Cuori caldi a Natale
di Renzo Montagnoli
Non c’è quasi più memoria
di inverni gelidi e nevosi
e chi ne racconta – e ormai son pochi -
stupisce chi distratto ascolta.
Dice il vecchio:
Cari miei, ai miei tempi
sì che c’era l’inverno
ghiaccio e neve in abbondanza
freddo tanto che crepava le piante.
Tremavi solo al pensiero d’uscire
ma vento o neve non si mancava
alla messa di mezzanotte
perchè altrimenti non era Natale.
Stretti l’uno all’altro si scivolava
lungo le bianche strade
e nella chiesa le fiammelle delle candele
davano l’illusione di un ricco tepore.
Eppure se il freddo era fuori
caldi erano sempre i nostri cuori.
Si cantava per non gelare il fiato
si camminava rapidi per non bloccarsi
ma quella notte, la notte della Natività,
tutto sembrava diverso,
anche il freddo rafforzava l’entusiasmo,
era un rinascere anche noi
era la gioia d’essere parte di un mito,
di trovare in quel bimbo di creta
nella greppia del presepe
nuovamente la speranza
per un mondo diverso
che solo a Natale si poteva sognare.
Da Lungo il cammino
E tu nascesti, nasci e nascerai
di Claudia Piccinno
Ennesima potenza d' amore
scelse una stalla
per farsi beffa dei potenti
e Tu nascesti a scardinare status quo.
Nasci ogni volta che un rom
siede alla tavola di un Gagi.
Nasci ogni volta che un assassino
frena la sua mano.
Nasci ogni volta
in cui ci s’inchina alla saggezza di un anziano.
Nasci ogni volta in cui un malato
é accudito col sorriso.
Nasci nelle associazioni solidali,
nell' imprenditoria della blue economy,
nel rispettoso chiostro dei frati minori
e nei pensieri dettati dai valori.
Nasci ogni volta che un bambino è felice…
e nascerai quando ogni uomo avrà un caldo giaciglio
e un' altra mano da tenere tra le sue.
Nascerai quando ogni bocca sdentata
assaporerà cibo a sufficienza,
quando guerra e pace cesseranno
quest' assurda connivenza.
Da Ragnatele Cremisi (Il cuscino di stelle, 2015)
E’ già festa
di Carla De Angelis
È già festa, hanno appeso le luminarie
Quest’anno anche il centro commerciale
brilla di luci bianche e colorate.
Di nuovo Natale con i pacchetti da scartare
il rito degli auguri senza l’armonia delle voci
messaggi su whatsApp e messenger.
Ci saranno frigoriferi e tavole colme
poi riciclo o spreco.
Questa abbondanza non arricchirà
altre mense dove la miseria farà la tavola vuota
Anche a Natale
Faremo come i bambini che credono alla favola
metteremo una cometa sopra la capanna,
i pastori, il gregge e la neve.
Un canto sarà il nostro alibi.
Il ciocco nel camino diverrà
rosso di brace come la speranza
Er Presepio
di Trilussa
Ve
ringrazio de core, brava gente,
pé ‘sti presepi che me
preparate,
ma che li fate a fa? Si poi v’odiate,
si de
st’amore non capite gnente…
Pé st’amore sò nato e ce sò
morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia
pare ‘na voce
sperduta ner deserto, senza ascolto.
La
gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più
sfarzoso,
però cià er core freddo e indifferente
e nun
capisce che senza l’amore
è cianfrusaja che nun cià valore.
Il mago di Natale
di Gianni Rodari
S'io
fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in
ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del
pavimento,
ma non l'alberello finto,
di plastica,
dipinto
che vendono adesso all'Upim:
un vero abete, un pino
di montagna,
con un po' di vento vero
impigliato tra i
rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e
sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia
bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie
In
via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di
bambole
d'ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e
chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock
an'roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le
prende:
gratis, s'intende.
