Alla sera il sole si spande nel mare
di Carla De Angelis
Alla sera il sole si spande nel mare
Lentamente per non offendere le onde
E inizia a raccontare
Che un giorno entrerà in quelle case
In quella barca, in quella pasta,
in quella pesca, in quella festa
dentro la panna e in quella penna
Per scrivere la storia di quella stella
Ape su zinnia gialla
di Franca Canapini
C’è
una pace dolce a mezzogiorno
tra le ombre oblique dei
cipressi
stregati dal richiamo dell’azzurro
Una cicala
canta l’estate
Occhi negli occhi so che approvate:
ho
dato e dato – magari errando a volte
ma senza risparmio di me
stessa
per amore sempre
Ora
è mia l’ estate, ora è per me
questa pace dolce a
mezzogiorno
tra le ombre dei cipressi
decisi a dare la
scalata al cielo
Un’ape ronza sulla zinnia gialla
Leggera,
oggi, vive per sé
di Gavino Puggioni
In questo angusto angolo di mare
ora in tempesta
ho aspettato nuova vita
tra rupi d'argento a picco
sopra seni di mirto e lentisco
dove riccioli bianchi e rossi
confondevano la mia solitudine
Han respirato aria gelida
i miei pensieri
spazzati dal solito maestrale
quando pesci liberi
cantavano le loro onde
senza lisciare barche
o corpi umani da evitare
Argentiera fra terra e mare
lampi e tuoni in lontananza
in questa natura travagliata
a sé stessa abbandonata
dai gabbiani custodita
Da gemma a fiore
di Donatella Nardin
L’alba intinge le dita nel succo
giallo dei giorni fino a ferirsi.
Si accendono le viole nel fremito
alto, vestite di sole graffiano
il respiro, come la vita si spogliano
e si rivestono di nuove sostanze
zuccherine, da gemma a fiore
un bene grande le innatura.
E noi ci perdiamo in questi doni
da cui spira bellezza e pura
l’evidenza per la sete dell’altro.
Da Rosa del battito (Fara, 2020)
Dentro silenzi d'acque
[Incontro]
di Felice Serino
sul lago s'è alzata la luna
dentro silenzi d'acque
è dolce la luce
nel respiro
delle foglie una smania che dilania
abbraccia i contorni della notte
Di noi verso la marina
di Angela Caccia
di noi verso la marina –
un vecchio sulla panca
il castello aragonese
che ci aspettava da sempre
con noi verso la marina –
la nostra ombra un cucciolo
acciambellato sulla strada, sagoma
sola cucita ad ago sottile
per noi verso la marina –
sui nostri corpi tornava a camminare
l’ombra, lenta si sdoppiava e
s’allungava in avanti, restando
unita ad altezza di cuore
da Piccoli forse (LietoColle, 2017)
di Renzo Montagnoli
Seduto in riva al torrente
fra il mugghiar dell’onda
che s’infrange sui massi
odo voci lontane un brusio
che a tratti si fa chiaro
e allora ascolto una leggenda
d’acqua di come un rigagnolo
sgorgato da un ghiacciaio
poco a poco scendendo a valle
sia cresciuto diventando
infine adulto nel corso d’una vita
fatta a balze in gorghi spumosi.
Ma là dove più lieve diventa l’erta
per adagiarsi in una verde valle
il suono si fa più chiaro
e nel dolce scorrere delle acque
quasi una carezza avvolge
il viso di chi ascolta.
Parole lievi, d’una nascita
e d’una crescita impetuosa
ma che ora rallenta nel riposo
di chi tanto ha lottato per
diventare adulto.
E nel sole che cala
la superficie dorata riflette
i monti da cui è disceso
i ghiacci da cui è nato
e che lenti scuriscono
nell’incipiente sera.
Dolci fresche acque
che dissetano l’anima
che muovono alla serenità
che solo un tramonto fra
queste vette può dare.
Da Un paese tra i monti
Giardino d’estate
di Cristina Bove
Scoppia
di sole
sbocciano figli d’uomini e roseti
le bombe in
tasca
le corone d’oro
le condanne del tempo
a chi sa
di latino anche il dileggio
mi sorprende il leggio
leggo
io
che mi rintano nelle mie costanze
e prendo ogni
stagione
anzi mi prende.
