Foto da web
Dalle
terre di mezzo
di
Cristina Bove
Noi
di giornate brevi
scanditi in giravolte di clessidra
sabbia tra vuoto e pieno
noi dalla parte oscura della silice
imprigionati dalle trasparenze
presi dall’infinito _e non capirlo_
cerchiamo il nesso nella congiunzione
il punto in cui la luce è prigioniera
ed ogni stella ridiventa nova
scanditi in giravolte di clessidra
sabbia tra vuoto e pieno
noi dalla parte oscura della silice
imprigionati dalle trasparenze
presi dall’infinito _e non capirlo_
cerchiamo il nesso nella congiunzione
il punto in cui la luce è prigioniera
ed ogni stella ridiventa nova
noi
che sembriamo interi
siamo la doppia identità dei vivi
_ai morti è dato un cuore di cristallo_
nascemmo dalle pietre
ma una lama di sole ci trafigge
mentre nell’ombra frantumata al suolo
ci sparpagliamo in nugoli di nomi
e tuttavia
di mille luci popoliamo il cielo
siamo la doppia identità dei vivi
_ai morti è dato un cuore di cristallo_
nascemmo dalle pietre
ma una lama di sole ci trafigge
mentre nell’ombra frantumata al suolo
ci sparpagliamo in nugoli di nomi
e tuttavia
di mille luci popoliamo il cielo
La
colonna sonora:
grazie, Renzo
RispondiEliminaanche di tutti gli altri argomenti e autori.
cri
Fantastica lirica, Cristina... un abbraccio.... Armando Santoro
RispondiEliminaSempre belli i versi di Cristina, talvolta non facili da comprendere.
RispondiElimina"noi dalla parte oscura della silice
imprigionati dalle trasparenze
presi dall'infinito _e non capirlo_"
Bella davvero.
Buona giornata.
Piera