Abbandono
di Vincenzo Cardarelli
Volata
sei, fuggita
come una colomba
e ti sei persa, là, verso
oriente.
Ma son rimasti i luoghi che ti videro
e l'ore
dei nostri incontri.
Ore deserte,
luoghi per me divenuti
un sepolcro
a cui faccio la guardia.
Amore a prima vista
di Wislawa Szymborska
Sono
entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
E'
bella una tale certezza
ma l'incertezza è più bella.
Non
conoscendosi prima, credono
che non sia mai successo nulla fra
loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove
da molto tempo potevano incrociarsi ?
Vorrei
chiedere loro
se non ricordano
una volta un faccia a
faccia
forse in una porta girevole ?
uno scusi nella ressa
?
un ha sbagliato numero nella cornetta ?
ma conosco la
risposta.
non ricordano.
Li stupirebbe molto sapere
che
già da parecchio
il caso stava giocando con loro.
Non
ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li
avvicinava e allontanava,
tagliava loro la strada
e
soffocando un risolino
si scansava con un salto.
Vi furono
segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre
anni fa
o il martedì scorso
una fogliolina volò via
da
una spalla a un'altra ?
Qualcosa fu perduto e qualcosa fu
raccolto.
Chissà, forse già la palla
tra i cespugli
dell'infanzia ?
Vi furono maniglie e campanelli
su cui
anzitempo
un tocco si posava su un tocco.
Valigie accostate
nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
Subito
confuso al risveglio.
Ogni inizio infatti
è solo un
seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.
Amore
di Attilio Bertolucci
La
luna coronata di margherite
ride nei vaghi occhi
infermi,
caprioli d'argento
scherzano nelle radure del
cielo.
I fiori si macchiano di sangue...
Oh lontana,
lontana, in questa notte,
come una nave con le sue vele
nel
mare scuro...
Ma
presto verrà il tempo
arido e melodioso dei papaveri,
e tu
sarai tornata
già donna.
La neve
Come pesa la neve su
questi rami
come pesano gli anni sulle spalle che ami.
L'inverno
è la stagione più cara.
Anima mia
di Nazim Hikmet
Anima
mia
chiudi gli occhi
piano piano
e come s'affonda
nell'acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il
più bello dei sogni
ti accoglierà
anima mia
chiudi
gli occhi
piano piano
abbandonati come nell'arco delle
mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi
pian piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma
verde
anima mia.
Che sta facendo adesso
di Nazim Hikmet
Che
sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
È
a casa? Per la strada?
Al lavoro? In piedi?
Sdraiata?
Forse sta alzando il braccio?
Amor mio
come
appare in quel movimento
il polso bianco e rotondo!
Che
sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
Un
gattino sulle ginocchia
lei lo accarezza.
O forse sta
camminando
ecco il piede che avanza.
Oh i tuoi
piedi che mi son cari
che mi camminano sull'anima
che
illuminano i miei giorni bui!
A che pensa?
A me? o
forse... chi sa
ai fagioli che non si cuociono.
O forse si
domanda
perché tanti sono infelici
sulla terra.
Che
sta facendo adesso
Adesso, in questo momento?
Eleanor
di Hermann Hesse
Le
sere d'autunno mi ricordano te
I boschi giacciono bui, il giorno
si scolora
ai bordi dei colli in rosse aureole.
In un
casolare vicino piange un bimbo.
Il vento se ne va a passi
tardi
attraverso i tronchi a raccogliere le ultime foglie.
Poi
sale, abituata ormai da lungo ai torbidi
sguardi,
l'estranea solitaria falce di luna
con la sua
mezza luce da terre sconosciute.
Se ne va fredda, indifferente,
per il suo sentiero.
La sua luce avvolge il bosco, il canneto,
lo stagno
e il sentiero con pallido alone
melanconico.
Anche d' inverno in notti senza
luce
quando alle finestre vorticano danze di fiocchi
e il
vento tempestoso, ho spesso l' impressione di guardarti.
Il
piano intona con forza ingannevole
e la tua profonda e cupa
voce di contralto
mi parla al cuore. Tu la più crudele delle
belle donne.
La mia mano afferra alle volte la
lampada
e la sua luce tenue posa sulla larga
parete.
Dalla antica cornice la tua immagine oscura
guarda
mi conosce bene e mi sorride, stranamente.
Ma io
ti bacio mani e capelli
e sussurro il tuo nome.
Ho sceso milioni di scale
di Eugenio Montale
Ho
sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che
non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche
così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura
tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le
prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la
realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di
scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi
forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di
noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate erano
le tue.
I ragazzi che si amano
di Jacques Prévert
I
ragazzi che si amano si baciano in piedi
contro le porte della
notte
e i passanti che passano li segnano a dito.
