Foto da web
La dimora del tempo perduto
di
Renzo Montagnoli
Gracchiano
stanchi orologi
trascinano
il tempo
con
sghembe lancette
senza
albe e tramonti
né
notti né giorni
Son
mura scrostate
mattoni
sbrecciati
ragnatele
ogni dove
nella
dimora del tempo perduto
Lì
assopiti,
inermi
e sconfitti,
stanno
quei sogni
che
fulgidi e gioiosi
sono
pian piano intristiti
compagni
di giorni di luce
sprofondati
nel grigio
d’una
vita oscura
e
senza bagliori
Non
son morti
sono
ombre fugaci
che
stan lì a ricordare
fallimenti
e sconfitte
ideali
spezzati
tutto
quel che resta
d’un
sogno più grande
di
vincer la morte
lasciando
dei segni
negli
anni a venire.
Da
Lungo il
cammino
La colonna sonora:
BELLISSIMA!!!
RispondiEliminaGiovanna
Mi piace l'immagine dei nostri sogni sopravvissuti come ombre fugaci tra le ragnatele e i muri sbrecciati dal tempo: tanta malinconia.
RispondiEliminaciao
franca
Poesia malinconica, ma che è anche molto bella.
RispondiEliminaAgnese Addari
Il tempo che viviamo ci porta a fare dei bilanci, questa è la prima riflessione che mi viene da fare dopo la lettura. C'è tanta consapevolezza in questo bel testo, anche malinconia, eppure, in fondo, si percepisce la volontà di salvare comunque una parte dei sogni che hanno alimentato la giovinezza.
RispondiEliminaBuona serata.
Piera