lunedì 14 gennaio 2019

Inverno, di Luigi Panzardi





Inverno
di Luigi Panzardi



Dimora dentro di me l'assenza
che nero alitare percorre le strade
del sangue ed arriva per gangli e rovi
alle cellule stanche.

Tradimento le tue parole nell'aria chiara,
verbi dissonanti, affilati suoni
emergenti da alabastri di ghiaccio.

Il tuo volto sagoma di bianche luci
in un mio sogno ho rivissuto
col remoto sentore dei baci.

E' inverno disteso in lunghi giorni,
vasto di pallore immoto, su coltri
di neve senza soste, annegante
infelice nell'orizzonte
di disperata lontananza.

Inverno quest'anno la tua assenza
adorno ricamo di gelide spine
laceranti il fragile tessuto del tempo.

Tra le dune di pallida neve
al freddo si sfiocca
l'amore stremato
e dalle gocce di ghiaccio tremanti
nasce il ricordo di sguardi
che piano la neve fragrante sommerge.

Opprime l'inverno forte della tua assenza.


1 commento:

  1. Un testo amaro che racchiude in sè nostalgia e disincanto. Un inverno con più significati. Bei versi.
    Piera

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