Il trono d’oro
di Marco Salvador
Edizioni Piemme
Narrativa romanzo
Pagg. 265
ISBN 9788856633214
Prezzo € 16,50
La
riunificazione di due Principati
“
Non basta gridare contro le tenebre,
bisogna accendere una luce.” (S.Nilo)
Marco Salvador, dopo tre romanzi storici, tutti
editi da Piemme (La palude degli eroi,
L’erede degli Dei e Il sentiero dell’onore), in cui ha
narrato splendidamente della dinastia con capostipite Ezzelino da Romano, con
questo libro ritorna ai suoi Longobardi, di cui ha scritto una riuscitissima e
apprezzata trilogia, pure pubblicata da Piemme (Il Longobardo, La vendetta
del Longobardo, L’ultimo Longobardo).
Appare quindi evidente che lo scrittore pordenonese ha una spiccata preferenza
per questo popolo di origine germanica che, fra il VI e l’VIII secolo occupò
gran parte dell’Italia fino a quando non fu sconfitto da Carlo Magno che finì
con il porre fine al loro dominio, almeno nell’Italia settentrionale, perché in
quella meridionale, in quella che fu chiamata la Langobardia Minor, restarono indipendenti il Principato
di Salerno e quello di Capua.
In Il trono d’oro si narra appunto di
questi due stati longobardi e della loro riunificazione nell’unico signore
Pandolfo Capodiferro. La vicenda di per sé sarebbe intricata, fra guerre con i
bizantini, tradimenti, colpi di mano e se raccontata in prima persona da
Pandolfo, principe di Capua, potrebbe forse risultare meno interessante, ma
Salvador ha avuto un’idea felicissima, inventando un personaggio, Teofilo,
greco di Palermo fuggito dagli arabi per non essere giustiziato, salvato dai
longobardi e che in breve diventerà un consigliere onesto e fidato e che tanto
contribuirà con la sua opera alla riunificazione.
Tuttavia, il predetto Teofilo non è un personaggio
di comodo, non è solo un artificio per narrare la storia, perché - e qui è
tanto il merito dell’autore pordenonese -
assume una veste propria nel non breve passaggio dalla condizione di fuggiasco a quella di elemento di spicco
della corte di Capua, in un processo di maturazione e di formazione che finisce
con il diventare un’altra storia nella storia.
La mano di Salvador non è mai greve, ma segue passo
passo la sua creatura, di cui svela poco a poco i tanti pregi e i pochi
difetti, e in questa ascesa sociale è costante la presenza di una virtù a cui
Salvador, a ragione, tiene tanto: l’onore.
E non è un onore retorico, è l’impegno con tutte le
proprie forze per mantener fede alla parola data, per mai venir meno, costi
quel che costi, a un’onestà intellettuale che si sposa con una ferma coerenza.
Teofilo ha questa virtù e saprà sempre dimostrarla, anche in un gioco complesso
e pericoloso quale è il tentativo di riunire due stati sotto un unico scettro.
Scritto, come al solito, in un italiano più che
corretto, con una perfetta definizione dei personaggi e con un’ambientazione in
cui volentieri ci si immerge, Il trono d’oro è un romanzo a dir
poco stupendo.
Marco
Salvador è nato a
San Lorenzo, in provincia di Pordenone, nella casa in cui vive tutt’oggi.
Ricercatore storico, per professione e per passione, con un interesse
particolare per il Medioevo, ha pubblicato numerosi saggi sulle comunità rurali nel medioevo e sulle giurisdizioni feudali minori. Inoltre ha
scritto i romanzi: Il longobardo
(Piemme, 1^ Edizione 2004, 2^ Edizione 2008), La vendetta del longobardo (Piemme,
2005), L’ultimo longobardo (Piemme,
2006), La casa del quarto comandamento
(Fernandel, 2004), Il maestro di
giustizia (Fernandel, 2007), La
palude degli eroi (Piemme, 2009), L’Erede
degli Dei (Piemme, 2010) e Il
sentiero dell’onore (Piemme, 2012).
Recensione
di Renzo Montagnoli
Auguri Marco!
RispondiEliminaCinzia Pierangelini
"in cma alla luna!"
RispondiEliminacb
Leggendo un romanzo si impara a conoscere, almeno un poco, anche l'autore, ma la stessa cosa, per certi versi, avviene anche nel leggere la recensione al libro di quel determinato autore. Questo a me capita nel leggere le tue recensioni, la tua empatia verso l'autore scelto ti porta a presentarlo e a farlo conoscere in modo così chiaro e preciso che non si può non apprezzarlo.
RispondiEliminaNon conoscevo Marco Salvador, grazie per avermelo presentato.
Piera
Che bel romanzo che deve essere, con una recensione veramente appassionata!
RispondiEliminaAgnese Addari