domenica 27 gennaio 2013

Bergen Belsen 1944, di Renzo Montagnoli

                                                              Foto da web


Bergen Belsen 1944

di Renzo Montagnoli

 

 

 

Prima mi tolsero gli abiti

e mi vestii dei panni dei morti.

 

Poi mi tolsero la carne

e la pelle scivolava sulle ossa.

 

Quindi mi tolsero la speranza

e il tempo cessò di colpo.

 

E infine mi tolsero la vita

ma questa era già finita  con la speranza.

 

E ora non togliete il ricordo

vigilate ogni giorno

perché ciò che è stato

non avvenga mai più.

 

 

(da La pietà)

 

 

La musica:

 


 

 

9 commenti:

  1. Bella poesia, nuda e cruda come quei condannati devitalizzati con una crudeltà indimenticabile, incarnazione e segno di tutti gli innocenti perseguitati per le più ovvie ragioni che tutti conosciamo e vediamo, dall'intimità domestica alla macchina politica. Vergogna a chi fa questo ed osa fregiarsi del nome di uomo.

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  2. Sintetica e crusele, come la cosiddetta "soluzione finale". Rende nel migliore dei modi in che è consistita questa tragedia.
    Complimenti.

    Agnese Addari

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  3. E un modo per non dimenticare è anche questa bella, direi nuda, poesia.

    Milvia

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  4. E' indispensabile ricordare sempre perchè simili orrori non debbano mai più ripetersi, perchè i giovani sappiano qual è stata la pagina più orribile del '900

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  5. " E ora non togliete il ricordo

    vigilate ogni giorno

    perché ciò che è stato

    non avvenga mai più."

    franca

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  6. Sento l'odore marcio del tempo e con esso il ritorno possibile del passato. Fa bene ricordare, ma cosa si può fare, affinchè il paassato non ridiventi il presente? Come sanare la palude, che l'economia,la politica e la società dei costumi malefici lasciano sulla loro scia?
    Tutto ritorna, anche per questo, perchè l'uomo non è fatto per migliorare.
    Una poesia nuda e crudele, dove i richiami esprimono tutta la tragicità del tempo, da lasciare sgomentati e senza speranza.

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  7. Non poteva che far parte della raccolta "La pietà" questa tua bella poesia, così ricca di questo generoso sentimento.
    Quanto contrasto tra ciò che dici e le tante parole dette con colpevole superficialità da chi, più di altri, prima di parlare dovrebbe riflettere.
    Ciò che è successo allora e i casi, non così sporadici, che avvengono ancora oggi, l'ultimo è di pochi giorni fa, dovrebbero preoccuparci non poco.
    Ma la pietà, si sa, non la si compra in nessun negozio.
    Ciao.

    Piera

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  8. Troppo amara fu per loro la vita.
    Non ci sono parole, solo silenzi e preghiere perché ciò non accada più.
    Ciao ♥ vany

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