti suoi,
tu
resti e perduri anche se sei andata via,
non
ti ho chiusa dentro a una cornice,
t’intravedo
in improvvise esili luci.
* Orb è
un termine di lingua inglese che definisce un effetto
ottico risultante in piccole sfere (somiglianti a globi di luce)
Pranzo
dei poveri
di
Gianluca Ferrari
O
Gesù, quanto poco sei rimasto bambino!
Eri
già, nella dodicesima ora,
la
moltitudine composta e affamata
sotto
il cielo di tralicci d’un capannone.
C’era
il canto lieve delle buone cicale
d’argento
a scavare le rotonde sfere,
a
sfamare;
c’erano,
nel silenzio, maglioni sdruciti
mani
grossolane di chi conosce bene
la
strada col suo scabro presepe
(qualcuno
va a dormire nei più impensati
buchi
neri, in cimiteri di comete).
Per
oggi, le schiene più mitemente
ingobbite,
la croce un istante posata.
Quando
dopo il sei gennaio
di
Carla De Angelis
Quando
dopo il sei gennaio
i
giocattoli sparivano
io
nascondevo la chitarra,
anche
se non potevo toccare le corde;
e
non ricordo se era più bello
piangere,
ridere o abbracciarla sotto le coperte
La
bicicletta. no, non potevo nasconderla
non
l’ha mai portata
Veniva
da lontano, era stanca di
quel
dondolare lento della scopa
che
riduce a
moccolo
le braccia e intorpidisce le gambe
Nessuno
se ne è mai accorto,
usava
la mia bicicletta
Regali
di Natale
di
Sergio Menghi
Hai
detto che gradivi
un
foglio di carta colorata.
Ecco,
esso è bianco come la neve
Che
riveste la vallata.
Gelido
è pure il mio cuore
Ma
il tuo amore lo sbrina.
Ora
appaiono i colori
Forti
ed intensi come i tuoi sentimenti
C’è
l’azzurro ocra del mare tropicale
Ed
il verde dei pini della Valnerina
E
il fucsia della maglietta della Fornarina.
E
mille altri colori per ogni sentimento
Che
ci lega ad amici e parenti
Ai
nipotini piccoli e grandi
Ai
genitori ammalati e stanchi
Tanti
colori per ogni buona azione
Anche
se tra sofferenze ed affanni.
Quando
ti sentirai avvilita
Ripensa
a questo foglio di carta colorata.
Tornano
a Natale
di
Michael Santhers
Tornano
a Natale
a raccogliere l'infanzia
il primo sguardo all'arrivo
cade nelle muffe di muri vecchi
poi su un nido di piccioni in una buca
ove fuoriescono pagliuzze
che sembrano uno stradario di ricordi
persi oltreoceano
a raccogliere l'infanzia
il primo sguardo all'arrivo
cade nelle muffe di muri vecchi
poi su un nido di piccioni in una buca
ove fuoriescono pagliuzze
che sembrano uno stradario di ricordi
persi oltreoceano
Tonde
e levigate pietre del selciato
palloni a cui ognuno ha dato un calcio
per disfarsi della noia ora impiccata
ad antenne arrugginite
palloni a cui ognuno ha dato un calcio
per disfarsi della noia ora impiccata
ad antenne arrugginite
Il
campanile addobbato a esche
si tiene stretto il suo cielo
come a dire è troppo l'infinito
e le preghiere sempre rare
devono prima germogliare nelle anime
e poi il fiore al Supremo
si tiene stretto il suo cielo
come a dire è troppo l'infinito
e le preghiere sempre rare
devono prima germogliare nelle anime
e poi il fiore al Supremo
Prima
dei parenti si incontra sempre
un viandante claudicante
che spara aria ai solo due denti
e calendario degli anni andati
addolcisce il distacco
e l'emozioni di rivedere le facce,
quattro chiacchiere
che diventano calamite
alla malinconia
un viandante claudicante
che spara aria ai solo due denti
e calendario degli anni andati
addolcisce il distacco
e l'emozioni di rivedere le facce,
quattro chiacchiere
che diventano calamite
alla malinconia
Quest'anno
non è la stessa cosa
gli alberi truccati a implori
l'intonaco ha più rughe
e alcuni nomi sposi forzati a un'icona
scritti in nero a una bacheca
gli alberi truccati a implori
l'intonaco ha più rughe
e alcuni nomi sposi forzati a un'icona
scritti in nero a una bacheca
Meno
male un vagito stridulo
inietta una speranza ai cuori
stanchi e meccanici
a pulsare ciechi nell'oblio
da Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie
inietta una speranza ai cuori
stanchi e meccanici
a pulsare ciechi nell'oblio
da Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie
Un
ricco Natale
di
Felice Serino
(essenza
in fuga è il cuore
a
disperdersi
tra
luminarie ed epifanie del nulla)
mi
sovviene quel Natale
che
l' angelo si staccò da me
per
chinarsi benevolo
sul
derelitto sotto i portici all'addiaccio
fu
il calore in quel giorno santo
a
farlo sentire ancora
persona
Grazie Renzo per la tua poesia e tutte le altre, che ci regalano un momento diverso, sentimenti che purtroppo verrano calpestati, perch? tutto "ricomincia". Intanto la gioia ci sfiora come una cometa
RispondiEliminaCaro Renzo, si respira la magia natalizia, in queste poesie che hanno bagliori d'amore e di speranza.
RispondiEliminaVorrei tanto ritornare piccina, quando il S.Natale era povero, umile e caldo.
Poesie bellissime e la tua, condivisa totalmente. Grazie.
Un caro saluto
Graziella
Bello questo appuntamento natalizio di fine anno, una lettura che fa sempre bene.
RispondiEliminaUna bella raccolta di testi poetici, ricca di immagini suggestive e di calde atmosfere.
Grazie, Renzo.
Piera
Lette tutte con piacere, molto belle e significative! Grazie per averle proposte.
RispondiEliminaBUON NATALE E BUON ANNO ALLE AUTRICI E AGLI AUTORI
Giovanna
This is a greeat post
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