Il
castagno del nonno
di
Tiziana Monari
In
un groviglio d’erbe e di fiori ormai secchi
si
stagliava nell’incanto del bosco il castagno del nonno
maestoso,imponente
immerso
nella rapsodia dell’inverno
aveva
un tronco nodoso e marrone
rami
che si tendevano al cielo
foglie
grosse ed ingiallite
appesantite
da candidi fiocchi di neve
enormi
ricci dischiusi come labbra di donne all’amore.
Ed
il nonno arrivava alle prime luci dell’alba
sceglieva
quei ricci succosi
raccoglieva
frutti dolci e maturi
mentre
la brina formava arabeschi di pioggia
ed
il freddo pungeva lieve il suo cuore
la
raccolta durava tutto il mattino
con
l’inverno stretto al cappotto sgualcito
i
passi impacciati dalle doglie del gelo.
Poi
nel meriggio
il
nonno riprendeva la strada di casa
in
un cielo di nuvole basse
nel
silenzio azzurro del bosco
sull’uscio
di casa dei riccioli neri, una bimba vestita di rosso
aspettava
quel piccolo uomo
che
all’alba partiva
riportando
ogni giorno qualcosa per cena
era
buono anche il pane condito a castagne
perché
c’era l’amore
ed
anche il digiuno aveva il sapore caldo del sole.
Sottofondo
musicale:
Che belle immagini si stagliano davanti a me mentre leggo questo bel testo! Bellissima la figura di questo nonno, la sua dedizione al lavoro, l'affetto per i propri cari, in particolare per "una bimba vestita di rosso" e con "i riccioli neri". E che dire della descrizione del castagno e dei ricci? Bella, una poesia che coinvolge e fa bene.
RispondiEliminaPiera