Foto da web
La forza del sogno
di
Renzo Montagnoli
Scendevan
le stelle
a
illuminar la notte
piccole
lampade
a
tracciar la strada
nei
sogni dei dormienti.
E
io
che
insonne
nel
letto mi giravo
fui
colto
di
colpo
dallo
sgambetto d’Orfeo
e
condotto
per
mari e per valli
alla
terra degli avi
a
lontane dimore
disperse
dal vento
in
una nuda brughiera
S’alzavano
canti
di
donne sfiancate
si
levavano coppe
di
aureo sidro.
Li
volli chiamare
volli
loro parlare
ma
non m’ascoltavano
perché
là io non c’ero
perché
là era corsa la mente
a
cercare radici
ormai
disseccate
memorie
d’un tempo
che
pare lontano.
Novelle
ascoltate
con
orecchie di bimbo
al
focolare d’inverno
forse
leggende
di
un tempo che è stato
e
che ora può esser solo sognato.
(da
Canti celtici
II)
La
colonna sonora (in tema):
Fin quando un poeta narrerà di quei tempi naturali
RispondiEliminadi quegli uomini che sapevano il senso della vita nella semplicità dell'ascolto e della natura, forse ci sarà ancora speranza per le nostre anime.
grazie
cri
Evocativa in un'atmosfera da sogno. Molto bella.
RispondiEliminaAgnese Addari
Queste tue poesie sempre musicali, dolci e un po' malinconiche, mi giungono come costante ricerca di una lontana età dell'oro( pur nella consapevolezza che essa si fonda su leggende e che è l'immaginazione del ricordo a ingentilire e rendere d'oro il passato). Un poetico tentativo di cogliere l'eternità nel tempo che fugge.
RispondiEliminafranca
Musica e una certa malinconia, concordo con Franca, versi che portano lontano e ci fanno intravedere epoche trascorse, e poi il sogno, col suo carico di mistero, che solleva appena i suoi veli per nascondere subito contenuti che non conosceremo.
RispondiEliminaBella la colonna sonora che accompagna la poesia.
Ciao.
Piera