sabato 23 gennaio 2016

Lo strano matrimonio di Maddalena Sanna, di massimolegnani

Lo strano matrimonio di Maddalena Sanna
di massimolegnani

-         No!
Non era ancora iniziato il Novecento, la gente vivacchiava al crepuscolo di un secolo lento a morire e nulla di nuovo sembrava potesse più accadere prima che finisse il ‘99, quando la voce cristallina di Maddalena con un solo e secco monosillabo fece crollare le certezze, assieme alla navata centrale del duomo di Nuoro. Dopo quel no, in un silenzio sepolcrale si sfilò dal polso il braccialetto di rubini e topazi e lo restituì a Bartolomeo, impietrito al suo fianco. Poi si voltò verso il padre che pochi minuti prima l’aveva accompagnata con fierezza all’altare e al suo braccio ora riluttante ripercorse a testa alta e passo maestoso il tappeto rosso cosparso di macerie fumanti e parenti moribondi.
Il rifiuto, officiato come un rito pubblico anziché nella penombra del proprio salotto, suscitò scalpore e, in assenza di spiegazioni ufficiali, diede adito a mille supposizioni, di volta in volta spacciate per certezze strappate alle confidenze di una serva al mercato o alla riluttanza della madre. Così Maddalena era stata folgorata da una crisi mistica e presto si sarebbe ritirata in convento (in convento in effetti avrebbe voluto rinchiuderla il padre furibondo). No, la ragazza si era ribellata a un matrimonio combinato dai genitori (al contrario, i genitori non erano mai stati entusiasti di Bartolomeo, giovane avvocato di assai vaghe speranze). Vi sbagliate, Maddalena mentre il fidanzato era militare a Udine, si era perdutamente innamorata di un altro e con questo, appena chetate le acque, si sarebbe sposata (in realtà gli eventi successivi, la giovane non si sposò con altri, smentirono questa ipotesi). Insomma ognuno si sentiva in diritto di dire la propria castroneria. Pochi indovinarono (almeno in piazza mentre al chiuso delle case già si sussurrava la verità) come si erano svolti i fatti.
Messa sull’avviso da una lettera anonima, il tuo promesso ti tradisce con Onorina Murgia, Maddalena, spirito fiero e carattere focoso, non ne aveva fatto cenno col fidanzato, ma aveva affrontato direttamente la rivale. Pare sia stato un incontro epico, denso di urla, minacce e qualche via di fatto. La mia bisnonna ottenuta (estorta?) la confessione di Onorina, strinse con questa un patto: le avrebbe lasciato per intero il suo uomo purchè non lo avvertisse della sua intenzione di rifiutarlo sull’altare. E così avvenne. Non aggiunse una parola, né quel giorno né poi, oltre quel fatidico NO. Ma chi doveva capire capì e non osò reazioni.
Già, ma se la mia bisnonna rifiutò Bartolomeo e non sposò altri, come posso io esistere e star qui a raccontare la sua storia? Semplice! Una decina d’anni più tardi, Bartolomeo, rimasto vedovo, non so se di Onorina o di una terza donna, tornò a bussare alla porta di Maddalena.
Dicono che lei avesse passato gli anni seduta in salotto come in riva al fiume cinese, sicura che prima o poi sarebbe arrivato quel momento. Alla domanda di Bartolomeo, inginocchiato ai suoi piedi, rispose semplicemente , come se il loro fidanzamento non si fosse mai interrotto.




1 commento:

  1. Ritrovo in non poche donne sarde il carattere determinato di Maddalena, la protagonista del racconto, nello stesso tempo mi meraviglia il finale, non l'avrei forse immaginato così.
    Un bel racconto, ironico e leggero, una piacevole lettura.
    Grazie.
    Piera

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