Il maestro di Regalpetra
Vita di Leonardo Sciascia
di Matteo Collura
TEA Edizioni
Biografia
Pagg. 390
ISBN 9788878187658
Prezzo € 9,00
Una
biografia avvincente come un romanzo
Quando
di un autore si è letta la pressoché totalità della sua produzione viene del
tutto naturale sapere quanto più possibile di lui, perché è evidente che le sue
opere costituiscono, direttamente o indirettamente, un riflesso della sua vita.
Se poi questo scrittore si chiama Leonardo Sciascia, la curiosità si accentua,
perché in fin dei conti il suo essere borghese e intellettuale a tutto campo,
la sua maniacale ricerca della verità e
la preveggenza dimostrata in tanti suoi lavori sono dati che connotano un
artista di elevato valore riscontrabile in ogni suo libro. L’ideale sarebbe
poterlo conoscere direttamente, instaurare con lui un’assidua frequentazione,
ma ciò non è quasi mai possibile, e a maggior ragione per Sciascia, da tempo
scomparso. Certo, dall’attenta lettura delle sue opere è possibile ritrarre
un’immagine di lui, almeno per quanto concerne un suo essere intellettuale del
tutto libero e indipendente, impegnato con i suoi lavori e anche direttamente,
come testimoniato dal breve periodo di consigliere comunale di Palermo e di
quello più ampio come deputato eletto nelle liste del Partito Radicale.
Personalmente ho cominciato a interessarmi di questo grande letterato dopo la
visione del film Il giorno della civetta, tratto dall’omonimo romanzo. Pagina
dopo pagina delle sue opere di narrativa e saggistica si è formata in me
un’immagine di Sciascia che tuttavia mancava di un riscontro autorevole ed è
perciò con estremo interesse che ho preso in mano Il maestro di Regalpetra,
sottotitolato Vita di Leonardo Sciascia, una corposa biografia scritta da
Matteo Collura. Trattasi di una lettura che presuppone la conoscenza di almeno
quelli che sono i maggiori libri del narratore di Racalmuto (Il giorno della civetta, A ciascuno il suo,
Il contesto, Todo Modo, L’affaire Moro e Candido, ovvero Un sogno fatto in Sicilia), tutte opere che, per i
più diversi motivi, evidenziano la specificità della produzione letteraria di
Leonardo Sciascia. E’ evidente che sarebbe meglio aver letto anche i suoi saggi
storici, tutti, nessuno escluso, di estremo interesse, ma per poter comprendere
il valore di questo artista sono dell’opinione che i libri che ho citato prima
possano essere sufficienti.
Matteo
Collura mi ha stupito, poiché, abituato a lunghe biografie, sovente grevi e
riportanti fatti ed eventi che poco hanno a che fare con la produzione letteraria
di un autore, è riuscito nella difficilissima impresa di fornirci un ritratto
vivo, anzi direi vitale, di Leonardo Sciascia, riportando tutto quanto – e solo
quello – il necessario per avere una completa cognizione di un’esistenza, tutto
sommato normale, ma non avulsa da un impegno costante teso alla ricerca della
verità.
E se
questo libro inizia con lo scrittore, appena morto, ricomposto nel suo letto
d’agonia, il che potrebbe far temere una narrazione al passato, invece con
questa introduzione si delinea subito il carattere del defunto e nelle pagine
successive – e sono molte – lo spazio è dedicato a una figura che già
dall’infanzia dimostrava una spiccata propensione per le lettere, pur in un
contesto di arretratezza economica, ma non certo culturale. Collura prende per
mano Sciascia, quasi fosse presente con lui, e così la biografia diventa
avvincente come un romanzo di grande qualità. Sono pagine e pagine di vicende,
di riflessioni, spesso sconosciute, con frequenti ricorsi a incisi tratti dalle
opere (soprattutto quelle che ho prima citato) in correlazione con i
comportamenti civili tenuti da Leonardo Sciascia. Sembra di vederlo, in quella
che può essere definita una battaglia, intento a sostenere l’esistenza della
mafia, quando ufficialmente la si negava, a indicare in modo inequivocabile la
collusione fra questa criminalità e la politica, in particolar modo con la
Democrazia Cristiana, vista come un partito di grassatori e corrotti, a
richiamare ancora una volta l’attenzione sugli intrecci subdoli e delittuosi che sono alla base del
sequestro e del successivo omicidio di Aldo Moro, il segretario di quel partito
da lui tanto avversato, ma che ora vittima di qualcosa di potentemente
tenebroso gli fa insorgere un senso di autentica pietà. Non è tenero nemmeno
con i comunisti, quel partito con cui si realizzerà uno scellerato compromesso
storico con i democristiani, compromesso con il potere di turno a cui sarà
sempre disponibile, come confermato anche dall’attuale governo, un intreccio
fra maggioranza e opposizione che viene a saldarsi in un'unica negativa figura,
giacché sarà il segno di una sottomissione volta a beneficiare delle
opportunità offerte da una reggenza corrotta e avulsa dalle esigenze dei
cittadini.
È
possibile inoltre scoprire la religiosità di Sciascia, uno Sciascia
notoriamente razionale e seguace degli illuministi, ma che, pur tuttavia, ha un
modo suo di credere, di avere un sentore di qualche cosa che regge il mondo
come la sua vita. Se sorprende il funerale con rito religioso, vista una sua
quasi continua avversione per la Chiesa (ma nei suoi scritti ha parlato anche
di ecclesiastici stimabili e meritevoli della massima considerazione), vi è da
dire che il tutto rientra in una tipica visione borghese, volta a non
allontanarsi in modo drastico dalle consuetudini, più per un riguardo nei
confronti dei parenti che rimangono, che per l’effettiva convinzione che un
rito religioso debba suggellare la traslazione di una salma da un luogo a un
altro, dalla propria casa al camposanto.
Quanto
allo Sciascia scrittore emergono le sue caratteristiche peculiari, quali la
limpidezza della sua scrittura, la grande capacità di non fermarsi
all’apparenza, alla versione ufficiale dei fatti, anzi di diffidarne sempre, la
sua analisi attenta e perspicace degli eventi, da cui trarre anche vaticini,
preveggenze che poi ebbero sempre puntuale riscontro. Ma questi sono elementi
che già ben conoscevo e che hanno trovato puntuale e circostanziato riscontro
in questa attenta e ben strutturata biografia.
Si comprende,
quindi, perché Leonardo Sciascia sia unico e sia grande, ma grande lo è anche
Matteo Collura, con una prosa non enfatica, e nemmeno scarna, con quel che si
potrebbe definire il giusto per appassionare il lettore senza frastornarlo e
senza stancarlo.
Mi
sembra superfluo il mio consiglio di leggere questa biografia, la cui
importanza e le cui qualità trovano rari riscontri in campo letterario, tanto
sono elevate da poter quasi parlare di un vero e proprio capolavoro.
Matteo Collura è nato ad Agrigento nel 1945. Autore
del bestseller Sicilia sconosciuta (Rizzoli 1984, 1997) e della versione
teatrale del romanzo si Sciascia Todo modo, scrive articoli di cultura per il
Corriere della Sera e vive a Milano.
Recensione
di Renzo Montagnoli
Mi piace Sciascia e questa biografia di Collura deve essere molto, ma molto interessante.
RispondiEliminaAgnese Addari