martedì 14 febbraio 2023

Poesie San Valentino 2023

 



Abbandono

di Vincenzo Cardarelli

 

Volata sei, fuggita
come una colomba
e ti sei persa, là, verso oriente.
Ma son rimasti i luoghi che ti videro
e l'ore dei nostri incontri.
Ore deserte,
luoghi per me divenuti un sepolcro
a cui faccio la guardia.








Amore a prima vista 

di Wislawa Szymborska

 

 Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
E' bella una tale certezza
ma l'incertezza è più bella.
Non conoscendosi prima, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da molto tempo potevano incrociarsi ?


Vorrei chiedere loro
se non ricordano
una volta un faccia a faccia
forse in una porta girevole ?
uno scusi nella ressa ?
un ha sbagliato numero nella cornetta ?
ma conosco la risposta.
non ricordano.
Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio
il caso stava giocando con loro.
Non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava e allontanava,
tagliava loro la strada
e soffocando un risolino
si scansava con un salto.
Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o il martedì scorso
una fogliolina volò via
da una spalla a un'altra ?
Qualcosa fu perduto e qualcosa fu raccolto.
Chissà, forse già la palla
tra i cespugli dell'infanzia ?
Vi furono maniglie e campanelli
su cui anzitempo
un tocco si posava su un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
Subito confuso al risveglio.
Ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.






Amore

di Attilio Bertolucci

 

 

La luna coronata di margherite
ride nei vaghi occhi infermi,
caprioli d'argento
scherzano nelle radure del cielo.
I fiori si macchiano di sangue...
Oh lontana, lontana, in questa notte,
come una nave con le sue vele
nel mare scuro...


Ma presto verrà il tempo
arido e melodioso dei papaveri,
e tu sarai tornata
già donna.
La neve
Come pesa la neve su questi rami
come pesano gli anni sulle spalle che ami.
L'inverno è la stagione più cara.






Anima mia

di Nazim Hikmet

 

 

Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
e come s'affonda nell'acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il più bello dei sogni
ti accoglierà
anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell'arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi pian piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma verde
anima mia.







Che sta facendo adesso 

di Nazim Hikmet

 


Che sta facendo adesso 
adesso, in questo momento? 
È a casa? Per la strada? 
Al lavoro? In piedi? Sdraiata?
Forse sta alzando il braccio? 
Amor mio
come appare in quel movimento
il polso bianco e rotondo! 
Che sta facendo adesso 
adesso, in questo momento? 
Un gattino sulle ginocchia 
lei lo accarezza.
O forse sta camminando 
ecco il piede che avanza. 
Oh i tuoi piedi che mi son cari 
che mi camminano sull'anima 
che illuminano i miei giorni bui! 
A che pensa?
A me? o forse... chi sa
ai fagioli che non si cuociono.
O forse si domanda
perché tanti sono infelici
sulla terra.
Che sta facendo adesso
Adesso, in questo momento?






Eleanor

di Hermann Hesse

 

 

Le sere d'autunno mi ricordano te
I boschi giacciono bui, il giorno si scolora
ai bordi dei colli in rosse aureole.
In un casolare vicino piange un bimbo.
Il vento se ne va a passi tardi
attraverso i tronchi a raccogliere le ultime foglie.

Poi sale, abituata ormai da lungo ai torbidi sguardi,
l'estranea solitaria falce di luna
con la sua mezza luce da terre sconosciute.
Se ne va fredda, indifferente, per il suo sentiero.
La sua luce avvolge il bosco, il canneto, lo stagno
e il sentiero con pallido alone melanconico.
Anche d' inverno in notti senza luce
quando alle finestre vorticano danze di fiocchi
e il vento tempestoso, ho spesso l' impressione di guardarti.
Il piano intona con forza ingannevole
e la tua profonda e cupa voce di contralto
mi parla al cuore. Tu la più crudele delle belle donne.

La mia mano afferra alle volte la lampada
e la sua luce tenue posa sulla larga parete.
Dalla antica cornice la tua immagine oscura guarda
mi conosce bene e mi sorride, stranamente.
Ma io ti bacio mani e capelli
e sussurro il tuo nome.






Ho sceso milioni di scale

di Eugenio Montale



Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.

Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

 Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
 non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate erano le tue.