Nella
mia casa che di mio non ha
nemmeno il suo
pulviscolo
difatti
resto isolata tra le quattro
mura
accoccolata al centro
uno
sguardo ogni tanto mi proietta
fuori sul lastricato
e non
c’è differenza
tra lo sparpaglio intorno e me
e le
foglie
mi differenzio solo nel colore
io sono bianca
Il giardino galante
di Giovanna Giordani
C’era un giardino tutto fiorito
che sorrideva divertito
quando qualcuno lo ammirava
e al suo profumo si estasiava
C’erano gigli, calle e rose
per non parlare delle mimose
e poi gladìoli, iris e viole
le margherite e un girasole
C’era un’ortensia gigantesca
che se ne stava fresca fresca
ombreggiata fra i muretti
ad osservare i bei mughetti
C’erano pure i fiordalisi
dai colori assai decisi
e i papaveri sgargianti
salutavano i passanti
Non mancavano i gerani
e nemmeno i tulipani
poi assieme al gelsomino
a chi entrava nel giardino
facean tutti un bell’inchino
di Salvatore Armando Santoro
Il
mio mare,
sempre
uguale
con
i colori cangianti
dall'azzurro
al viola,
con
le colline verdi che lo abbelliscono,
con
i Peloritani che lo salutano,
che
si specchiano e lo abbracciano
mentre
il vento m'accarezza la fronte,
mi
riporta giorni sereni,
mi
ricorda passioni ed amori finiti.
Il
mio mare resterà per me sempre uguale,
con
la sua acqua gelata, secondo le giornate,
secondo
la “rema” che vaga inaspettata
con Cariddi sempre
pronto a ghermire
e
Scilla indolente ad incantare, a circuire.
Anche il rumore dell'onda è sempre uguale,
scivola
sulla sabbia sassosa,
modula
sinfonie antiche che Ulisse conosce,
che
le sirene confondono.
Ed
io mi inebrio tra questi colori immutabili,
mi
confondo con loro e scherzo con l'onda,
mentre
il profumo della zagara vola nell'aria,
mi
accarezza l'olfatto,
mi
stordisce i sensi.
In riva
di Nino Silenzi
Tace
l’immenso mare
sorridono occhieggianti le onde
in un
oceano di luce
in quest’ora di calma.
Urano alto sul
mondo
con occhio ceruleo
del cielo le plaghe
percorre.
Tacciono le brezze e l’onde.
Silenzio
profondo
fumiga la sabbia.
Si sommano nell’animo le
estati
trascorse in giochi felici, in vani rimpianti.
Vergine
il cuore ritorna.
Isonzo
di Gabriele Oselini
Isonzo
smarrito per sempre
a vent’anni
nell’inferno del Carso
volto splendente
sopra il muro annerito
dal camino della corte vecchia
nido sonoro di rimpianti
e dolore
che le donne
coprivano di lacrime
e baci
e gli uomini
annegavano
in un mare d’erba
e sudore
Da La mia casa (Fara, 2014)
La nota a Cervo
di Piero Colonna Romano
Impervi
caruggi
e
lampi di luce.
Nel
mare lontano,
un
disco d’argento,
annega
i suoi raggi.
Si
cercan tra gli archi
le
mani affamate
è
un lieve ansimare,
fugaci
carezze,
e
baci sfiorati.
Allor
come un sogno,
silenzio
irreale,
c’è
un suono che avvolge,
che
penetra dentro,
che
l’anima scava.
E
sale s’espande
raggiunge
la luna,
ne
copre il chiarore.
E
vibran le note,
or
gravi ora acute
e
pizzica e trilla,
il
dolce violino.
Il
canto si spegne
con
dolce ondeggiare.
Nell’aria
rimane,
azzurra
una nota,
per
poi ricordare.
di Mariangela De Togni
La notte odorava di mare
e i ricordi restavano sospesi
in un angolo della memoria
nel profumo caldo
della resina di pino
e di ginepro mentre
il crepuscolo avvolgeva
l’abside della chiesa solitaria
di un velo maculato di stelle
e del bianco della luna.
La mente può
delineare l’immagine
ma è il cuore a dipingere.
