di
Danila Oppio
Mi
dicono che sono ricoverata in una struttura ospedaliera, ma io non ci
credo.
Mia
figlia ha cambiato casa, perché nel luogo che abitava prima d’ora,
hanno costruito un ospedale, ma questa nuova casa che ha acquistato,
è molto più spaziosa e luminosa. Soprattutto ha moltissime camere,
così che la mia ha annesso anche il bagno personale, ma spesso non
ricordo dove sia, e così vago per i corridoi, chiedendo in giro
dov’è la toilette. Una volta sono scesa dal letto di notte, mentre
mia figlia credeva dormissi, e profittando del mio sonno, è andata a
prendere un caffè in cucina.
(distributore automatico in aerea ristoro). Però
io sono furba, ho fatto finta di russare, sono scesa dal
letto, ho imboccato la porta d’uscita della camera, ma sono
scivolata, e quando mia figlia è tornata, poco dopo, mi ha trovata
inginocchiata sul pavimento, un mucchietto di pelle ed ossa. Mi ha
aiutato a rialzarmi, e per fortuna non mi sono rotta qualche osso. Mi
ha accompagnato al bagno e poi rimessa a letto.
Stasera
ho mangiato tortellini in brodo, purè di patate con un omogeneizzato
di trota e verdure, e una parte di purè di mele e prugne, che non ho
finito del tutto. Era tutto buono, perché la cena l'ha cucinata mio
nipote.
(mensa ospedaliera)
E'
arrivata la nuova badante, che resta con me la notte, nel caso
dovessi aver bisogno di aiuto. Me l’ha presentata mia
figlia:
- Mamma questa è Alessia!
- Mamma questa è Alessia!
Come
non lo sapessi! Le ho risposto:
- La
conosco bene.
Mia
figlia è convinta che sia la prima volta che la incontro, ma è da
tanto tempo che sta con me, come tutte le signorine che girano per
casa, per esempio quella è Loretta, è da una vita che lavora
nell’Ospedale di Feltre. Mi dicono che mi trovo a Legnano, ma mi
stanno prendendo in giro, qui sono nel Veneto. Non sono mica pazza!
Quando
guardo la TV, anche se non sento una sola parola, essendo quasi del
tutto sorda, vedo molte persone che conosco bene, i miei nipoti, poi
amici e parenti. E a proposito di nipoti, ho visto anche il mio
ultimo nipote, che mi portava a conoscere il suo piccolino, che è
nato durante il viaggio. Mia figlia mi dice che Teo non ha ancora
figli, e che non può venire in Italia perché lavora all'estero, ma
io sono sicura che mi è venuto a trovare, l’ho visto, gli ho
parlato, forse non è andato da loro, perché voleva stare solo con
la sua nonna. Anche perché mi ha detto di essere ammalato ed io sono
molto preoccupata per lui.
(Teo gode ottima salute)
Quando
non guardo la TV, il mio sguardo va alla finestra, e da lì vedo
persone che camminano sui vetri. Anche a casa vedevo cinesi, e due
bimbi africani sugli otto anni, vestiti di bianco, e testimoni di
Geova, cani e gatti, la vicina di casa, tutti affacciati alla vetrina
dei bicchieri, o sui vetri delle finestre. Mi vengono a fare
compagnia e sono contenta, anche se qualche volta penso che siano
solo dei curiosi che mi spiano di nascosto.
I
miei familiari mi raccontano tante bugie, come per esempio che è
venuta a trovarmi l’altra mia figlia con nipote e pronipote, e
quell’altro suo figlio con la moglie e un nipote, ma so che non è
vero, non ricordo di aver ricevuto visite. Insomma, non mi fregano…io
so con assoluta certezza che viene solo mia figlia minore con i suoi
familiari, del resto questa è casa sua, ci mancherebbe altro che non
siano presenti almeno loro. (ovviamente
le visite dei familiari ci sono state per davvero).
Ogni
tanto vedo in TV il Ministro Padoan, e ricordo che abbiamo fatto un
pellegrinaggio insieme, in pullman. (Ma
quando mai?) così
come rammento di aver incontrato in treno Padre Turoldo. (Lei
non ha mai viaggiato in treno, tanto meno con quel sacerdote).
Mi
prendono bonariamente in giro, perché loro non possono sapere tutto,
mentre io ricordo benissimo molte cose, soprattutto il periodo
vissuto in Sardegna. Ogni tanto parlo con mio suocero, perché a
volte mi fa arrabbiare e allora gli dico il fatto suo. (deceduto
nel lontano 1964). Quando
mi fanno presente che è scomparso da molti anni, mi vien da ridere,
perché io lo vedo e discuto con lui.
Potrei
raccontarvi tante altre cose, ma poi non mi va di essere smentita.
Per favore, credetemi quando vi dico quel che vedo. Perché io lo
vedo realmente.
La
mente di Vicky è persa nei meandri dei sogni sognati, affetta da
allucinazioni, confusa nei ricordi, ai quali non sa dare una
collocazione temporale. Se le si chiede a chi vuole bene, risponde:
- A
mio nonno Giovanni, che era tanto buono con me, e poi ai miei
genitori, alle mie sorelle e a mio fratello.
E
si ferma qui. Come se voler bene alle figlie, al marito, ai nipoti,
fosse un optional. Quel che è successo o stato detto cinque minuti
prima, poco dopo l’ha già dimenticato. Nella sua mente, tutto è
stato cancellato riguardo al presente. Tranne quel che ha lasciato un
piccolo segno. Se pone una domanda, la ripete un attimo dopo, perché
non ricorda più la risposta, e poi richiede di nuovo, un’altra
volta ancora, e ancora per altre dieci volte. Così come quando
racconta, dopo aver finito di dire, ricomincia da capo a raccontare
la stessa identica storia.
Dimenticavo
un piccolo particolare non certo insignificante: Vicky ha novantotto
anni!
Grazie per la pubblicazione!
RispondiEliminaDanila
Non è facile raccontare che cosa sia la demenza senile, l'autrice l'ha fatto con garbo e rispetto verso chi il mondo lo vede con occhi diversi dai nostri. Brava, Danila.
RispondiEliminaUn saluto.
Piera
Vien voglia di abbracciarla questa Vicky, con le sue novantotto primavere e il suo mondo "fantasioso"! E' bello sentire come sia amata e coccolata. Brava Danila!
RispondiEliminaGio