mercoledì 14 novembre 2018

La pineta, di Donatella Nardin





La pineta
di Donatella Nardin




Ci chiama il clamore contorto dei pini,
rosso vibrante talvolta, è un atto
di devozione non verso ciò che si è
ma verso ciò che si vorrebbe essere


ruscella l’anima nell’abbandono
e siamo là dentro, nel gorgo
di una strana dolcezza,
spinta fuori dai rami come la crescita
disordinata del verde e nemmeno
un lembo di blu ad ombreggiare
le bianche caviglie dei tronchi.


Rifulge invece nella baldanza – come
un punto di sutura tra noi e il nulla –
l’alta visione che mare sembra
a narici colme di stelle e d’ignoto
ora che incombe tra gli alberi
la lucida sera


sì è una trepida sera l’incantata
verticalità di un’attesa.


Da Terre d’acqua (Fara, 2017)




1 commento:

  1. Versi che toccano in profondità, quanta armonia!
    "è un atto
    di devozione non verso ciò che si è
    ma verso ciò che si vorrebbe essere". Che belli!
    Piera

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