Canto di Natale
di Corrado Di Pietro
Non nacqui
Per compiacenza di mio Padre
Ma per un disegno
Da lungo tempo meditato.
I lamenti degli uomini coprivano
I tuoni e i rombi degli astri esplodenti
E l’universo tutto si contraevaPer il dolore.
Gli idoli del mondo si moltiplicavano
Come un esercito di cavallette
Che divora il giardino dell’eden
La schiera degli angeli neri
Entrava nel cuore degli uomini.
Venni per una promessa di santità
Per un amore senza ragione
Dolcissimo e infinito.
Per darti con la mia povertà
Tutta la ricchezza del paradiso.
E’ scesa la neve
di Gabriela Mistral
E’ scesa la neve
a visitare la valle.
Giunge senza
rumore.
Così scendono i sogni.
Guardiamola scendere.
Ha
dita così dolci,
così lievi e sottili,
che sfiorano senza
toccare.
Il
significato del Natale
di Renzo Montagnoli
Nel buio della notte
di un’umanità rassegnata
s’accende una luce
a illuminare la strada da fare.
Natale, perché non sia solo
una festa poi da dimenticare.
Natale, il giorno di una rinascita
la speranza di poter vincere il male.
Da Lungo la strada
Natale 1988
di Davide Maria Turoldo
Campane a Moneglia
dolce paese di Liguria
in mezzo a oliveti sul
mare,
e la casa ancora più dolce
dell’amico:
campane
suonano
a festa
a vigilia del grande Atteso
(verrà? come e dove
verrà?)
Natura
già
si dispone all’Evento:
campane,
fosse almeno
sempre vigilia…
Natale 2019
di Teresa Armenti
Caro Gesù, mio Re Divino,
sono davanti alla Tua Culla.
A lungo ti contemplo.
Depongo ai tuoi piedi
la mia lenta e sterile quotidianità.
Sai, c’è tanta sofferenza e insofferenza
in me, intorno a me e nel mondo intero.
Ogni giorno siamo bombardati da tragiche notizie allarmanti.
Non sappiamo più parlare, ma solo con rabbia urlare.
La Terra sta diventando matrigna
con scosse continue, esondazioni
e bombe d’acqua devastanti.
Anche la Tua Chiesa è traballante.
E noi che ci diciamo “cristiani”
non sappiamo proteggere la nostra identità.
Viviamo asserragliati in una paurosa solitudine.
Caro Gesù,
con insistenza ti chiedo:
Cosa vuoi da me?
Attendo in silenzio un tuo segnale.
Mi abbandono alla Tua Volontà. Pensaci Tu.
Nel frattempo,
rivestimi di nuova umanità
e svegliami dal torpore,
per alleggerire il peso della mia esistenza.
Natale
di Giovanna Giordani
Cinguetta lieto
dal ramo il pettirosso
Dio è nato
Per te ho disegnato un angelo
di Carla De Angelis
Per te ho disegnato un angelo
ma non vuole aprire le ali
allora ho disegnato un orologio e il Natale
con le campane e la cometa in arrivo
un Angelo un po’ strano
se splende il sole
va sulla spiaggia ti lascia sola
quando il buio si spande e
spuntano le stelle dorme ti lascia sola
Disegno per lui il profumo del caffè
si sveglia e ti siede accanto
solo un poco non ha compreso il compito
ha detto di essere contento delle campane
dell’erba alta delle montagne
ma vuole andare al mare
Continuerò a disegnare angeli
troverò quello giusto che sarà sempre al tuo fianco
che ama luna e stelle
che quando la notte cala e il sole si alza
mette in cammino per te mille carezze
da I giorni e le strade (Fara, 2014)
Presepe
di Corrado Di Pietro
Nel cielo della cappella
l'argento della stella
segna sempre la strada ai Re Magi.
Risuola e canta il calzolaio,
canta e rimescola schiuma di siero
il pecoraio.
Il fiume racconta favole al ponte
e Tu ridi al fiato del bue.
Che pace
in questo presepe di cartapesta!
Fuori, nella piazza e nelle strade,
un altro presepe:
nei nostri cuori stretti
come la cruna di un ago
non passano neppure le formiche.
Che tristezza in questo presepe del mondo!
Per cercare un paradiso
brancico come i gechi sui muri
e l'ala bianca di colomba
è in questa siringa che m'infilzo.
Disperato nelle trincee del mondo
con il mitra fra le braccia
cerco un paradiso,
con gli occhi che perforano la notte.
Quale natale potrà sorgere per me?
Oh, come è calda questa luce
del tuo presepe! E che pace
in queste finte montagne d'oriente!
Guardami, fratello mio!
Anche se sopra la tua grotta
ci metto una finta stella di vetro
e ti canto una novena
con parole false d'amore,
guardami lo stesso:
fa che l’alba nasca pure per me
in questo natale di martirii e stelle.
Presepe
di Gianluca Ferrari
Per dune di mogano
procedono i tre Magi…
qualche centimetro
raggiungeranno l’angelo
la Vergine col falegname
due pecore simili
a nuvole scheggiate
sullo scuro tavoliere.
Nessuna mangiatoia
né casolare, neppure
il bue con l’asinello.
Scarno il mio presepe:
poche figure di legno
leggerissimo intagliato.
O Bimbo che brilli nella
culla di così poco fieno
e fiato (laggiù c’è un vetro
di finestra, le stelle
trucioli appannati):
quanto difficile pensare
che davvero Tu sia nato.
Quanto erano belli i Natali lontani
di Renzo Montagnoli
Come ogni anno s’arriva a Natale
senza più la smania di festeggiare.
Piano piano sempre più saturi
di un mai soddisfatto egoismo
abbiam perso per strada
i sentimenti più puri
i nostri scarni ideali
e delle parole di quel bimbo
che venne al mondo solo per noi
non capiamo più il senso.
Quanto erano belli i Natali lontani
di noi bimbi emozionati di fronte
al presepe, convinti che il mondo
poteva cambiare e che noi, grazie
al messaggio di Gesù, l’avremmo cambiato.
Ora non restano che amari ricordi
di un sogno ben presto spezzato
e ci riesce perfino difficile
pensare al Natale come una festa per tutti,
come l’occasione di ritrovare
l’illusione di un trionfo sul male.
Da La Pietà
Grazie, Renzo, lette con piacere, parole profonde e avvolgenti l'anima. Il dono della Poesia, credo sia fra i più belli che abbiamo ricevuto per abbellire la vita.
RispondiEliminaBuon Natale a te e a tutti gli autori e lettori.
Gio
E' sempre bello questo piacevole appuntamento di fine anno. Ricordi, nostalgia e desideri in questi testi così suggestivi, ma anche la consapevolezza, riflettendo sul presente, che quei tempi a noi cari sono molto lontani da quelli di oggi. Forse per questo così rimpianti.
RispondiEliminaGrazie, Renzo.
Piera
si, eran proprio belli i lontani Natali...,haimè per noi,improbabile sperare di eguali assaporare...! Ste.
RispondiElimina