domenica 25 novembre 2012

Mare di notte, di Renzo Montagnoli

                                                                      Foto da web 


Mare di notte

di Renzo Montagnoli

 

 

 

Nel buio di una notte

non rischiarata dalla luna

appena si scorge

il bianco dell’onda

che lenta s’infrange alla riva.

Spruzzi salmastri

subito affogati dalla sabbia

piccole lacrime di un mare

che mai dorme

e sempre va alla ricerca

di un luogo da lambire.

Onda su onda

rincorre invano

il lontano orizzonte

e nell’oscurità

silenzioso

spegne il suo ardore.

Va e ritorna

bagna i miei nudi piedi

che percorrono l’umida rena

cancella le impronte

con il suo ultimo approdo.

 

 

Da Il deserto e il sogno

 

 

Di seguito la colonna sonora, famosissima:

 

 


 

 

 

 

 

7 commenti:

  1. Quanto ci sa parlare, il mare!
    Sempre bravo, Renzo
    Giovanna

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  2. Che bella poesia, Renzo! Il mare di notte dà sensazioni bellissime, in qualunque stato lo si trovi, ha sempre le sue bellezze che danno respiro all'anima. Bravo, buona domenica.
    Car

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  3. Suggestiva. Rende proprio l'idea del deserto del sogno o della sua inafferrabilità o della sua evanescenza.

    ciao
    franca

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  4. "piccole lacrime di un mare
    che mai dorme"

    il poetico pianto del mare...

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  5. Silenzio, quiete, ma anche un briciolo di inquietudine in questo bel testo che evidenzia il ripetersi all'infinito dei "gesti" della natura e, nello stesso tempo, il rinnovamento.
    Il mare assume connotati quasi umani, come le onde, la sabbia, l'orizzonte, solo nella chiusa appare l'uomo, con discrezione, quasi con timidezza.

    Piera

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  6. Io la vedo come una metafora della vita, con l'onda che nasce lontano e muore sulla spiaggia. E' molto bella e fa sognare.

    Agnese Addari

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