domenica 18 giugno 2017

L'ultima fiaba della notte, di Tiziana Monari


                                                    Foto da web



L'ultima fiaba della notte
di Tiziana Monari




Era bella la primavera
lucente come fiamma, esile come asfodelo
si aggirava sui prati in sospiri silenziosi
facendo fiorire le viole, i ciliegi
ammorbando l'aria di fragranze profumate d'amore


aveva nei capelli l'oro della sera
negli occhi l'azzurro del mattino
ed in dote i sogni lievi della vita


accadeva di soppiatto, senza alcun rumore
ed io, in boccio come un fiore dopo la neve
abbracciavo la pienezza del tempo, il vento sulle alture
scacciavo nuvole accatastandole a filo d'orizzonte
imprigionando l'aprile sulle ramaglie secche dell'inverno


poi scivolavo nella cantilena dei grilli innamorati
il corpo che reclamava baci e carezze
in quelle sere sotto il glicine
quando contavo stelle amabili e lontane
una luna opalescente al davanzale.


Non conoscevo ancora l'effimero del mondo
la quiete che si faceva spessa
il muto assenso che gravava al cuore


così bisbigliavo piano l'ultima fiaba della notte
prima che la tempesta tramutasse le forme della vita
e diventasse dolore, poi assenza, infinito, ed il nulla.


La musica di sottofondo:


https://www.youtube.com/watch?v=q-PtVNu4Kww










1 commento:

  1. Dalla meraviglia delle prime quattro strofe si arriva, nelle ultime due, alla consapevolezza di quanto la vita possa essere dura e faticosa.
    Un bellissimo testo, a mio parere, mi è piaciuto molto.
    Piera

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