Tra magici contrasti la
Penombra
di Aurelio Zucchi
Ma
quale malinconico ostentare
emerge
adesso ch’ogni luce affonda?
E che
tristezza prendermi vorrebbe
solo
perché distratto è ora il sole?
Penombra
voglio solo a regolare
contrasti
e toni a crescer troppo in fretta,
a
rischiararmi dentro negli anfratti
del
divenir compagno dei miei anni.
Penombra
arrivi ad acquietare il giorno,
a
renderlo una prova di livello
così
che nella sporta poi finisca
per
fare parte di quel mio fluire.
Se
l’alba e il dì non sono sufficienti
a
dirozzare i dubbi e le paure,
l’arrivo
necessario della sera
ridesta
ben la consapevolezza.
Penombra
voglio ad addolcire il plasma
per
decantar le facili tossine
così
che ingenua presunzion mi prenda
del
navigare i più puliti mari.
Penombra
arrivi a frantumare il prisma
ed
indagar da dove parte il raggio.
Da lì,
seguir le mille direzioni
e poi,
al sonno, ricompor cristalli.
*
Poesia composta nel 2009
Poesia Tratta da “Appena finirà
di piovere” (Global Press Italia 06/2010 – Prefazione di Angela Ambrosoli)
Fiorino d’oro alla XXVII Ed.
del Premio Firenze (05/12/2009)
Medaglia d’Argento alla XIV Ed.
del Premio Letterario Internazionale Ida Baruzzi Bertozzi (2010)
Antologia Versi Diversi XII Ed.
a cura del Centro Culturale Studi Storici Il Saggio
La colonna sonora composta da Lizst:
Bella davvero! Musicale, intensa, preziosa!
RispondiEliminaGiovanna
Proprio una bella poesia, armonica e ricca di atmosfere.
RispondiEliminaAgnese Addari