Piccoli
forse
di
Angela Caccia
Edizioni
LietoColle
Poesia
Pagg.
79
ISBN 978-88-9382-026-4
Prezzo
Euro 13,00
Il
forse è d’obbligo
se
mi chiedi un per
sempre
ti
rispondo forse
se
(anche) il tuo infinito
è
di tanti piccoli forse
potrei
scegliere di camminarti
accanto. Forse
All’inizio
del libro, prima ancora della eccellente prefazione di Davide
Rondoni, ci sono questi sei versi, un’introduzione dell’autore
alla sua opera, che già sono esplicativi della finalità dell’opera
stessa, di questa indeterminazione che da sempre accompagna ogni
essere umano nel corso di una vita la cui unica certezza è che non
sarà eterna. Anche le precedenti sillogi di Angela Caccia non sono
meri esercizi poetici, ma riflettono una continua analisi filosofica
che coinvolge soprattutto il proprio “io”, ma che inevitabilmente
si estende agli altri (e gli altri, non sono forse un complesso di
tanti “io”, pur nella loro diversità?). In questa raccolta,
forse più che in altre, la trasposizione delle riflessioni in versi
è quanto mai varia e scandita con un ritmo pacatamente costante.
Nulla viene gridato, ma nemmeno sussurrato, è un canto lento e
assorto che qualsiasi orecchio può udire, che qualsiasi mente può
comprendere. E’ solo così, infatti, che le mille incertezze, i
perduranti e affioranti dubbi possono trovare una letterale forma e
costituire la base di quell’ideale dialogo che si svolge fra poeta
e lettore. La parola è l’unica certezza dell’autore e questa
appare ricercata, non frutto di un istinto, bensì il risultato di un
laborioso percorso con cui ciò che è nell’animo viene esplicitato
per una maggiore e più coerente conoscenza.
La
vita, nei suoi eventi, impone, in chi non si ferma a una loro supina
accettazione, una ricerca approfondita per arrivare a
chiarimenti,forse,
però...
Il
senso del giorno, l’esistenza della notte, la vita, la morte, sono
fatti ricorrenti, ma anche grandi temi su cui tanti hanno ragionato
per cercare i motivi, gli scopi, giungendo anche a delle risposte,
ovviamente non certe, cioè può essere così, oppure, forse,
tutt’altro. Queste riflessioni già non sono facili da esporre in
prosa, immaginiamoci allora in poesia, ma ancora una volta ricorre
quel “forse”,
perché per Angela Caccia sembra molto più facile la seconda forma.
No,
non sono in verità piccoli, questi forse,
perché tutto ciò che è parte dell’esistenza appare infinitamente
grande, proprio perché non sappiamo perché sia così; piccolo,
forse, lo è nella misura in cui, essendo comune a tutti, non ha
quell’evidenza di eccezionalità propria di altri. In fin dei conti
nulla vi è di grande, né di piccolo nei temi oggetto di queste
approfondite riflessioni, c’è solo la vita, nei suoi variegati
aspetti, c’è solo il bisogno di una conoscenza a cui ci sforziamo
di arrivare inutilmente, o a cui crediamo di arrivare, ma sempre con
quel ricorrente e indifferente “forse”.
Piccoli
forse è
un’altra tappa della ricerca poetica di Angela Caccia, è un’altra
raccolta che merita di essere letta.
Angela
Caccia,
vive e lavora a Crotone. È funzionaria in un ente pubblico. Laureata
in scienze giuridiche, la sua passione è da sempre la letteratura.
Ama la pittura e, in particolare, la poesia. Ha pubblicato: Il canto
del silenzio, ICI, Napoli, 2004, Nel fruscio feroce degli ulivi, Fara
Editore, 2013 Il tocco abarico del dubbio, Fara Editore, 2015
Renzo
Montagnoli
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