Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
di Eugenio Montale
Ho
sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e
ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche
così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il
mio dura tuttora, né più mi occorrono
le
coincidenze, le prenotazioni,
le
trappole, gli scorni di chi crede
che
la realtà sia quella che si vede.
Ho
sceso milioni di scale dandoti il braccio
non
già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con
te le ho scese perché sapevo che di noi due
le
sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano
le tue.
Non andartene
di Mario Luzi
Non
andartene,
non
lasciare
l’eclisse
di te
nella
mia stanza.
Chi
ti cerca è il sole,
non
ha pietà della tua assenza
il
sole, ti trova anche nei luoghi
casuali
dove
sei passata,
nei
posti che hai lasciato
e
in quelli dove sei
inavvertitamente
andata
brucia
ed
equipara
al
nulla tutta quanta
la
tua fervida giornata.
Eppure
è stata,
è
stata,
nessuna
ora
sua
è vanificata.
Non t’amo come se fossi rosa di sale
di Pablo Neruda
Non
t’amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di
garofani che propagano il fuoco:
t’amo come si amano certe
cose oscure,
segretamente, tra l’ombra e l’anima.
T’amo
come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta,
la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio
corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T’amo
senza sapere come, né quando, né da dove,
t’amo direttamente
senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare
altrimenti
che
così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino
che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si
chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
Un giorno alla fontana
di Renzo Montagnoli
Ella scendeva alla fontana,
esile figura di giovinetta acerba
ed io la rimiravo,
estasiato da tanta grazia e beltà.
L'acqua gorgogliava un canto antico
che parlava di elfi, di gnomi,
di fanciulle addormentate nel magico sogno
di una gioventù libera da vincoli e da orpelli.
Il sole in cielo splendeva radioso
e conferiva alla scena ottici riflessi
fra il verdeggiar del bosco.
Si chinò,
raccolse l'acqua nell'orcio antico
e così facendo rispecchiò la soave immagine
che impressa rimase nella superficie appena increspata,
poi passò dinnanzi,
senza volgermi uno sguardo
e lesta ritornò alla dimora sua.
Di certo non rientravo nei suoi sogni,
nato servo,
ma con cuore e sentimenti d'ogni uomo.
Raccolsi l'acqua in cui s'era specchiata
per conservarla nell'illusione
di poter ancora rimirare l'immagine della sua bellezza.
E continuò, così,
il mio esser nel sogno d'una vita disperata,
ove la realtà di quell'amore mi sarebbe stata negata,
sempre restando impressa nella mente
quella figura leggiadra di un giorno alla fontana.
Segui l’amore
di Kahlil Gibran
Quando
l’amore vi chiama,
seguitelo,
anche se le sue vie
sono
dure e scoscese.
E
quando le sue ali vi abbracciano,
arrendetevi
a lui.
Quando
vi parla, credete in lui,
anche
se la sua voce
può
cancellare i vostri sogni,
come
il vento scompiglia il giardino.
Come
covoni di grano, vi raccoglie in sé.
Vi
batte fino a farvi spogli.
Vi
setaccia per liberarvi dalla pula.
Vi
macina per farvi farina bianca.
Vi
impasta finché non siete docili alle mani;
e
vi consegna al fuoco sacro,
perché
siete pane consacrato
alla
mensa del Signore.
L’amore
non dà altro che se stesso e
non
prende niente se non da sé.
L’amore
non possiede
né
vuol essere posseduto,
perché
l’amore basta all’amore.
Rimani
di Gabriele D’Annunzio
Rimani!
Riposati accanto a me.
Non
te ne andare.
Io
ti veglierò.
Io
ti proteggerò.
Ti
pentirai di tutto fuorché d’essere venuta a me, liberamente,
fieramente. Ti amo.
Non
ho nessun pensiero che non sia tuo; non ho nel sangue nessun
desiderio che non sia per te.
Lo
sai.
Non
vedo nella mia vita altra compagna, non vedo altra gioia.
Rimani.
Riposati.
Non
temere di nulla.
Dormi
stanotte sul mio cuore…
Se tardi a trovarmi, insisti
di Walt Whitman
Se
tardi a trovarmi, insisti.
Se
non ci sono in nessun posto,
cerca
in un altro, perchè io sono
seduto
da qualche parte,
ad
aspettare te…
e
se non mi trovi piú, in fondo ai tuoi occhi,
allora
vuol dire che sono dentro di te.
Vorrei essere
di Silvano Notari
Vorrei essere…
l’aria che respiri
l’acqua che ti disseta
il tuo peccato di gola
il sole che ti riscalda
lo charme che ti fa gioire
l’ombra del tuo cammino
il rossetto sulle tue labbra
lo smalto sulle tue unghie
la cipria sulle tue gote.
Mi aggrappo alla poesia
per decantare in versi
il solfeggio e la melodia
di un sentimento forte
che veste a festa il cuore.
Tutto sgorga dall’ispirazione
che mi regali tu, con purezza.
Le strofe che compongono
la tessitura del mio poetare
sono l’effige della passione
che virtualmente ci unisce!
Sei
la mia schiavitù sei la mia libertà
di
Nazım Hikmet
Sei
la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che
brucia
come la nuda carne delle notti d’estate
sei la mia
patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e
vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti
inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro
Questo
amore
di
Jacques Prevert
Questo
amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così
disperato
Questo amore
Bello come il giorno
Cattivo
come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore così
vero
Questo amore così bello
Così felice
Così
gioioso
Così irrisorio
Tremante di paura come un bambino
quando è buio
Così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo
nel cuore della notte
Questo amore che faceva paura
Agli
altri
E li faceva parlare e impallidire
Questo amore tenuto
d’occhio
Perché noi lo tenevamo d’occhio
Braccato
ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Perché noi
l’abbiamo braccato ferito calpestato fatto fuori negato
cancellato
Questo amore tutt’intero
Così vivo ancora
E
baciato dal sole
È il tuo amore
È il mio amore
È
quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
Che non è mai
cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un
uccello
Calda viva come l’estate
Sia tu che io
possiamo
Andare e tornare possiamo
Dimenticare
E poi
riaddormentarci
Svegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci
ancora
Sognarci della morte
Ringiovanire
E svegli
sorridere ridere
Il nostro amore non si muove
Testardo come
un mulo
Vivo come il desiderio
Crudele come la
memoria
Stupido come i rimpianti
Tenero come il
ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile
come un bambino
Ci guarda sorridendo
Ci parla senza dire
E
io l’ascolto tremando
E grido
Grido per te
Grido per
me
Ti supplico
Per te per me per tutti quelli che si
amano
E che si sono amati
Oh sì gli grido
Per te per
me per tutti gli altri
Che non conosco
Resta dove sei
Non
andartene via
Resta dov’eri un tempo
Resta dove sei
Non
muoverti
Non te ne andare
Noi che siamo amati noi
t’abbiamo
Dimenticato
Tu non dimenticarci
Non
avevamo che te sulla terra
Non lasciarci morire
assiderati
Lontano sempre più lontano
Dove tu vuoi
Dacci
un segno di vita
Più tardi, più tardi, di notte
Nella
foresta del ricordo
Sorgi improvviso
Tendici la
mano
Portaci in salvo.
Una più bella dell'altra. Hai fatto un'ottima scelta. Renzo!
RispondiEliminaGio
Molto, molto belle tutte, nessuna esclusa! Sono d'accordo con Gio, e naturalmente con te che le hai scelte.
RispondiEliminaGrazie, Renzo.
Piera