La
bestia nella giungla e altri racconti -
Henry James - Garzanti – Pagg. 197 – ISBN 9788811363095 -
Euro 8,50
Il
volume raccoglie quattro racconti che coprono un arco temporale
compreso tra il 1877 e il 1903: “Quattro incontri” (1877),
“L’allievo”(1891), “Greville Fane”(1892) e il più famoso
“La bestia nella giungla”(1903). Sono dunque rappresentate le
varie fasi nelle quali si è soliti suddividere la produzione di
James, la prima che ci consegnò tra gli altri Il romanzo “Ritratto
di signora”, la seconda caratterizzata dal disinteresse del
pubblico e dall’insuccesso delle opere teatrali e poi la major
phase che ha regalato al lettore gioielli veri e propri come “Giro
di vite” e “Le ali della colomba”.
Un
unico filo conduttore, macabro, nero , intesse i quattro racconti: la
morte accompagnata sempre dall’ambiguità, non che essa sia
destinata al momento del trapasso ma, come ben sa il lettore di
James, all’esistenza ,tanto da esserne il suo sigillo primario. Può
trattarsi del sogno europeo- rievocato a morte avvenuta- della
maestrina americana Caroline, e abortito per un raggiro che la
congela in un’esistenza altra da quella sognata; può essere ancora
l’ambiguo rapporto tra precettore e allievo condannato da malattia
e famiglia; o ancora il rimembrare la sfacciata fortuna letteraria di
certi personaggi indegni, madre e figlio, che diabolicamente si
compensano l’un l’altro e infine, una bestia in agguato come il
colombre buzzatiano, temibile, da paresi esistenziale e null’altro
che un paletto mentale inficiante e rovinoso.
Tante
le tematiche care al nostro James in questa breve galleria: il sogno
europeo con le ambientazioni riconducibili al vecchio continente
secondo l’occhio americano, il magico connubio tra americani in
Europa, l’evanescenza di fugaci incontri e di inaspettati
ritrovamenti, l’amore alla James, impossibile e dannato, o monco e
mai estremizzato in idillio, e ancora l’ambiguità nelle relazioni
umane, il precettore , l’allievo oltre tutto il disappunto per
l’industria del libro e il mestiere dello scrivere, un inno alla
moralità e all’intransigenza formale che invece dovrebbe
accompagnare l’esigenza di esplicitare i propri moti dell’animo.
Bel
volume che permette la fruizione del famoso “La bestia nella
giungla” a compenso della rinnovata fatica che si fa a inseguire la
prosa di James, persi tra fiumi di parole che si arricciano e si
dilatano e si amplificano e confondono, turbano, talvolta fanno
perdere il filo e arrovellano e stuzzicano per lasciarti sempre con
una soluzione aperta, la tua personale chiave di lettura alla vita.
Si
lascia la lettura dopo il bellissimo racconto finale quasi
trasfigurati in personaggio consapevole che certo non si farà
battere dalla bestia della sua personale giungla..ah ah ah …
diabolico James!
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