domenica 3 giugno 2012

Le croci dentro, di Renzo Montagnoli

                                                                      Foto da web


L’avevo scritta l’indomani del terremoto in Abruzzo e mai avrei pensato che sarebbe tornata di attualità per la mia gente.

In Emilia e nell’oltre Po mantovano la situazione è grave, le scosse continuano e cancellano paesi millenari. Con le chiese e le case che crollano non resta altro che una muta disperazione.



Le croci dentro

di Renzo Montagnoli



Di polvere e sassi

biancheggianti fra i rovi

non restan che croci

corrose dal tempo.

La terra non trema ormai più

qui resta solo il silenzio

e l’unico tremito

è quello d’un cuore che batte

sempre più piano.

D’un vecchio è il ricordo

di quello che accadde

una notte di primavera

da cui si risvegliò

solo e angosciato

lasciando quaggiù

tutto il suo mondo.





Forse questa è la colonna sonora che meglio si addice alla situazione:







10 commenti:

  1. bella e fuori dalla retorica-nei particolari di piccole scene si coglie il dramma...michael santhers

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  2. Anche una bella poesia come questa è solidarietà e vicinanza.
    Bravo
    Giovanna G.

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  3. "...qui resta solo il silenzio

    e l’unico tremito

    è quello d’un cuore che batte

    sempre più piano..."

    e il poeta può solo dirlo, umilmente. Versi gentili per ricordare la disperazione di molti.

    Ciao Renzo

    franca

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  4. Stupenda poesia che ben rappresenta la drammaticità della situazione.

    Agnese Addari

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  5. Poema muy bonito, llegué a este blog por casualidad y estoy contento.

    Carlos Fuente.

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  6. versi sentiti e profondi, l'anima del poeta non fugge se la terra trema, è coraggio anche la parola.

    cri

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  7. Bravo Renzo
    bella poesia...anche se tristissima purtroppo come lo è la situazione che stiamo vivendo.
    1 Abbraccio ♥ vany

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  8. Fortemente sentita e denudata da ogni orpello. Bella. Le macerie degli altri sono dentro di me.

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  9. In pochi versi, scarni, ma pregni di contenuto, la sofferenza e la paura di chi è rimasto vittima. E' una bella poesia, priva di ogni retorica e senz'altro vera.

    Michele Antonelli

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  10. "D’un vecchio è il ricordo

    di quello che accadde..."

    Per chi è avanti negli anni i ricordi hanno la stessa potenza del presente, forse ancora di più, per questo è facile capire il senso di provvisorietà,di angoscia di chi il terremoto l'ha conosciuto e vissuto in prima persona.
    Versi ricchi di sensibilità e condivisione.

    Piera

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