E tutto
nel silenzio denso di sospiri
rimaneva nell’aria
come accordi
sfuggiti a un’invisibile
pentagramma.
Quante volte ho scritto
a nuovo
l’incipit della vita.
In contrappunto
fra cielo e mare.
In un infinito di sole.
Da Nel fiato umido dell’autunno (Fara, 2019)
di Gianluca Ferrari
Del lago Santo (distante un paio d’ore
di respiri ripidi) ricordo cupe frange
turchesi a mano a mano allargarsi
tra cortecce intorno.
Speravo sempre tra gli sbalzi
in doratura delle onde tranquille,
alla svolta di una leggera ansa
che nascondeva la parte rimanente
d’intravvedere, nel barbaglio,
un guizzo d’imperlate chiome
e curve: mezzo pesce, mezzo carne.
Da Il posto del fragole (edito in proprio, 2018)
Luna piena d'agosto
di Graziella Cappelli
Nel
bosco
indossi la veste
e sei falò
tra foglie
nere.
Poi siedi
su cuscini
di nuvole
e
mostri
sensulali forme
in argentee
radianze.
Incanto
fascino arcano
mistero
di luce
ed ombre
poesia silente
che ammalia.
Nel buio
un
assolo di grillo
e un istrice
il luminescente
corona
d'aghi.
Da Nel
palazzo dell'ombra (Ibiskos, 2015)
Maralunga
di Sergio Menghi
Una lingua di roccia
Immersa nel mare di La spezia
Offri
Al cittadino stanco dell’Europa
Un’oasi di pace
All’ombra degli ulivi.
Non più rumori della civiltà
Ma il dolce risuonar dell’onda sugli scogli
Il fucsia intenso delle bouganvilles
Il sommesso lamento dei gabbiani.
Ridai vigore al corpo ed alla mente
E quando la sera il sole si tuffa all’orizzonte
Porta con se tutti i tuoi pensieri
Più tardi, quando la luna è alta sopra il monte
Mi rivedi seduto sulla riva
A rinfrescare, insieme alla compagna
Le belle fantasie della vita
Pioggia nel bosco
di Michael Santhers
Il
ticchettio delle gocce sulle foglie
musica d’armistizio tra
animali
e le loro voci metalliche
diventano spugnose
chi
al volo,chi al balzo,chi alla corsa
agli agguati cedono il
rilento
mentre il sottobosco spronato al marcio
apre a
nuovi germogli colorati
Affacci
dai nidi e dalle tane
piccoli curiosi
alla prima
benedizione
dubbiosi alla sosta collettiva
che tutti
osservano
La
pioggia è un arbitro imparziale
sospende la battaglia
azzera
le chance
e assegna un rigore a tutti
S’inzuppano
le trame
che poi ognuno
asciugherà al sole
Da Destini E Presagi
Questa magica luna
di Vincenzo D’Alessio
Questa magica luna
di febbraio poggia sui rami
incerti di un altro anno,
fruga nelle nebbie gli animali
usciti a caccia di sopravvivenza.
Eugenia non temo
neanche se fredda sale
dalla terra la rabbia
degli uomini.
Sono vento che torna
ogni volta ritorna
al vuoto del mondo.
Da Dopo l’inverno e altre poesie (Fara, 2017)
San Giovanni del Sinis
di Piera Maria Chessa
E’
inquieto oggi il mare
a San Giovanni,
non ha più
i
colori limpidi e avvolgenti
dell’estate,
una schiuma
rabbiosa
colpisce la spiaggia
con alte e lunghe
onde
bianche.
Sulla
sinistra
la torre del Capo San Marco
fa la guardia con
pazienza
controllando, come può,
le intemperanze del suo
mare.
GRAZIE GRAZIE RENZO!!!
RispondiEliminaGio
Ho fatto stasera un bel tuffo nella natura, ma anche nella poesia. Tanti bei testi, belli ed eterogenei, e forse proprio per questo motivo così piacevoli. E ora che ho concluso la mia lettura, eccomi qui a godere delle sensazioni provate, ma anche delle belle fotografie che introducono le poesie.
RispondiEliminaGrazie sempre, Renzo.
Piera
Che bel florilegio illustrato!. Grazie RENZO!
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