La
sera nei ricordi
di
Renzo Montagnoli
Ricordo
quando la sera
all’imbrunire
suonava
la
campanella della chiesa;
con
quella voce cristallina
chiamava
al vespro
e
allora le vecchine
uscivano
di casa
con
il rosario in mano
e
s’affrettavano
al
sagrato.
Non
c’erano altri suoni
solo
qualche grido di bambini
a
tirare gli ultimi calci
a
un pallone mezzo rattoppato.
Già
le prime luci
s’accendevano
e
il vecchio Agenore
si
sedeva davanti all’uscio
con
il mezzo toscano in bocca
a
digerire il cibo della cena.
Al
bar, o meglio all’osteria,
i
soliti clienti si facevano
un
bianchino
chiacchierando
del più e del meno
o
meglio ancor sussurrando
notizie
scandalose
fatti
di corna di cui magari,
senza
saperlo, erano loro stessi vittime.
Poi
a
una cert’ora della sera
i
crocchi lungo lo stradone
si
scioglievano
e
tutti andavano al riposo.
Era
un tempo lontano
che
a volte ho il dubbio
che
ci sia mai stato
ma
è il ricordo,
una
voce che mi pare
di
udir di nuovo,
che
mi dice che così è stato.
Un
altro mondo, era quello,
un
altro mondo quello
in
cui io son nato.
Da Il
mio paese
Sottofondo
musicale:
Dolci ricordi del tempo sereno della fanciullezza, come la poesia di Tiziana Monari, ricordi che rimangono indelebili nella mente e fanno capire quanto la vita semplice, vissuta con sentimento e amore sia la vita più bella! Grazie
RispondiEliminaGiovanna
Un testo coinvolgente in cui i ricordi ritornano con intensità e nostalgia, figure di uomini, donne e bambini affollano la mente dando vita a dei quadretti suggestivi, scene di vita quotidiana che difficilmente oggi si ripresentano persino nei nostri piccoli paesi.
RispondiEliminaGrazie.
Piera