25 aprile 1945
di Graziella Cappelli
Sono
nata
nella casa
dalle tegole
rotte
e finestre
di
vento.
Rifiorivano
i
meli
sui campi
incrostati
di sangue.
La
Liberazione
cantava
marciando
tra garrule
bandiere
e
carri armati
a gremire
le piazze.
Ancora
...
piange
la terra.
La madre del partigiano
di Gianni Rodari
Sulla
neve bianca bianca
c'è una macchia color vermiglio;
è il
sangue, il sangue di mio figlio,
morto per la libertà.
Quando
il sole la neve scioglie
un fiore rosso vedi spuntare:
o tu
che passi, non lo strappare,
è il fiore della libertà.
Quando
scesero i partigiani
a liberare le nostre case,
sui monti
azzurri mio figlio rimase
a far la guardia alla libertà.
Ai quindici di Piazzale Loreto
di Salvatore Quasimodo
Ai
quindici di Piazzale Loreto.
Esposito, Fiorani, Fogagnolo,
Casiraghi,
chi siete? Voi nomi, ombre?
Soncini,
Principato, spente epigrafi,
voi, Del Riccio,
Temolo, Vertemati,
Gasparini? Foglie d'un albero
di
sangue, Galimberti, Ragni,
voi,
Bravin, Mastrodomenico, Poletti?
O caro
sangue nostro che non sporca
la terra, sangue che inizia la
terra
nell'ora dei moschetti. Sulle spalle
le vostre piaghe
di piombo ci umiliano:
troppo tempo passò. Ricade morte
da
bocche funebri, chiedono morte
le bandiere straniere sulle
porte
ancora delle vostre case. Temono
da voi la morte,
credendosi vivi.
La nostra non è guardia di tristezza,
non
è veglia di lacrime alle tombe:
la morte non dà ombra quando è
vita.
Sant'Anna 12 Agosto 1944
di Renzo Montagnoli
C'era quell'alba un'aria di vetro
gente svegliata con grida di belva
ammassata nella piccola piazza
e poi il latrato feroce dei mitra tedeschi
i corpi segati da raffiche intense
e il fuoco a divorare ogni cosa
a incenerire quei poveri morti
donne vecchi e bambini
immolati nel comune destino
e le fiamme alle case
i bimbi arrostiti nel forno del pane
i fuggitivi rincorsi e massacrati di botte.
Dense nuvole di fumo salivano il monte
in un girone d'inferno i diavoli neri
l'elite della razza
a sporcarsi le mani
a bere quel sangue
a gioire nel portare le offese.
E infine fu notte
e un buio pietoso scese
a celare l'orrore del giorno.
Ero a Sant'Anna quel 12 agosto
e ancora vi sono e sempre resterò
uno dei nomi di un lunghissimo elenco
incisi su una lapide segnata dal tempo
affinché di orrore e di morte
di ogni ignominia che l'uomo può fare
non venga mai persa questa memoria.
Da La pietà
Alle 560 vittime dei carnefici nazi-fascisti.
Grazie per queste tue significative proposte di lettura, Renzo.
RispondiEliminaOggi è il compleanno della nostra cara indimenticabile poetessa Graziella. Le mando un bacio
Gio
Sempre doloroso, ma necessario leggere che cosa è stato per noi il periodo della Resistenza. Tante ingiustizie e tanta sofferenza, Eppure da quelle macerie siamo rinati. Ai tantissimi morti che hanno pagato con la vita dobbiamo essere riconoscenti per il dono immenso che ci hanno fatto.
RispondiEliminaGrazie, Renzo.
Piera