E' dolce primavera
di Publio Virgilio Marone
Alla
selve, alle foglie dei boschi è dolce primavera;
a primavera gonfia
la terra avida di semi.
Allora il Cielo, padre onnipotente,
scende
Con piogge fertili
E accende ogni suo germe. Gli
arbusti risuonano
Del canto degli uccelli, i prati
rinverdiscono.
E i campi si aprono: si sparge la tenera
acqua;
ora al nuovo sole si affidano i nuovi germogli.
Fiori rossi
di Gabriele Oselini
fiori rossi ciclamino
coppe color cobalto
bianco innocenza
di sterminate margherite
umili vele di nubi
nel cielo terso
caldo rubino
è rinata la primavera?
mistero racchiuso
nel gioco aereo degli uccelli
nel grido della civetta
in un piccolo riccio
di nuovo sveglio
dietro un lauro
nel rinato canto del cuculo
canto di resistenza
La primavera sorrideva
di Antonio Machado
...Un giorno mi sorprese la primavera
che
In tutti i campi intorno sorrideva.
Verdi foglie in
germoglio
gialle rigonfie gemme delle fronde,
fiori
gialli, bianchi e rossi davano
varietà di toni al paesaggio.
E
il sole
sulle fronde tenere
era una pioggia
di
raggi d'oro;
nel sonoro scorrere
del fiume ampio
si
specchiavano
argentei e sottili i pioppi.
L’aquilone
di Giovanni Pascoli
C'è
qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d'antico: io vivo altrove,
e sento
che sono intorno nate le viole.
Son
nate nella selva del convento
dei cappuccini, tra le morte
foglie
che al ceppo delle quercie agita il vento.
Si
respira una dolce aria che scioglie
le dure zolle, e visita le
chiese
di campagna, ch'erbose hanno le soglie:
un'aria
d'altro luogo e d'altro mese
e d'altra vita: un'aria
celestina
che regga molte bianche ali sospese...
sì,
gli aquiloni! E' questa una mattina
che non c'è scuola. Siamo
usciti a schiera
tra le siepi di rovo e d'albaspina.
Le
siepi erano brulle, irte; ma c'era
d'autunno ancora qualche
mazzo rosso
di bacche, e qualche fior di primavera
bianco;
e sui rami nudi il pettirosso
saltava, e la lucertola il
capino
mostrava tra le foglie aspre del fosso.
Or
siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino
ventoso: ognuno manda da
una balza
la sua cometa per il ciel turchino.
Ed
ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza,
risale, prende il vento;
ecco pian piano
tra un lungo dei fanciulli urlo s'inalza.
S'inalza;
e ruba il filo dalla mano,
come un fiore che fugga su lo
stelo
esile, e vada a rifiorir lontano.
S'inalza;
e i piedi trepidi e l'anelo
petto del bimbo e l'avida pupilla
e
il viso e il cuore, porta tutto in cielo.
Più
su, più su: già come un punto brilla
lassù, lassù... Ma ecco
una ventata
di sbieco, ecco uno strillo alto... - Chi strilla?
Sono
le voci della camerata mia:
le conosco tutte all'improvviso,
una
dolce, una acuta, una velata...
A
uno a uno tutti vi ravviso,
o miei compagni! E te, sì, che
abbandoni
su l'omero il pallor muto del viso.
Sì:
dissi sopra te l'orazioni,
e piansi: eppur, felice te che al
vento
non vedesti cader che gli aquiloni!
Tu
eri tutto bianco, io mi rammento:
solo avevi del rosso nei
ginocchi,
per quel nostro pregar sul pavimento.
Oh!
te felice che chiudesti gli occhi
persuaso, stringendoti sul
cuore
il più caro dei tuoi cari balocchi!
Oh!
dolcemente, so ben io, si muore
la sua stringendo fanciullezza
al petto,
come i candidi suoi pètali un fiore
ancora
in boccia! O morto giovinetto,
anch'io presto verrò sotto le
zolle
là dove dormi placido e soletto...
Meglio
venirci ansante, roseo, molle
di sudor, come dopo una
gioconda
corsa di gara per salire un colle!
Meglio
venirci con la testa bionda,
che poi che fredda giacque sul
guanciale,
ti pettinò co' bei capelli a onda tua madre...
adagio, per non farti male.
La primavera
di Renzo Montagnoli
Raggio dopo raggio
s'infradicia il bianco
gocciolano allegre le grondaie
una carezza di sole
dà l'addio all'ultima neve.
Nell'aria ancor fresca
la primavera s'annuncia
fra crochi esitanti
che sporgono il capo
e la gioia di vivere
di rondini tornate
dai caldi deserti d'oltremare.
