giovedì 15 dicembre 2022

Poesie del Natale 2022

 



Cuori caldi a Natale

di Renzo Montagnoli



Non c’è quasi più memoria

di inverni gelidi e nevosi

e chi ne racconta – e ormai son pochi -

stupisce chi distratto ascolta.

Dice il vecchio:

Cari miei, ai miei tempi

sì che c’era l’inverno

ghiaccio e neve in abbondanza

freddo tanto che crepava le piante.

Tremavi solo al pensiero d’uscire

ma vento o neve non si mancava

alla messa di mezzanotte

perchè altrimenti non era Natale.

Stretti l’uno all’altro si scivolava

lungo le bianche strade

e nella chiesa le fiammelle delle candele

davano l’illusione di un ricco tepore.

Eppure se il freddo era fuori

caldi erano sempre i nostri cuori.

Si cantava per non gelare il fiato

si camminava rapidi per non bloccarsi

ma quella notte, la notte della Natività,

tutto sembrava diverso,

anche il freddo rafforzava l’entusiasmo,

era un rinascere anche noi

era la gioia d’essere parte di un mito,

di trovare in quel bimbo di creta

nella greppia del presepe

nuovamente la speranza

per un mondo diverso

che solo a Natale si poteva sognare.


Da Lungo il cammino







E tu nascesti, nasci e nascerai

di Claudia Piccinno




Ennesima potenza d' amore

scelse una stalla

per farsi beffa dei potenti

e Tu nascesti a scardinare status quo.

Nasci ogni volta che un rom

siede alla tavola di un Gagi.

Nasci ogni volta che un assassino

frena la sua mano.

Nasci ogni volta

in cui ci s’inchina alla saggezza di un anziano.

Nasci ogni volta in cui un malato

é accudito col sorriso.

Nasci nelle associazioni solidali,

nell' imprenditoria della blue economy,

nel rispettoso chiostro dei frati minori

e nei pensieri dettati dai valori.

Nasci ogni volta che un bambino è felice…

e nascerai quando ogni uomo avrà un caldo giaciglio

e un' altra mano da tenere tra le sue.

Nascerai quando ogni bocca sdentata

assaporerà cibo a sufficienza,

quando guerra e pace cesseranno

quest' assurda connivenza.



Da Ragnatele Cremisi (Il cuscino di stelle, 2015)









E’ già festa

di Carla De Angelis




È già festa, hanno appeso le luminarie

Quest’anno anche il centro commerciale

brilla di luci bianche e colorate.

Di nuovo Natale con i pacchetti da scartare

il rito degli auguri senza l’armonia delle voci

messaggi su whatsApp e messenger.

Ci saranno frigoriferi e tavole colme

poi riciclo o spreco.

Questa abbondanza non arricchirà

altre mense dove la miseria farà la tavola vuota

Anche a Natale

Faremo come i bambini che credono alla favola

metteremo una cometa sopra la capanna,

i pastori, il gregge e la neve.

Un canto sarà il nostro alibi.

Il ciocco nel camino diverrà

rosso di brace come la speranza








Er Presepio

di Trilussa



Ve ringrazio de core, brava gente,
pé ‘sti presepi che me preparate,
ma che li fate a fa? Si poi v’odiate,
si de st’amore non capite gnente…
Pé st’amore sò nato e ce sò morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare ‘na voce
sperduta ner deserto, senza ascolto.
La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più sfarzoso,
però cià er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l’amore
è cianfrusaja che nun cià valore.






Il mago di Natale

di Gianni Rodari


S'io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l'alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all'Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po' di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie
In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d'ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an'roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s'intende.
In piazza San Cosimato
faccio crescere l'albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l'albero del panettone
in viale Buozzi
l'albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all'albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l'albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.





L’Albero

di Gianluca Ferrari




Il soffio in cremisi e cristalli

del puntale la miriade

dei pianeti, ognuno con la cinta

della polvere tra morbide

parabole degli aghi (ah piccoli Saturno

quante volte i polpastrelli – rosate

navicelle dello spazio –

si tendevano ai più alti!), vie lattee

in oro e argento tortuose sfavillanti

e qualche volo d’ali

angeli, unicorni…Al fondo

della vertigine verde il caos

magnifico di spigoli e coccarde

rigonfie carte dai colori d’Eden.






Natale

di Giovanna Giordani



Nuove luci

sciamano nella città

si attende il Natale

si sa

Un regalo?

Vorrei che sparisse

per sempre

dal mondo 

la povertà

e vorrei

sulla mia

e su tutte le tavole

tante briciole

di felicità








Notte Santa

di Nino Silenzi

 

Scende placida la neve
e suonano le campane,
mentre nasce il Bambinello.
Intirizzito e rannicchiato 
me ne sto sul marciapiedi
tra i miei stracci e il cartone.
Prego Dio che non m'ha aiutato.
Sono brividi gli auguri,
aghi di ghiaccio nel mio corpo.
Son lontani di mia madre 
i caldi baci e gli abbracci.
Uno sbaglio m'è costato caro.
Avidità ed incomprensione
m'hanno buttato sulla strada.
Sono solo, il freddo aumenta,
meno male che ho un po' di vino.
Scende placida la neve
sul mio corpo rattrappito.




Passeggiando per Cavalese

di Piera Maria Chessa


Si posa la neve

sugli alti abeti

mentre cammino

per le strade di Cavalese.



Il freddo intenso

penetra sotto gli abiti

ma la bellezza è tale

che non si avverte.



Dinanzi a me

la chiesa di San Sebastiano,

il suo magnifico campanile

in tutto simile

a una torre merlata.



Ovunque

luci suggestive

illuminano l'asfalto

e la neve sui lati.



Decorazioni natalizie

sugli alberi rivolti al cielo

in quest'ora della sera

che anticipa la notte.



Come tutti noi

anche Cavalese

si prepara al Natale.






Regali di Natale

di Sergio Menghi




Hai detto che gradivi

un foglio di carta colorata.



Ecco, esso è bianco come la neve

Che riveste la vallata.



Gelido è pure il mio cuore

Ma il tuo amore lo sbrina.



Ora appaiono i colori

Forti ed intensi come i tuoi sentimenti



C’è l’azzurro ocra del mare tropicale

Ed il verde dei pini della Valnerina

E il fucsia della maglietta della Fornarina.



E mille altri colori per ogni sentimento

Che ci lega ad amici e parenti



Ai nipotini piccoli e grandi

Ai genitori ammalati e stanchi



Tanti colori per ogni buona azione

Anche se tra sofferenze ed affanni.



Quando ti sentirai avvilita

Ripensa a questo foglio di carta colorata.






Ricordo di Natale

di Graziella Cappelli



Una ventata gelida

nell'aprirsi

dell'uscio

e un aroma pungente

si sprigionava

dal ramo del pino

che il babbo

portava in casa.



Una gioia bambina

mi crepitava

dentro

come ceppo

sul fuoco.

Adornavo

il mio albero

di Natale

con…

caramelle Negretta

mele cremisi

mandarini nella velina

ed alcuni… cavallucci.






Un ricco Natale

di Felice Serino



(essenza in fuga è il cuore

a disperdersi

tra luminarie ed epifanie del nulla)



mi sovviene quel Natale

che l' angelo si staccò da me

per chinarsi benevolo

sul derelitto sotto i portici all'addiaccio



fu il calore in quel giorno santo

a farlo sentire ancora

persona













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