Siamo
tutti migranti
di
Laura Vargiu
Siamo
tutti migranti
da
millenni erranti,
vagabondi
d’anima e cuore
eterni
profughi tra giri di parole
inseguiamo
sogni, speranze, illusioni
le
fragili stagioni dei nostri amori
Siamo
tutti migranti
antiche
e nuove diaspore danzanti,
più
degli uccelli spieghiamo le ali
più
delle nuvole sorvoliamo terre e mari
per
trovar vergine inizio altrove
pur
se radici forti s’intrecciano alle rose
Siamo
tutti migranti
impazienti
e stanchi,
in
cerca di qualcosa o di qualcuno
mortalmente
affamati di futuro
mentre
l’oggi si consuma inerme
e
solo il passato ci appartiene veramente
È
forse l’atavica memoria a muover i nostri passi
ad
accomunarci dalla solitudine riarsi
quando
fuggiamo da perenni inverni
attraversando
pregiudizi, muri e deserti,
nessuna
frontiera tra noi e gli altri
perché
in fondo siamo tutti migranti.
Da “I
cieli di Gerusalemme e altri versi vagabondi" (L'ArgoLibro,
2016)
La
colonna sonora:
Già, "siamo tutti migranti", eppure non lo vogliamo accettare. Lo siamo stati in un passato molto vicino, e quando lo facciamo notare ci dicono che quella era un'altra cosa, ma non ci spiegano il perché, non essendoci argomenti validi per portare avanti questi discorsi. La verità è che siamo in fondo ancora dei razzisti, e lo dimostra anche la frase con la quale spesso tentiamo in modo maldestro di convincere gli altri della nostra bontà: "Premetto che io non sono razzista, ma...".
RispondiEliminaA parte tutto questo, il discorso sarebbe lungo, questo bel testo mi ha colpito molto perché l'autrice ha trattato un problema complesso con una certa leggerezza, rendendo la lettura piacevole e, nello stesso tempo, sollecitando la riflessione.
Piera