In mezzo scorre il fiume
di Renzo Montagnoli
Due
file di salici, chinati sull’acqua,
canneti
ondeggianti nel vento,
e
in mezzo scorre lento il fiume.
Nell’ora
che precede la sera,
solo
il ronzio dei moscerini
s’accompagna
al gracidio dei ranocchi.
Getto
la rete, per il cibo della cena,
ma
non c’è fretta a ritrarla.
E’
dolce lasciarsi accarezzare,
son
come mani di fanciulla
gli
aliti lievi della brezza
che
risale dall’acqua
a
ristorare i campi riarsi dal sole.
A
notte le ninfe si specchieranno
alla
luce di una luna prodiga
di
enigmatici sorrisi.
Già
dormirò, ma nel sogno
scivolerò
su quest’acqua silente.
Magico
incanto, tutto tace
e
forte s’ode allora la voce della natura,
una
melodia che solo il cuore
può
ascoltare.
Ma
è tempo di recuperar la rete,
di
indovinare fra le maglie gocciolanti
gli
argentei riflessi dei piccoli pesci.
Un
ultimo sguardo prima di tornare a casa,
là
dove di rosso s’accende il cielo
i
voli dei gabbiani disegnano le strade
che
gli dei del giorno percorrono
per
andare al riposo della notte.
E
così, sempre,
finché
questi occhi vedranno,
fino
a quando saremo figli rispettosi,
di
questa madre che ci ospita per il breve tragitto
che
ci condurrà alla casa del tempo infinito.
da Canti Celtici –Il Foglio, 2007
La
colonna sonora, meravigliosa, è il Largo della Sinfonia dal Nuovo Mondo di
Antonin Dvorak:
Proprio bella, mi ha incantato , ma anche la presentazione (colonna sonora e fotografia) non è da meno.
RispondiEliminaAgnese Addari