Foto da web
L'ultima
fiaba della notte
di
Tiziana Monari
Era
bella la primavera
lucente
come fiamma, esile come asfodelo
si
aggirava sui prati in sospiri silenziosi
facendo
fiorire le viole, i ciliegi
ammorbando
l'aria di fragranze profumate d'amore
aveva
nei capelli l'oro della sera
negli
occhi l'azzurro del mattino
ed
in dote i sogni lievi della vita
accadeva
di soppiatto, senza alcun rumore
ed
io, in boccio come un fiore dopo la neve
abbracciavo
la pienezza del tempo, il vento sulle alture
scacciavo
nuvole accatastandole a filo d'orizzonte
imprigionando
l'aprile sulle ramaglie secche dell'inverno
poi
scivolavo nella cantilena dei grilli innamorati
il
corpo che reclamava baci e carezze
in
quelle sere sotto il glicine
quando
contavo stelle amabili e lontane
una
luna opalescente al davanzale.
Non
conoscevo ancora l'effimero del mondo
la
quiete che si faceva spessa
il
muto assenso che gravava al cuore
così
bisbigliavo piano l'ultima fiaba della notte
prima
che la tempesta tramutasse le forme della vita
e
diventasse dolore, poi assenza, infinito, ed il nulla.
La
musica di sottofondo:
https://www.youtube.com/watch?v=q-PtVNu4Kww
Dalla meraviglia delle prime quattro strofe si arriva, nelle ultime due, alla consapevolezza di quanto la vita possa essere dura e faticosa.
RispondiEliminaUn bellissimo testo, a mio parere, mi è piaciuto molto.
Piera