Ma i
ragazzi che si amano
non ci sono per nessuno
ed è la loro
ombra soltanto
che trema nella notte
stimolando la rabbia
dei passanti
la loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro
invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
essi
sono altrove molto più lontano della notte
molto più in alto
del giorno
nell'abbagliante splendore del loro primo amore.
Idillio
di Vincenzo Cardarelli
Per
una stradetta ombreggiata
fra due muri di pietre
rugginose
da cui spuntavano pampini
soleggiati,
vidi
un giorno, in Liguria,
(oh incontro inatteso!)
una
giovane contadina
ritta sul limite del suo vigneto.
Era la
via romita,
l'ora estuosa.
Mi guardò, mi sorrise,
la
villanella.
Ed io le dissi, accostandomi,
parole che udivo
salire
dal sangue,
da tutto il mio essere, in lode
di
sua bellezza.
Sotto il rossore del volto
imperlato
dall'interrotta fatica
la bocca sua rideva
luminosa.
Era scalza. Una scaglia
d'argilla
dorata
rivestiva i suoi piedi usi ai diurni
lavacri della
fonte.
Gli occhi, infocati e lustri,
di gioventù
brillavano,
solare e profonda.
E dietro a lei,
così terrosa e splendida,
l'ombre
cognite e fide
della domestica vite
parevan vigilarla.
Tutto
era pace intorno
e silenzio agreste.
La regina
di Pablo Neruda
Io
ti ho nominato regina.
Ve n'è di più alte di te, di più
alte.
Ve n'è di più pure di te, di più pure.
Ve n'è di
più belle di te, di più belle.
Ma tu sei la
regina.
Quando vai per le strade
nessuno ti
riconosce
Nessuno vede la tua corona di cristallo,
nessuno
guarda
il tappeto d'oro rosso
che calpesti dove passi,
il
tappeto che non esiste.
E quando t'affacci
tutti i
fiumi risuonano
nel mio corpo, scuotono
il cielo le
campane,
e un inno empie il mondo.
Tu sola ed io
tu
sola ed io, amor mio,
lo udiamo.
Ora che sei venuta
di Camillo Sbarbaro
Ora
che sei venuta,
che
con passo di danza sei entrata
nella
mia vita
quasi
folata in una stanza chiusa
a
festeggiarti, bene tanto atteso,
le
parole mi mancano e la voce
e
tacerti vicino già mi basta.
Il pigolìo così
che assorda il bosco
al
nascere dell'alba, ammutolisce
quando
sull'orizzonte balza il sole.
Ma te la mia inquietudine
cercava
quando ragazzo
nella notte d'estate mi facevo
alla
finestra come soffocato:
che non sapevo, m'affannava il
cuore.
E tutte tue sono le parole
che, come l'acqua
all'orlo che trabocca,
alla bocca venivano da sole,
l'ore
deserte, quando s'avanzavan
puerilmente le mie labbra d'uomo
da
sé,per desiderio di baciare...
Poesia d'amore
di Alfonso Gatto
Le
grandi notti d' estate
che
nulla muove oltre il chiaro
filtro
dei baci, il tuo volto
un
sogno nelle mie mani.
Lontana
come i tuoi occhi
tu
sei venuta dal mare
dal
vento che pare l' anima.
E
baci perdutamente
sino
a che l' arida bocca
come
la notte è dischiusa
portata
via dal suo soffio.
Tu
vivi allora, tu vivi
il
sogno ch'esisti è vero.
Da
quanto t' ho cercata.
Ti
stringo per dirti che i sogni
son belli
come il tuo volto,
lontani
come i tuoi occhi.
E
il bacio che cerco è l' anima.
Sei così bella
di Juan Jiménez
Sei
così bella tu,
come il morbido prato dietro l'arcobaleno
nel meriggio silenzioso d'acqua e sole,
come l'increspamento della primavera
di fronte al sole dell'aurora
come l'avena fine del serraglio
di fronte al sole del tramonto dell'estate
come i tuoi occhi verdi
col mio sorriso rosso
come il mio cuore profondo
col tuo amore vivo.
Tienimi per mano al tramonto
di Hermann Hesse
Tienimi
per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne
e
l'oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle
Tienila stretta
quando non riesco a viverlo questo mondo imperfetto
Tienimi per
mano...
portami dove il tempo non esiste.
Tienila stretta
nel difficile vivere.
Tienimi per mano...
nei giorni in cui
mi sento disorientata
cantami la canzone delle stelle
dolce
cantilena di voci respirate
Tienimi la mano, e stringila
forte
prima che l'insolente fato possa portarmi via da
te
Tienimi per mano e non lasciarmi andare...
mai...
Bellissime poesie, così diverse ma molto coinvolgenti. Conosco tutti gli autori, tranne J. Jimènez, Sempre un piacere leggere gli scritti dei grandi poeti, sentirli vicini anche quando non ci sono più, e provare ad imparare da loro. Grazie, Renzo.
RispondiEliminaPiera
Belle
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