Un vecchio in panchina
scalda le dolenti giunture
e la bocca sdentata
s'apre in un rapido sorriso.
Un'altra primavera
un'altra stagione
rubata all'eternità.
Primavera
di Giovanna Giordani
Mani
di nuvola
mi premono il respiro
e il passo ardito ora
si fa lento
E' interrotto l'andare
da un
incanto
improvviso
che mi avvinghia
e frantuma la
ragione
L'aria dai tetti semina germogli
che
infiorano giardini dentro al cuore
assorto
nell'ascolto
della
voce che sale dalla terra
E sono un mandorlo in fiore
che
canta il prodigio rinnovato
e un mare verde
mi
naufraga negli occhi
mentre beato
mi sorride
il prato.
Primavera
di Piera Maria Chessa
La vedi che arriva leggera
ancora un po' incerta,
la senti nell'aria
posare in silenzio il suo fiato sui fiori,
sulle gemme, sulle tenere foglie
che ricoprono i rami.
La senti nel cuore
che vibra sereno al suo arrivo,
nella mente che si apre al sorriso
dopo i giorni di freddo e di amaro.
La scopri negli occhi dei bimbi
che sanno gustare
un presente leggero di pene,
ignari di un mondo
che conosce il dolore.
Ma anche negli occhi dei vecchi
che si illudono ancora
di poter raccontare
un'infanzia ora molto lontana.
Primavera
di Vincenzo Cardarelli
Oggi
la primavera
è un
vino effervescente.
Spumeggia il primo verde
sui grandi
olmi fioriti a ciuffi:
Verdi persiane squillano
su rosse
facciate
che il chiaro allegro vento
di marzo
pulisce:
Tutto è color di prato.
Anche l'edera è
illusa,
la borraccina è più verde
sui vecchi tronchi
immemori
che non hanno stagione.
Scossa da un fiato
immenso
la città vive un giorno
d'umori
campestri.
Ebbra la primavera
corre
nel sangue.
Sinfonia agreste
di Maria Teresa Santalucia Scibona
Al mio amico Alfio Bellucci
La primavera era giunta,
sui diletti pascoli
ornata di monili
e fregi d'oro.
Sotto lo sguardo ardito
dei papaveri. Ballavano
le margherite, scuotendo
il giallo capolino al ritmo
sonoro del vento che aveva
imbastito l'allegra serenata.
per farle innamorare.
La terra genitrice
leggiadra verdeggiante
di frondose ramaglie,
opimi frutti spandeva
generosa, sulle scoscese balze
e sui morbidi clivi
Tempo di primavera
di Attilio Bertolucci
È
venuto il tempo
che il ranuncolo limpido
rischiara
l'erba
folta ed amara;
fitte e stupite
si schierano sulle prode
le
margherite;
già l'usignolo s'ode.
Torna il vento di primavera
di Vincenzo D’Alessio
Torna il vento di Primavera
a seminare la vita.
Tornano rondini sul Tirreno
viaggi antichi.
Torna il sole ogni giorno
a vincere la notte.
Torna il calore del tuo sorriso
nell’aurora sugli scogli.
Vento di primavera
di Franca Canapini
Giunse dal buio di lontanissime giogaie
s'insinuò nel placido cuore della Notte;
prima di sprofondare in folli abissi,
all'orecchio, soffiò parole arcane.
Risorse dal grigio marciume della pioggia
baciò leggero gli anemoni del bosco
- bimbe si precipitavano dall'erta
di fiori in frenetica raccolta –
era una musica che ammaliava l'aria
era più del canto degli uccelli
era una melodia sublime
che trascinava a vita nuova
: E ORFEO NON SI VOLTAVA
- stringevano, piccole le mani
mazzolini e fremiti in offerta -
Avvolse i palazzi di tepore
sollevò nuvole di petali;
sbiancarono le case, s'aprirono finestre:
Magnifica Proserpina, coperta di colori
si scioglieva sulla Terra in mescita odorosa
- scivolavano nello specchio i cigni bianchi
come vele tese sull'azzurrità del mare
con sovrumana indicibile lentezza
con inaudita indicibile bellezza -
Una bellissima raccolta di poesie! Mai come quest'anno la primavera verrà accolta con le braccia così aperte; abbiamo bisogno di lei per provare a ripartire. Grazie, Renzo, per le intense emozioni che questi bei testi hanno saputo suscitare.
RispondiEliminaPiera
Grazie, Renzo. Lette tutte con piacere. Auguro a te, lettrici e lettori una primavera rigenerante e buona Pasqua!
RispondiEliminaGio