giovedì 26 luglio 2012

L'Italiano, di Sebastiano Vassalli



L’Italiano

di Sebastiano Vassalli

Giulio Einaudi editore

Narrativa racconti

Collana ET Scrittori

Pagg. 140

ISBN 9788806193256

Prezzo € 9,00








Come siamo









Eravamo un popolo di santi, di poeti e di navigatori. Oggi, purtroppo, i primi si sono rarefatti, i secondi restano, ma un po’ in ombra, i terzi impattano contro gli scogli, assai noti, dell’isola del Giglio.

Ma come siamo veramente, insomma quali sono le autentiche caratteristiche dell’italiano?

Ne parla Vassalli in questo suo libro attraverso dei racconti, alcuni dei quali già noti, perché parte di precedenti romanzi. Per esempio “Il commendatore” e “Il padre della patria” sono parte integrante de Il cigno, un libro riuscitissimo sullo scandalo del Banco di Sicilia e sull’assassinio del commendatore Emanuele Notarbatolo, due brani, peraltro, di grande letteratura, con una stupenda descrizione di un Crispi ormai decrepito. Di vizi ne abbiamo tanti e sarebbe lungo elencarli tutti e mi limito perciò solo a citare l’opportunismo, la furbizia, il narcisismo, anche se mitigati dalla simpatia. Ce n’è uno, però, in cui eccelliamo ed è costituito dalla eccezionalità. Siamo convinti di essere speciali e, in quanto tali, che i nostri vizi caratteristici diventino pregi. Al riguardo nel libro c’è una storiellina, che lo apre e lo chiude, con Dio che, nel giorno del Giudizio Universale, chiama a sé i vari popoli per giudicarli. Si presentano così il cinese, l’arabo, insomma tutti; quando con voce ferma e forte chiama l’italiano, nessuno risponde, nessuno si porta al suo cospetto, anzi, isolato in mezzi a tutti, con fare sorpreso l’italiano dice” Chi, io?”.  Indubbiamente si distingue con la sua individualità, la sua innata anarchia. E così mentre Dio è benevolo con gli altri, si trova in imbarazzo quando deve indicare la destinazione dell’italiano per la vita eterna e alla fine ha un colpo di genio  (e chi altro potrebbe averne, se non Lui?).  Ci considera così per quel che siamo, talmente immaturi da sembrare dei bimbi, e così il nostro posto non è né il Paradiso, né il Purgatorio, e nemmeno l’Inferno, bensì il Limbo.       

Come se non bastasse c’è un racconto ulteriormente esplicativo, Il signor B., sì quel B. di Arcore, definito l’Arcitaliano, e in quelle righe si scopre così il segreto del suo successo, ma non è motivo di soddisfazione apprenderlo, anzi, nonostante una gradevole ironia dell’autore, resta un grande amaro in bocca, una sorta di disgusto anche per noi stessi.

Diverso dalla sua solita produzione, L’Italiano è tuttavia un libro che resta dentro, che porta a un’inevitabile autocritica, con l’avvertenza però di astenerci dal compiacimento nello sparlare di noi stessi, nel considerarci cioè anche in questo caso del tutto eccezionali.







Sebastiano Vassalli è nato a Genova e vive in provincia di Novara. Presso Einaudi, dopo le prime prove sperimentali, ha pubblicato La notte della cometa, Sangue e suolo, L'alcova elettrica, L'oro del mondo, La chimera, Marco e Mattio, Il Cigno, 3012, Cuore di pietra, Un infinito numero, Archeologia del presente, Dux, Stella avvelenata, Amore lontano, La morte di Marx e altri racconti, L'Italiano, Dio il Diavolo e la Mosca nel grande caldo dei prossimi mille anni e Le due chiese.



Recensione di Renzo Montagnoli

2 commenti:

  1. Penso che Vassalli abbia ben delineato il carattere di noi italiani.
    La recensione, come sempre, è eccellente.

    Agnese Addari

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  2. Mi sembra che dentro il senso d'essere eccezionale si nascondi una forma innata del complesso d'inferiorità.
    Siamo eccezionali perchè creativi ed abili a sopravvivere, ciò ci rende astuti,falsi, buoni e accoglienti, ma sono difetti e pregi che sorgono come riparo contro il senso di inferiorità nel campo della chiarezza razionale ed espressiva.
    Non per niente è anche la lingua imprecisa e inducente a false interpretazioni, sempre quando il caso lo richiedesse.
    L'italiano ragiona per aver ragione e meno per trovare la verità o concedere la ragione al concorrente.
    Lorenzo

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