I ragazzi che si amano

di Jacques Prévert


I ragazzi che si amano si baciano in piedi
contro le porte della notte
e i passanti che passano li segnano a dito.
Ma i ragazzi che si amano
non ci sono per nessuno
ed è la loro ombra soltanto
che trema nella notte
stimolando la rabbia dei passanti
la loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
essi sono altrove molto più lontano della notte
molto più in alto del giorno
nell'abbagliante splendore del loro primo amore.





Idillio

di Vincenzo Cardarelli

  

Per una stradetta ombreggiata
fra due muri di pietre rugginose
da cui spuntavano pampini
soleggiati,
vidi un giorno, in Liguria,
(oh incontro inatteso!)
una giovane contadina
ritta sul limite del suo vigneto.
Era la via romita,
l'ora estuosa.
Mi guardò, mi sorrise,
la villanella.
Ed io le dissi, accostandomi,
parole che udivo salire
dal sangue,
da tutto il mio essere, in lode
di sua bellezza.
Sotto il rossore del volto imperlato
dall'interrotta fatica
la bocca sua rideva luminosa.
Era scalza. Una scaglia
d'argilla dorata
rivestiva i suoi piedi usi ai diurni
lavacri della fonte.
Gli occhi, infocati e lustri,
di gioventù brillavano,
solare e profonda.
E dietro a lei, così terrosa e splendida,

l'ombre cognite e fide
della domestica vite
parevan vigilarla.
Tutto era pace intorno
e silenzio agreste.





La regina

di Pablo Neruda

 

Io ti ho nominato regina.
Ve n'è di più alte di te, di più alte.
Ve n'è di più pure di te, di più pure.
Ve n'è di più belle di te, di più belle.

Ma tu sei la regina.

Quando vai per le strade
nessuno ti riconosce
Nessuno vede la tua corona di cristallo, 
nessuno guarda
il tappeto d'oro rosso
che calpesti dove passi,
il tappeto che non esiste.

E quando t'affacci
tutti i fiumi risuonano
nel mio corpo, scuotono
il cielo le campane,
e un inno empie il mondo.

Tu sola ed io
tu sola ed io, amor mio,
lo udiamo.






Ora che sei venuta

di Camillo Sbarbaro

  

Ora che sei venuta,
che con passo di danza sei entrata
nella mia vita
quasi folata in una stanza chiusa 
a festeggiarti, bene tanto atteso,
le parole mi mancano e la voce
e tacerti vicino già mi basta.

Il pigolìo così che assorda il bosco
al nascere dell'alba, ammutolisce
quando sull'orizzonte balza il sole.
Ma te la mia inquietudine cercava
quando ragazzo
nella notte d'estate mi facevo
alla finestra come soffocato:
che non sapevo, m'affannava il cuore.

E tutte tue sono le parole
che, come l'acqua all'orlo che trabocca,
alla bocca venivano da sole,
l'ore deserte, quando s'avanzavan
puerilmente le mie labbra d'uomo
da sé,per desiderio di baciare...









Poesia d'amore

di Alfonso Gatto

 

 

Le grandi notti d' estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.

Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l' anima.

E baci perdutamente
sino a che l' arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.

Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch'esisti è vero.
Da quanto t' ho cercata.

Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l' anima.






Sei così bella

di Juan Jiménez


Sei così bella tu,
come il morbido prato dietro l'arcobaleno

nel meriggio silenzioso d'acqua e sole,

come l'increspamento della primavera

di fronte al sole dell'aurora

come l'avena fine del serraglio

di fronte al sole del tramonto dell'estate

come i tuoi occhi verdi

col mio sorriso rosso

come il mio cuore profondo

col tuo amore vivo.






Tienimi per mano al tramonto

di Hermann Hesse



Tienimi per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne
e l'oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle
Tienila stretta quando non riesco a viverlo questo mondo imperfetto
Tienimi per mano...
portami dove il tempo non esiste.
Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano...
nei giorni in cui mi sento disorientata
cantami la canzone delle stelle
dolce cantilena di voci respirate
Tienimi la mano, e stringila forte
prima che l'insolente fato possa portarmi via da te
Tienimi per mano e non lasciarmi andare...
mai...

























2 commenti:

  1. Bellissime poesie, così diverse ma molto coinvolgenti. Conosco tutti gli autori, tranne J. Jimènez, Sempre un piacere leggere gli scritti dei grandi poeti, sentirli vicini anche quando non ci sono più, e provare ad imparare da loro. Grazie, Renzo.

    Piera

    RispondiElimina