mercoledì 12 settembre 2012

Penombra, di Aurelio Zucchi

                                                              Foto da web


Tra magici contrasti la

 

 

Penombra

di Aurelio Zucchi

 

 

Ma quale malinconico ostentare

emerge adesso ch’ogni luce affonda?

E che tristezza prendermi vorrebbe

solo perché distratto è ora il sole?

 

Penombra voglio solo a regolare

contrasti e toni a crescer troppo in fretta,

a rischiararmi dentro negli anfratti

del divenir compagno dei miei anni.

 

Penombra arrivi ad acquietare il giorno,

a renderlo una prova di livello

così che nella sporta poi finisca

per fare parte di quel mio fluire.

 

Se l’alba e il dì non sono sufficienti

a dirozzare i dubbi e le paure,

l’arrivo necessario della sera

ridesta ben la consapevolezza.

 

Penombra voglio ad addolcire il plasma

per decantar le facili tossine

così che ingenua presunzion mi prenda

del navigare i più puliti mari.

 

Penombra arrivi a frantumare il prisma

ed indagar da dove parte il raggio.

Da lì, seguir le mille direzioni

e poi, al sonno, ricompor cristalli.

 

 

 

*

Poesia composta nel 2009

Poesia Tratta da “Appena finirà di piovere” (Global Press Italia 06/2010 – Prefazione di Angela Ambrosoli)

Fiorino d’oro alla XXVII Ed. del Premio Firenze (05/12/2009)

Medaglia d’Argento alla XIV Ed. del Premio Letterario Internazionale Ida Baruzzi Bertozzi (2010)

Antologia Versi Diversi XII Ed. a cura del Centro Culturale Studi Storici Il Saggio

 

La colonna sonora composta da Lizst:


 

 

 

 

2 commenti:

  1. Bella davvero! Musicale, intensa, preziosa!
    Giovanna

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  2. Proprio una bella poesia, armonica e ricca di atmosfere.

    Agnese Addari

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