L’isola senza ponte
Donne, uomini e storie di Sicilia
di Matteo Collura
In copertina: Francesco Lojacono
Veduta dell’Acqua Santa (1865-70 circa)
Palermo, Fondazione Banco di Sicilia
TEA
Saggistica
Pagg. 217
ISBN 9788850218127
Prezzo € 9,00
Viaggio culturale
L’isola
senza ponte è una raccolta di racconti e saggi
sulla Sicilia, legati l’uno all’altro da un comune filo conduttore costituito
dagli scrittori, dalla letteratura, dalla paesaggistica e dalla storia di
quest’isola. Non si può pertanto definire un cahier de voyage,
anche se è fuor di dubbio che vi è più di uno scritto che può interessare un
viaggiatore disposto a visitarla. In tal senso appare più che probabile
l’intenzione di chi intenda recarsi là di includere fra le sue
visite Racalmuto, il paese natio di Leonardo Sciascia, così ben descritto
nella sua atmosfera da Matteo Collura, oppure cercare di sperimentare di
persona il raffronto fra due promontori, quello di Palermo e quello di
Cefalù, a cui l’autore agrigentino ha dedicato un capitolo di
particolare fascino.
Lo
scopo del libro è quindi ben altro e non è un caso che il titolo sia L’isola
senza ponte, con nessun riferimento, peraltro, al progetto, poi abortito,
di erigere un ponte sullo stretto di Messina. È un rivendicare
una propria identità, senza che con questo si possa parlare di spirito
autonomista, identità come peculiarità che fa di quest’isola una terra unica,
nel bene e nel male, e particolarmente viva, e proiettata verso nuovi
percorsi in campo letterario. Al riguardo Collura dedica ampio spazio
a tre autori di indiscusso eccelso valore:
Giuseppe Tomasi da Lampedusa, Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia.
Il suo è un viaggio geografico sulla scia e alla ricerca di luoghi direttamente
o indirettamente connessi alla letteratura, un percorso in cui il locus riverbera
dell’artista e l’artista a sua volta lo riflette. Cosa
sarebbe stato Sciascia senza il suo stretto legame con il paese natale? La
stessa cosa, lo stesso quesito può essere posto per l’agrigentino Pirandello,
perché è fuor di dubbio che esista correlazione fra l’ambiente e chi ci vive.
Non
mancano peraltro articoli su siciliani sconosciuti ai più e a loro modo eroi,
così come riuscito e preciso è il ritratto della donna siciliana, per non
dimenticare alcune curiosità, o enigmi, come quello relativo
al celebre quadro L’uomo ignoto, di Antonello da Messina, con
quell’inesplicabile sguardo che attrae e pure sconcerta, una caratteristica
forse inspiegabile, ma in effetti, chi leggerà, potrà trovare un non
improbabile chiarimento.
Resta
fermo comunque il legame con Sciascia, di cui Collura ha scritto
spesso, e questa volta fornisce una spiegazione dell’epitaffio scritto su un
biglietto lasciato alla moglie affinché venisse trascritto sulla sua
lapide tombale, “ Ce ne ricorderemo, di questo pianeta”. È una
frase non da Sciascia e in effetti non fu ideata da lui, ma il perché
l’abbia così interessato da desiderare che costituisse un messaggio dal suo
riposo eterno ci viene compiutamente ed elegantemente svelato
da Collura, un autentico pezzo di bravura che da solo vale il libro.
L’isola
senza ponte, pur presentando qualche inevitabile
discontinuità fra un articolo e l’altro, è un’opera da leggere con piacere,
come al solito ben scritta e che arricchisce
culturalmente, oltre ogni più rosea aspettativa.
Matteo Collura è nato ad Agrigento nel 1945. Autore, fra
l’altro, del bestseller Sicilia sconosciuta (Rizzoli 1984, 1997) e della
versione teatrale del romanzo si Sciascia Todo modo, scrive articoli di
cultura per il Corriere della Sera e vive a Milano.
Recensione
di Renzo Montagnoli
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