domenica 3 novembre 2013

Non c'é festa, di Renzo Montagnoli


                                                                     Foto da web


Non c’è festa

di Renzo Montagnoli

 

 

 

Domani, 4 novembre, ricorre l’anniversario della fine della Grande Guerra, quel conflitto divampato nel 1914 e che vide la partecipazione dell’Italia dall’anno successivo e fino appunto al 4 novembre 1918.

Si festeggerà una vittoria, una delle poche ottenute nelle guerre a cui ha partecipato il nostro paese, una vittoria amara, sia per gli insoddisfacenti benefici, sia soprattutto per il contributo di sangue. Vi furono milioni di morti e fra questi gli italiani risultarono all’incirca 680.000, a cui sono da aggiungere i numerosi mutilati e quelli che subirono devastanti effetti psichici.

Fu una carneficina, una tragedia nazionale che supera il valore di ogni vittoria e pertanto domani sarebbe più giusto ricordare queste vittime; non deve essere un giorno di gioia, ma di dolore, a anziché abbandonarsi a una trita retorica i vari oratori dovrebbero limitarsi a un discorso muto, magari accompagnato solo dalle note del Silenzio fuori ordinanza.

Finché ci saranno commemorazioni di vittorie non ci saranno speranze per l’umanità, fino a quando parleremo enfaticamente di onore, gloria ed eroismo l’uomo resterà quella bestia che, nata nelle caverne, si è poco a poco sviluppata, atteggiandosi a essere superiore, ma sempre pronta a rivendicare  la sua originaria natura. L’homo sapiens non è ancora che una belva travestita da agnello.

 


3 commenti:

  1. Più che d'accordo!

    Agnese Addari

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  2. Sono d'accordo, nessuna festa per una vittoria che vittoria non è stata. Nessuna guerra ha mai portato con sé gioia e mai ne porterà, tanta desolazione, piuttosto, e una sofferenza indicibile. Eppure, una considerazione così ovvia sembra tanto difficile da interiorizzare dal momento che di guerre in questo preciso istante ce ne sono sin troppe nel mondo.

    "L’homo sapiens non è ancora che una belva travestita da agnello."

    Come darti torto?

    Buona domenica.
    Piera

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  3. Bravo Renzo! Le guerre sono sempre una sconfitta. Ma questa voglia di uccidere e di sopraffare gli altri è il difetto di fabbrica dell'umanità, purtroppo. Chi di spada ferisce, di spada perisce...
    Grazie ancora per aver firmato la mia piccola petizione contro le guerre, non importa se non cambierà il mondo, noi abbiamo agito, ci abbiamo provato...
    Ciao
    Giovanna

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