Fu un destino crudele.
Foto da web
L’ultimo viaggio di Ofelia
di
Renzo Montagnoli
Ora
ha pace il tuo dolore
mentre
il fiume lento
ti
culla nella corrente
e
t’accompagna
al
mare dell’eterno sonno.
S’inchinano
al tuo passaggio
i
verdi salici
e
le loro son lacrime
di
rugiada lucenti
al
primo sole del mattino.
Le
ninfee son le corolle
dei
tuoi desideri mai realizzati
e
lente si schiudono
quando
il tuo corpo lieve
le
sfiora come una carezza
a
un mondo che hai lasciato.
Laggiù
c’è il mare
e
i delfini t’accoglieranno
i
dorsi inarcati ti solleveranno
affinchè
i pietosi dei
ti
portino su nel cielo.
Là,
fra le infinite praterie
troverai
l’oblio d’ogni cosa
la
pace che tanto ti è mancata.
Un
albatro sorvola le onde spumose
e
silenzioso piange
una
fanciulla che conobbe un po’ d’amore
ma
anche tanto
tanto
dolore
da
portarla alla follia.
Da
La pietà
La colonna sonora
è quella di un film stupendo (The ladies in Lavender) e il violino solista è
quello accarezzato dalle magiche mani di Joshua Bell:
commoventi versi...
RispondiEliminabellissima musica.
Versi dolci che risvegliano il rimpianto dei tempi di gioventù, dove l'amore era ancora poesia e suggestione miracolosa.
RispondiEliminaLorenzo
Bella!
RispondiEliminaIl personaggio di Ofelia è sempre affascinante, pur nella sua tragicità.
Direi un' elegia per Ofelia; un compianto reso dolce e delicato dall' ariosità della natura: fiume, ninfee, salici, mare, delfini, albatro.
RispondiEliminafranca
Un poesia molto bella, dolce e delicata. Una carezza che accompagna Ofelia nel suo ultimo viaggio.
RispondiEliminaUn caro saluto Gaetano.
Tenero e malinconico questo tuo omaggio ad Ofelia, la tristezza del suo ultimo viaggio stemperata, in qualche modo, dalla bellezza della natura che la circonda e che sembra voler rendere più leggero il suo passaggio ad altre "praterie".
RispondiEliminaUn testo bello e coinvolgente.
Piera
caro renzo invito te e i tuoi lettori a visitare questo nuovo blog.
RispondiEliminacomplimenti e cari saluti
margaret
http://collanadiparole.wordpress.com/