Fontamara
di Tiziana Monari
Non c'è nessun Dio delle stagioni quassù a Fontamara
ci sono stelle stanche ed una luna di passaggio
che sorride indolente
quando gli sciacalli rincorrono la notte
quando la neve di dicembre si addensa sui ciottoli dei fossi
si sacrificano gli agnelli quassù a Fontamara
su queste montagne annegate nell'azzurro
ruvide ed arse dal vento di febbraio
nessuno è padrone od imperatore quassù a Fontamara
c'è solo un gatto che fa le fusa sopra il fieno
e servi, contadini con l'ombra di Giuda dentro gli occhi
che goccia lenta tra la borragine ed il mirto
nel dorso scarlatto delle foglie ormai appassite.
E' sprezzante la vita quassù a Fontamara
ammantata di fame,povertà,carestia
la morte cammina bieca con un cappotto lacero di stoffe
un bottone da capitano
e fila solo un poco d'amore nell'arcolaio
e la fame è come un cucciolo di lupo
la sera prima del sogno
solo poche castagne,le mele vizze sulla tavola apparecchiata ad ombre e pane
persino il silenzio riposa stanco
mentre la vita accade
e trema l'inverno randagio sopra il cuore.
Quassù a Fontamara.
La colonna sonora:
https://www.youtube.com/watch?v=7k5VapxafWQ
Un testo bellissimo, di un'amarezza tanto sottile quanto profonda. Ci sono versi che ti lacerano dentro.
RispondiEliminaUno di questi è "e fila solo un poco d'amore nell'arcolaio". E ancora "e la fame è come un cucciolo di lupo". Ma si potrebbe continuare a lungo... Brava.
Piera
Notevole descrizione di un luogo in cui la vita "tradita" vuole esserci nonostante avversità di ogni tipo. Di forte impatto emotivo. Sempre brava!
RispondiEliminaGiovanna