In piazza San Cosimato
faccio
crescere l'albero
del cioccolato;
in via del
Tritone
l'albero del panettone
in viale Buozzi
l'albero
dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei
maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La
magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il
posto
all'albero dei trenini:
va bene piazza
Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei
Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno
di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi
quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo
ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o
anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in
via Condotti
l'albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto
questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso
fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho
tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti
quanti.
L’Albero
di Gianluca Ferrari
Il soffio in cremisi e cristalli
del puntale la miriade
dei pianeti, ognuno con la cinta
della polvere tra morbide
parabole degli aghi (ah piccoli Saturno
quante volte i polpastrelli – rosate
navicelle dello spazio –
si tendevano ai più alti!), vie lattee
in oro e argento tortuose sfavillanti
e qualche volo d’ali
angeli, unicorni…Al fondo
della vertigine verde il caos
magnifico di spigoli e coccarde
rigonfie carte dai colori d’Eden.
Natale
di Giovanna Giordani
Nuove luci
sciamano nella città
si attende il Natale
si sa
Un regalo?
Vorrei che sparisse
per sempre
dal mondo
la povertà
e vorrei
sulla mia
e su tutte le tavole
tante briciole
di felicità
Notte Santa
di Nino Silenzi
Scende
placida la neve
e suonano le campane,
mentre nasce il
Bambinello.
Intirizzito e rannicchiato
me ne sto sul
marciapiedi
tra i miei stracci e il cartone.
Prego Dio che
non m'ha aiutato.
Sono brividi gli auguri,
aghi di ghiaccio
nel mio corpo.
Son lontani di mia madre
i caldi baci
e gli abbracci.
Uno sbaglio m'è costato caro.
Avidità ed
incomprensione
m'hanno buttato sulla strada.
Sono solo, il
freddo aumenta,
meno male che ho un po' di vino.
Scende
placida la neve
sul mio corpo rattrappito.
Passeggiando per Cavalese
di Piera Maria Chessa
Si posa la neve
sugli alti abeti
mentre cammino
per le strade di Cavalese.
Il freddo intenso
penetra sotto gli abiti
ma la bellezza è tale
che non si avverte.
Dinanzi a me
la chiesa di San Sebastiano,
il suo magnifico campanile
in tutto simile
a una torre merlata.
Ovunque
luci suggestive
illuminano l'asfalto
e la neve sui lati.
Decorazioni natalizie
sugli alberi rivolti al cielo
in quest'ora della sera
che anticipa la notte.
Come tutti noi
anche Cavalese
si prepara al Natale.
Regali di Natale
di Sergio Menghi
Hai detto che gradivi
un foglio di carta colorata.
Ecco, esso è bianco come la neve
Che riveste la vallata.
Gelido è pure il mio cuore
Ma il tuo amore lo sbrina.
Ora appaiono i colori
Forti ed intensi come i tuoi sentimenti
C’è l’azzurro ocra del mare tropicale
Ed il verde dei pini della Valnerina
E il fucsia della maglietta della Fornarina.
E mille altri colori per ogni sentimento
Che ci lega ad amici e parenti
Ai nipotini piccoli e grandi
Ai genitori ammalati e stanchi
Tanti colori per ogni buona azione
Anche se tra sofferenze ed affanni.
Quando ti sentirai avvilita
Ripensa a questo foglio di carta colorata.
Ricordo di Natale
di Graziella Cappelli
Una ventata gelida
nell'aprirsi
dell'uscio
e un aroma pungente
si sprigionava
dal ramo del pino
che il babbo
portava in casa.
Una gioia bambina
mi crepitava
dentro
come ceppo
sul fuoco.
Adornavo
il mio albero
di Natale
con…
caramelle Negretta
mele cremisi
mandarini nella velina
ed alcuni… cavallucci.
Un ricco Natale
di Felice Serino
(essenza in fuga è il cuore
a disperdersi
tra luminarie ed epifanie del nulla)
mi sovviene quel Natale
che l' angelo si staccò da me
per chinarsi benevolo
sul derelitto sotto i portici all'addiaccio
fu il calore in quel giorno santo
a farlo sentire ancora
persona
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