Fatherland
di
Robert Harris
©
1992 Arnoldo Mondadori Editore
ISBN 8804374640
€ 11,00 pag. 333
Cosa
sarebbe accaduto che se a vincere fosse stato Hitler? Quale società
avrebbe creato?
A
queste domande ha dato una propria interpretazione lo scrittore
Robert Harris, con questo romanzo ben scritto che, una volta iniziato
a leggerlo, ti costringe quasi ad arrivare alla fine.
Ci
troviamo nella città costruita da Hitler, nel 1964.
La
polizia è stata assorbita dalle SS e March Xavier ne fa parte, anche
se non è assolutamente di parte politica.
Tutto
ha inizio con la morte di un gerarca nazista, pare che si sia
suicidato.
Per
March inizia un’indagine che lo porterà a scoprire tutta la
polvere che può starci sotto un tappeto.
Presto
Kennedy verrà in visita in Germania, ma l’impero di Hitler, la sua
Fatherland, Patria, sta scricchiolando.
Presto
March si accorge che quest’ultimo suicidio è solo l’ultimo caso
di tante, troppe morti sospette.
Una
giornalista americana lo aiuterà nelle indagini.
Dopo
molte indagini, fra traditi e traditori, scopriranno quale grande
mistero si cela dietro tutti questi omicidi. Chi sono i colpevoli e
perché il turbine che prima pareva solo una tempesta, sta
accelerando rischiando di diventare un vero e proprio uragano.
La
giornalista, con le prove di quanto sta accadendo, l’eccidio di
milioni di ebrei, riesce a passare il confine con la Svizzera, quindi
a tornare in America dove potrà pubblicare le carte dello scandalo e
fare sapere al mondo intero cosa succede in Germania.
Per
March è previsto un altro finale.
Tutti
i nomi dei vari nazisti corrispondono a persone realmente esistite
che, ovviamente e per fortuna, hanno fatto ben altra fine nella
storia.
Un
giallo davvero ben costruito, con adattamenti storici impeccabili e
una penna che si fa seguire.
©
Miriam Ballerini
Nessun commento:
Posta un commento