Lo stagno incantato
di
Renzo Montagnoli
Garrule
brezze
increspano
l’acqua
piegan
le canne
che
fremono
suoni
d’un’arpa
celeste.
In
sottofondo
il
frinire di assetate cicale
e
in contrappunto
il
roco gracidio
di
rane salterine.
E’
un mondo diverso
in
questo tramonto
che
lame rossastre
protende
sull’acqua.
Un
tempo immobile
sospeso
nel vento
racchiude
in uno scrigno
lo
stagno incantato.
Non
c’è che natura
che
umile si esalta
in
questo quadretto
nel
teatro di un giorno
che
volge alla fine
in
attesa del buio
che
cali il sipario.
(Da Lungo il cammino)
Leggetela ascoltando
questa splendida musica:
Acqua trasparente questo testo, un'oasi in mezzo al fango nel quale da tempo siamo costretti a passare. Una bella poesia, una bella musica.
RispondiEliminaCiao.
Piera
Grazie, Piera.
EliminaFresca e affascinante!
RispondiEliminaGiovanna
Grazie anche a te.
EliminaSoltanto l' incipit, merita 10 e lode. Ciao Renzo. Buona poesia!
RispondiEliminaGrazie, Patrizio.
EliminaFa bene ricordare che la natura è anche benigna.
RispondiEliminaFa bene leggere che esistono animi propensi alla magnificenza ed armonia. Grazie Renzo
Lorenzo
Grazie, Lorenzo.
EliminaConcordo con gli altri commentatori: una poesia musicale, un vero e proprio affresco che rasserena l'animo.
RispondiEliminaAgnese Addari
Grazie, Agnese.
EliminaFa un effetto rasserenante. Piaciuta molto.
RispondiEliminafranca
Grazie, Franca
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